“Tutto il resto di te” (F. Alessi)

il
6 febbraio 2017
Questo weekend non ho resistito e ho scombinato i miei piani di lettura, dedicandomi al libro della piemontese Federica Alessi. È intitolato “Tutto il resto di te” e rappresenta il primo romanzo della The McKinley Brothers series.
Tutto il resto di te
Federica Alessi




Data: 10/01/2017

Editore: LibroMania

Serie: McKinley Brothers series #1 (Autoconclusivo)

Trama: Tutti la conoscono come Regan, ma il suo vero nome è un altro. Ha dovuto dimenticare se stessa e scappare lontano per proteggere le persone che ama. La fuga dalla realtà la porta a vivere momenti difficili e assurdi, ma anche molto romantici e passionali. Una fuga non voluta che le farà leggere la vita con occhi completamente diversi. L'amore si presenterà alla sua porta, ma saprà Regan coronare il suo sogno di felicità?
Se deciderete di accostarvi alla lettura di questo new adult, e ve lo consiglio vivamente, sarete catapultati nel paesaggio così poco contaminato del Montana. Uno paese che, almeno in me, evoca tante scene tipiche degli Stati Uniti più rurali, viste nei film o vissute con l'immaginazione, e ben lontane dall’idea cosmopolita delle grandi città; un’ambientazione suggestiva e accattivante come la trama di questo romance made in Italy.
La storia, raccontata a pov alternati, è sviluppata su più piani, molto ben amalgamati tra loro. Su uno c’è il sentimento di Heath e Regan/Hayley e la loro forte attrazione fisica la quale comunque non si pone come “argomento principe”, ma fa da normale contorno all’accettazione dei sentimenti dei protagonisti e alla loro crescita come coppia di normali 23enni. Il sesso è quindi inserito con garbo, in modo naturale nel rapporto di una coppia che nasce e cresce, diventando elemento non solo di appagamento delle pulsioni umane, ma elemento di apertura alla fiducia nel rapporto a tratti ostile tra i due protagonisti. Su un altro piano, invece, è stato posto il tema della fuga: per Heath è “solo” un’evasione emotiva nata dal senso di colpa verso un passato ancora, e per sempre, presente  e troppo doloroso  da guardare. Di contro alla fuga di questa figura maschile, abbiamo a che fare con la fuga fisica, reale, di Regan/Hayley.
Federica, con mia grande gioia, ha inserito a fine romanzo una lunga ed incredibile playlist ispirativa, con tanto di definizione di quale scena l’una o l’altra canzone avesse ispirato. Assicuro che rileggere le scene indicate con la canzone giusta in sottofondo, ha risvegliato emozioni rimaste sopite nella prima lettura. Ah i poteri della musica!!!                                                                               
Sono molto soddisfatta dell’acquisto di questo romance, che mi ha portato a conoscere un’autrice di talento nel nostro panorama, ma con tanto potenziale ancora da esprimere. Insieme a Andrew Levine (autore di “Love in the scars” e “Frammenti di un addio”) e Alessandra Angelini (autrice di “Non dirgli che ti manca”), credo sia l’autrice italiana che completa la mia top 3 made in Italy e che, con gli altri due nomi citati, possa portare in alto il genere romance di casa nostra.
Una scappatoia obbligatoria, impostale per salvaguardare la propria vita e quella di chi le sta accanto. Una fuga che la porta ad esistere, senza poter realmente vivere. Questi e numerosi altri temi da cui sviluppare molteplici riflessioni, vanno ad amalgamarsi intorno al fulcro di questa trama intricata (per certi rapporti che si scopriranno man mano): il segreto che la protagonista femminile cela per lungo tempo e la sua risoluzione. La lettura di questa storia porta a pensare anche a quanto il mondo, nonostante la sua vastità geografica, sia tanto piccolo e tutti i giri strani che fa la ruota del destino prima di portarci là dove arriviamo. I due personaggi principali sono attratti l’un l’altra da un filo invisibile, che nel momento stesso in cui li avvicina li fa anche scontrare, dando vita a scene di frustrazione soprattutto da parte di Heath, il quale è alla costante ricerca di un punto di contatto con la misteriosa ospite del suo ranch.
Nonostante lo stato emotivo che trasmettono, in qualche modo sono momenti che mi hanno strappato qualche sorriso perché in alcuni punti toccano scene del mio passato… solo che io ero dall’altro lato. Ero io quella alla ricerca di un punto di contatto, quindi capisco il sentimento raccontato dall’autrice tramite la voce di Heath. Lo stile del romanzo è accattivante e dinamico, senza mai diventare pesante nonostante i temi che l’autrice va a toccare,  in modo talvolta più e talvolta meno approfondito. I colpi di scena sono resi naturali, senza forzature da copione, ben inseriti nella narrazione che non si sofferma mai troppo su un momento clou, ma lo amplia per renderlo in perfetta linea con il ritmo della storia.
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