[RECENSIONE DOPPIA] HO SPOSATO UN MASCHILISTA (J.BONNY)

il
8 gennaio 2019
Buongiorno ragazze, oggi recensione doppia di Michela e Daniela che hanno letto grazie a Newton il romanzo di Joanne Bonny, uscito pochissimi giorni fa. Un romanzo divertente e riflessivo che ha conquistato entrambe e ha regalato qualche ora di gioia, una storia che conferma le aspettative confermando la frase che compare in copertina.
Seguite questa recensione e lasciatevi convincere dalle parole di Michi e Dani!

HO SPOSATO UN MASCHILISTA
JOANNE BONNY
Data pubblicazione: 03/01/2019 Editore: Newton Compton Editori Serie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: chick lit
Trama: Dopo essersi vista negare ingiustamente la meritata promozione, la giornalista Emma Fontana decide di fondare una rivista per donne, «Revolution». Ma proprio quando sta per essere eletta femminista dell’anno, Emma scopre che i suoi migliori amici l’hanno iscritta al reality show Chi vuol sposare un milionario? Per dieci giorni il giovane e ricchissimo Marco Bernardi ospiterà venti ragazze nella sua villa e sceglierà tra loro la sua fidanzata. All’inizio Emma è furiosa solo all’idea di dover competere per sedurre un maschilista fatto e finito, e parte per Como con l’obiettivo di approfittare della ghiotta occasione per screditare lo show. La sua missione si rivela però più ardua del previsto, a causa delle prove imbarazzanti, dell’atteggiamento sessista di Marco e delle concorrenti pronte a tutto pur di diventare la futura signora Bernardi. A complicare le cose ci si mette anche il fratello maggiore di Marco, Leonardo, tanto affascinante quanto sospettoso delle reali intenzioni di Emma. Mentre i suoi sentimenti nei confronti dei fratelli Bernardi si fanno ogni giorno più intricati, Emma si troverà a mettere in discussione certezze e pregiudizi: e se in fondo fosse lei stessa la sua avversaria più pericolosa?
“Ho sposato un maschilista”? Un romanzo che ho adorato come pochi.
Il mio sonno è stato popolato da produttori televisivi che sbucavano da ogni angolo dell’appartamento: dal frigo, da sotto il letto, dalla lavatrice… tutti minacciavano di farmi causa se non avessi preso parte ai loro programmi.
Emma è una giovane giornalista direttrice di una rivista che ha creato con le sue sole forze, coadiuvata da una equipe di donne e un ragazzo gay, dopo che le è stata rifiutata una promozione perché donna. Appartiene ad una sorta di falange di femminismo estremo e fa di tutto per entrare nelle grazie della Grande Sorella, la promotrice di questa assurda campagna contro il maschio.
Del resto, una femminista non ha alcun problema a riconoscere la superiorità estetica di un’altra donna. Persino Ugo appare sinceramente affascinato dalla sua bellezza, quando la intervista.
Complici i suoi migliori amici che l’hanno iscritta in un reality show, si ritrova come corrente di “Chi vuol sposare un maschilista?”, divertente reality show in cui venti giovani donne faranno di tutto per conquistare lo scapolo più ambito d’Italia in cerca di moglie.
È becero, ignorante, maschilista e irrispettoso per l’intero genere femminile, esatto.
L’intera storia è un una sorta di viaggio nei reality più conosciuti del nostro Paese, primo tra tutti il famoso Uomini e Donne di Maria De Filippi, che qui ovviamente assume forma e nomi diversi.
Emma è una sorta di esaltata del femminismo, convinta che esista una sorta di sorellanza contro il sesso maschile. Ma con la faccenda del reality si ritrova a confrontarsi con ragazze che reputa delle sciacquette, prive di personalità, ignoranti e desiderose solamente di apparire in TV e farsi mantenere dal belloccio di turno.
Il piano iniziale di rovinare la vita a Marco, il sexy protagonista del reality, si rivelerà davvero buono? E i suoi ideali di femminista convinta e praticante troveranno conferma o saranno messi in discussione?
Come penitenza per la baruffa scatenata ieri, i nostri anelli sono stati spenti, quindi non possiamo conoscere le preferenze del milionario dopo la prova del ricevimento.
Tra Emma e Marco nasce una grande complicità, lei vedrà in lui “oltre” il ricco e belloccio figlio di papà. Inutile dire che dopo scene esilaranti, momenti divertenti e voglia di “dimostrare qualcosa”, l’amore sboccerà come nel più perfetto schema del romanzo rosa.
Emma prenderà consapevolezza che la famigerata “Grande Sorella” ha scheletri nell’armadio e probabilmente la sta usando per vendetta personale. Insomma Emma è una trentenne che grazie al reality e alla sincera amicizia di qualche ragazza, si renderà conto di essere un tantino esagerata nel suo metro di giudizio e che, forse, qualche uomo merita sul serio di essere amato. 
Il romanzo vale la pena di essere letto perché l’autrice ha narrato una storia divertente, contemporanea e piccante al punto giusto. La protagonista è una donna di carattere, che verrà messa davanti ai difetti del proprio pensiero estremista, un’idea del sesso maschile molto più spigolosa del necessario.
Qualsiasi cosa pensi di lui, devo ammettere che difficilmente mi accadrà ancora di mettere gli occhi su un simile esemplare d’uomo.
Ma “Ho sposato un maschilista” è anche una storia di amicizia, perché Emma dovrà confrontarsi anche con quella fetta di donne che ha sempre guardato dall’altro, ricredendosi su alcune di loro, andando oltre le apparenze e fidandosi del rapporto umano chiamato amicizia. 


