NON CHIAMARLO AMORE (V.BARDELLA)

il
20 ottobre 2018
Rieccomi con una nuova recensione per consigliarvi un libro di recente pubblicazione. Si tratta di “Non chiamarlo amore” di Viviana Bardella, pubblicato a fine settembre da Leone Editore, che ringrazio per la copia omaggio. Di cosa parla questo romanzo? Seguitemi…

NON CHIAMARLO AMORE
VIVIANA BARDELLA
Data pubblicazione:27/09/2018 Editore: Leone Editore Finale: Autoconclusivo Genere: Contemporary romance
Trama: Carmelle, giovane pasticcera parigina, intreccia una relazione con Alain, un uomo maturo e carismatico che si rivela un sadico manipolatore. L'unica via di salvezza è rappresentata da Didier Masson, nobile e altruista, amico di Alain e innamorato di Carmelle, che è disposto a mettere in gioco tutto se stesso pur di aiutarla a riprendere il controllo della sua vita. Divisa tra due uomini, incerta sulla via da seguire, Carmelle si ritroverà a fare una scelta difficile: continuare a vivere o, lentamente, morire.
Il romanzo dell’autrice Viviana Bardella racconta di una giovane pasticcera parigina, Carmelle, e di due amori, uno in grado di ferire, l’altro capace di saper curare.
Carmelle è una donna che, seppur tanto giovane ha già sacrificato parte della sua giovinezza nell’attività che ha avviato. Da tempo ha perso anche l’amore con cui ha condiviso otto anni di vita; lasciata perché troppo presa dalla pasticceria e dopo quella rottura il suo lavoro è diventato ancor più fonte delle sue attenzioni, allontanandola dalle amicizie e dagli affetti. Nel tempo la sua pasticceria è cresciuta e Carmelle ha assunto Genevieve, un’aiutante ma soprattutto una grande amica sui cui contare.
È sempre all’interno della pasticceria che Carmelle conosce Alain, un uomo sui 40 anni tanto affascinante e carismatico, quanto si rivelerà presto viscido e crudele.
Non sarò gentile con te... Ti insegnerò molte cose e pretenderò che tu le faccia a me... 
Nonostante sia sposato, la giovane pasticcera sarà presto soggiogata dal fascino dell’uomo. Fin da subito il loro è un rapporto impari e arriva al punto di presentarsi al locale di Carmelle con la moglie Yvonne l’amico critico d’arte Didier. Proprio quest’ultimo la mette in guardia su Alain e mentre Carmelle si trova sempre più “prigioniera” di Alain, inizia frequentare il bel critico d’arte, che per lei, è disposto a mettersi in gioco in tutto e per tutto. Con calma e pazienza mostrerà i suoi sentimenti a una Carmelle sempre più “spaccata” in due, sempre più divisa nel profondo, annientata psicologicamente da quell’uomo che l’aveva conquistata un giorno qualunque in pasticceria.
Da una parteCarmelle ha l’amore di DIdier, un uomo vero con il suo rispetto per gli altri, le romanticherie e un sentimento reale, importante. Dall’altro lato invece Alain, crudele nei modi e nelle parole, viscido e sfruttatore.
“Non chiamarlo amore” è un romanzo di scelta e riflessione, con cui l’autrice attraverso la voce narrante della protagonista, spinge a ragionare su argomenti tanto delicati e importanti, quanto, talvolta, controversi.
Durante la lettura è impossibile non desiderare di prendere la protagonista per scuoterla, spingerla a reagire.
Sei brutta e sciatta come una vecchia zitella
Il suo rapporto con Alain inevitabilmente vi farà innervosire, arrabbiare; l’arrendevolezza di Carmelle è davvero snervante perché la sua non reazione alla forza psicologica e fisica di un uomo terrificante.
Amerete la dolcezza e l’umanità di Didier, il suo donarsi alla donna che ama, nonostante tutto, rischiando ogni cosa.
Se non si fosse capito, questa pubblicazione della Leone Editore non è semplice. La donna è qui trattata come niente e come il centro di tutto. Due poli opposti.
Sono molto pi
Le differenze tra Didier e Alain sono tantibili nell’immediato, vi faranno desiderare tutto e il contrario di tutto.
Il romanzo mi è piaciuto, non mi ha fatta impazzire perché questo tipo di tematica non mi calza sempre benissimo; ho dovuto interrompere più e più volte la lettura, tardando di conseguenza la recensione che inizialmente pensavo di proporvi a inizio mese. Questo perché le pause mi erano necessarie per assimilare al meglio la narrazione, alle volte troppo forte dal punto di vista psicologico.
<<Le andrebbe di cenare con me stasera?>> chiese all'improvviso. Cenare con lui? Mi sarebbe piaciuto moltissimo ma qualcosa mi diceva che avrei dovuto tenermi alla larga da quell'uomo e dal suo fascino così pericoloso.
In queste pagine mostruosità e brutalità si scontrano con la bellezza, la dolcezza umana.

 
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