GIADA (A. CHILLON)

il
26 luglio 2018
Lettori, eccoci qui a parlare di "Giada. Un amore colpevole" di Anna Chillon, un libro sicuramente travolgente, nel bene e nel male. Cercherò di essere il più esaustiva possibile evitandovi spoiler, ma quello che ci tengo a dire da subito è che se cercate una storia d’amore convenzionale, se facilmente vi lasciate andare a giudizi, questo testo non fa per voi.


GIADA. UN AMORE COLPEVOLE
ANNA CHILLON
Data pubblicazione: 06.06.2016
Editore: Self publishing
Serie: serie Pietre preziose (#1)
Finale: Autoconclusivo
Genere: Erotic romance
Trama: Non ero pronta per lui, ma questo non gli importò.
Entrò come un tornado nella mia vita,
la stravolse spezzandomi il fiato
e mi rese donna,
a dispetto di tutto e tutti.
* * *
Il giorno del mio diciottesimo compleanno pensai che la vita stesse per sorridermi, lungi dall’immaginare cosa in realtà stesse per serbarmi. Qualcosa più grande di me mi avrebbe presto travolta, scossa alle fondamenta, gettando il mio corpo e il mio cuore in pasto a una persona con l’animo di un lupo selvatico. Per tutti sarebbe stato uno scandalo e una vergogna: nessuno avrebbe compreso, perché nessuno conosceva le molteplici verità che quel lupo era stato così bravo a celare.
Forse un cuore, seppur logoro, l’aveva anche lui.
E forse, se avessi lottato e ignorato le apparenze, prima o poi lo avrei scoperto.
Un amore colpevole, questa la precisazione che pare voler subito fare l’autrice. Chi conosce i lavori di Anna Chillon ben sa che le sue storie sono forti e che il sesso non è un taboo. Tuttavia non troverete un racconto di meri rapporti sessuali spiegati nei minimi dettagli, troverete piuttosto una storia complessa, scorci di relazioni che tendiamo a non accettare, sebbene molto spesso non ne conosciamo tutti i risvolti.

Inutile nascondervi che il romanzo tratta un rapporto tra “Dom” e “Sub” (dominatore e sottomessa, ruoli tipici di un rapporto BDSM). Appena leggerete questa frase, probabilmente vi starete già immaginando stanze particolari, corde, sex toys... ecco, state sbagliando! Niente stanze alla Cinquanta sfumature. L’autrice è bravissima a trattare questo tema e lo fa con delicatezza, non è mai cruda, i riferimenti non sono assolutamente espliciti, eppure li percepirete; in prima battuta vi chiederete se davvero il cervello vi sta mandando i segnali giusti, tanto il tema viene preso con maestria.
L’altro particolare che sicuramente farà sbarrare gli occhi a molti è che la protagonista, Giada, ha appena compiuto 18 anni, mentre Vincent ne ha 43 ed è un amico del padre di lei da molto tempo.

Una storia amorale? Non mi permetto di esprimermi, e prima di farlo voi, vi consiglio di leggere.
Nei primi capitoli vivrete tutta la freschezza di una ragazza di 18 anni, della sua voglia di approcciarsi al sesso e di farlo possibilmente con un bel ragazzo, quello che sbircia di nascosto, che sembra aver sempre desiderato. Giada però non è una tipica ragazza di 18 anni, anche se ci prova con tutta se stessa.
Ero perennemente affamata di una sostanza che non avevo ancora avuto modo di assaggiare in vita mia e della quale non avevo neppure fiutato l’odore.
Vincent non è perfetto, non è oggettivamente bello ed è cosciente dei suoi demoni.
Avvertivo certi istinti e li sentivo acuire con il passare del tempo: ho compreso solo da ragazzo di cosa si trattasse.
I due protagonisti, ciascuno per proprio conto, combattono una guerra interiore: Giada non sa più cosa è giusto o sbagliato, Vincent lo sa, ci prova a tenerla lontana, ma quando le resistenze vengono meno, quando abbattono la prima distanza che si sono autoimposti, non si può più tornare indietro e niente sarà più come prima.
Pentita? No, per niente. Che Dio avesse pietà di me, di lui e dell’enorme pasticcio che avevamo combinato.
Lungo il libro sono dislocati piccoli input che vi spingeranno a riflettere e a porvi delle domande, a guardare oltre una legatura con un foulard.
<<Sei libera di lasciarti andare e fare qualsiasi cosa, piccola. Puoi ridere, piangere, dimenarti, imprecare o cadere a pezzi. Ci pensa la fune a tenerti insieme>>
Da non sottovalutare per nessun motivo i personaggi secondari, fondamentali non solo nello svolgimento della storia, ma anche nella comprensione delle dinamiche psicologiche ben presenti lungo la narrazione.
Niccolò Aragona vi incuriosirà all’inverosimile, sembra avere un ruolo marginale, in realtà compare sempre in punti salienti della storia; potremmo considerarlo una sorta di grillo parlante, anche se molto, molto particolare.
La lettura scorre veloce, lo stile della Chillon è inconfondibile. Sarete completamente coinvolti nelle emozioni di tutti i personaggi, non solo dei protagonisti: attesa, trepidazione, angoscia, ansia, felicità, desiderio, tormento.
Riuscirete a percepire l’aura di Vinc e Niccolò attraverso le parole dell’autrice.
Non mancheranno i colpi di scena. Quando penserete di aver capito tutto, di esservi schierati dalla parte giusta, ecco che le carte saranno rimescolate. Il lupo mannaro avrà delle sfumature che mai vi sareste aspettati di leggere.
Se avete bisogno di un libro che vi scuota l’anima, che vi aiuti a mettervi in discussione, dovete assolutamente leggerlo.
Il lupo randagio mi aveva trovato scalza, con le scarpette in mano. Mi aveva annusata e morsa, privo di fiducia, ma io lo avevo accarezzato. Così lui, con occhi arguti, mi aveva condotta nella sua tana.


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