Sono davvero felice di parlarvi anche io di quest’attesissima nuova uscita Newton Compton, ovvero il romanzo d’esordio di Joanne Bonny “Ho sposato un maschilista”. "La commedia romantica più divertente dell’anno" si legge sulla copertina che lo accompagna e, devo ammetterlo, lo è decisamente!

Emma Fontana è una giornalista che, pur meritandola, non le è stata accordata una promozione nella redazione in cui lavora, semplicemente perché è una donna e fidanzata. Da convinta femminista qual è sempre stata decide, di farsi valere da sola, per se stessa e per tutte le altre ragazze e donne che hanno subito la sua stessa ingiustizia. Fonda una rivista per donne femministe, indipendenti ed emancipate, “Revolution”, che solo dal nome promette e rivendica una vera rivoluzione.
Quando però, ormai raggiunta una certa notorietà, i suoi migliori amici e collaboratori le tenderanno uno scherzo, dovrà partecipare al reality show “Chi vuol sposare un maschilista?”, dove venti ragazze dovranno sfidarsi per conquistare un giovane milionario, Marco Bernardi. Costretta in una situazione scomoda a cui non può sottrarsi decide di sfruttare il reality per un reportage in incognito per “Revolution”, per “studiare” l’italiana media e umiliare pubblicamente il protagonista dello show.
La sfida non sarà così facile e, per di più, anche Leonardo Bernardi, fratello di Marco, oltre a Marco stesso, minerà le stesse convinzioni di Emma.
L’autrice ha creato delle immagini esilaranti, perfette e con la giusta dose di femminismo. La storia che Joanne  Bonny ha creato è di per sé parodistica, ma studiata ad arte affinché tutto abbia il preciso intento comico e riflessivo.
Emma è spesso una nazi-femminista, ossia una donna che porta il principio femminista all’estremo, finendo anche per andare oltre il principio di uguaglianza tra uomo e donna che il femminismo incarna e dovrà venire a patti con se stessa per non far saltare tutti i suoi piani.
Sono una giornalista, quindi sono io che di solito giudico e metto gli altri sotto i riflettori.
Trovarmi dall’altra parte non mi piace per niente.
Le altre concorrenti con cui si troverà a convivere mostreranno tutte le sfaccettature delle più disparate personalità e se alcune sono vere arpie, altre sono dolcissime; ma tutte sono donne che sanno chi sono e chi vogliono essere. Tra esse, Titty è la mia preferita perché, pur essendo, l’opposto di Emma, non si vergogna mai di essere se stessa.
Marco, il protagonista, è invece l’emblema dell’uomo felice di essere se stesso, che cambia spesso fidanzata, guardando solo ai propri bisogni, nonostante anche lui ha il suo lato nascosto. Marco non è però solo quello che appare ed Emma lo scoprirà a proprie spese…
«Il signor Marco è come un libro aperto!».
«Ma è scritto in una lingua a me incomprensibile. E non appena riesco a decifrare qualche riga, subito dopo diventa tutto ancora più confuso. È così frustrante!»
«Non dovresti concentrarti su quello che ti confonde, ma su quelle poche righe che sei riuscita a interpretare. Forse sei l’unica che è in grado di comprenderne il significato.»
Emma si farà sopraffare talmente tanto dallo spirito femminista che, quando il suo piano le si ritorcerà contro a livello sentimentale e tornerà a casa, capirà che non si è comportata diversamente dalle ragazze che inizialmente ha denigrato.
Possibile che l’istinto di competizione femminile sia così potente da farmi regredire dai miei principi femministi?
Scoprirà che amare un uomo non è anti-femminista, è solo amare se stessa insieme a qualcun altro.
Inorridite pure, se volete, ma la verità è che non mi basto più da sola.
La storia narrata in queste pagine è coinvolgente e divertentissima, in cui i colpi di scena non mancano e sono perfettamente inseriti, con un finale fatto di lacrime di gioia e di giubilo che completano il quadro con le risate rendendo grazia a un romanzo già, di per sé, bellissimo.
Adorabili i titoli di ogni capitolo giacché adatti ed esilaranti al punto giusto. Ho amato meno il titolo complessivo del romanzo che reputo un po’ meno coerente con la trama in sé, non è nemmeno uno spoiler, anzi trae quasi in inganno una volta terminata la lettura.
È un libro super consigliato a che cerca svago ma anche un pizzico di ragionamento. Il femminismo è uguaglianza e questo libro lo ricorda a tutte e tutti in maniera chiara, netta e sincera, pur non dimenticando che è l’amore che, più di tutto, non fa alcuna distinzione quando sceglie chi colpire.

Volete un consiglio spassionato? Leggete e innamoratevi anche voi di Emma e le sue peripezie e di Marco e le sue passioni nascoste, perché Joanne ha fatto davvero, un ottimo lavoro e non conoscere le sue capacità è un vero peccato!
 [Copia arc ricevuta dalla casa editrice]

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