Il contratto (Elle Kennedy)

il
27 febbraio 2017

Il contratto

Elle Kennedy



Titolo Originale: The Deal #1
Editore: Newton Compton Editori
Serie: The Campus (Autoconclusivo)


Trama: Garrett ha proprio bisogno di Hannah per superare l’esame di filosofia etica, altrimenti la sua grandiosa carriera nell’hockey potrebbe rischiare una brutta battuta d’arresto e dal canto suo Hannah ha bisogno di diventare popolare per farsi notare da Justin, la sua nuova fiamma che però non sa nemmeno della sua esistenza. Nasce così il loro accordo che è in tutto e per tutto un patto do ut des: niente sentimenti, solo finzione e ognuno alla fine avrà il proprio tornaconto. Il fatto è che nessuno dei due ha fatto i conti con il fato e con le emozioni crescenti ed un bacio che cambierà definitivamente il corso degli eventi.
E’ grazie al lavoro della Newton Compton che Elle Kennedy è arrivata in Italia qualche mese fa con una nuova serie intitolata The campus. L’intera collana si sviluppa intorno alle vite di alcuni atleti della squadra di hockey della Briar University ed alcune giovani artiste frequentanti lo stesso istituto di Garrett&Co. Ogni libro è autoconclusivo (evviva evviva evviva!!)  e scritto a pov alternati.
Il primo romanzo, “The deal, in Italia ha preso il titolo “Il contratto” e narra della storia di Garrett (capitano della squadra di hockey del proprio college con problemi di voti scolastici) e Hannah (cantante e studentessa modello).

A differenza di molti, questa storia non so come mai, ma non mi ha preso bene fin da subito (forse ho iniziato in un momento non adatto, non so) e ho faticato un po’ a trovare il ritmo di lettura: si ok carina ma niente di più e per un certo tempo non riuscivo a proseguire, poi non so come ma ad un certo punto c’è stata la svolta e ho iniziato progressivamente ad amare la forte impronta ironica che scorre in tutto il romanzo; quella vena pungente che tiene l’attenzione sempre abbastanza alta.
I protagonisti non perdono occasione di punzecchiarsi e fare autocritica senza risultare noiosi e pesanti.  Ho trovato emozionante a livello cosmico la scena del ballo sulle note di "Tuesday’s gone" di Lynyrd Skynyrd, in pratica leggevo e mi tamponavo gli angoli degli occhi per non far scorrere le lacrime. Si lo so, sono pateticamente, irrimediabilmente, schifosamente romantica ed emotiva.. ma non è colpa mia se mi hanno fatta sensibile e mi emoziono tanto facilmente! Comunque alla fine del paragrafo, prima di rileggerlo, ho fatto un salto su spotify e ho cercato la canzone e creato una playlist dedicata a questo libro. Così ho continuato a leggere con in sottofondo la colonna sonora degli artisti citati dalla Kennedy. Ciò è sempre di grande aiuto per immergersi nella lettura e divenire un tutt’uno con i protagonisti. Un fattore che ho apprezzato immensamente, è stato come l’autrice sia riuscita a rendere al contempo romantica e simpatica anche la sessualità della coppia, senza quindi scadere in clichè stilistici, ma rendendo l’atto sessuale in maniera gioviale anche attraverso gli scambi di battute. Facendo quindi apparire la sessualità come un evento che non è mai solo un gioco. Sottolinea poi, attraverso l’esperienza di Hannah, quanto il sesso sia un atto di fiducia e non solo una funzione corporale da sottovalutare. E’ sicuramente adorabile il romanticismo smisurato di Garrett (davvero lo adoro!) e come si mostri man mano per chi è davvero; chi è il in realtà l’egocentrico, muscoloso capitano della squadra, festaiolo ed incallito sciupafemmine.. si perché G alla fine da l’idea proprio di essere un bad boy che tra il suo romanticismo ed il suo spirito di protezione, pare aver fatto il bagno nel miele! E’ così dolce Garrett che in proporzione Hannah è un ghiacciolo nel corpo di una giovane donna! A proposito di H, ne ho ammirato il coraggio ed il grande cuore per proteggere chi ama: non è facile star lontani da chi ti ha messo al mondo solo per non aggravare certe situazioni passate e non è nemmeno facile lasciare chi ami per paura di compromettergli il futuro. La ragazza ha dato prova della sua forza in più frangenti e questo è molto bello.

Nel complesso, una volta ingranato il ritmo, è risultata una lettura leggera e piacevole, con momenti che hanno portato a riflettere. Non è troppo scontata (ad esempio mi sarei aspettata altri problemi tra G e H, ma non quelli che poi si sono verificati) e con un sarcasmo equilibrato.

L’autrice è stata molto brava in questo perché lo ha reso decisamente naturale senza farlo accumulare troppo nei punti giusti ma lo ha spalmato anche in situazioni meno scontate. Ora non resta che aspettare e sperare che presto vengano pubblicati anche qui in Italia i successivi libri di questa serie. La sottoscritta non vede di certo l’ora di leggere il secondo libro (in uscita proprio oggi) che ha come protagonista Logan, che già è un personaggio secondario molto importante nel primo libro, e sarà sicuramente uno spasso leggere i suoi dialoghi ricchissimi, in questo primo libro, di acronimi. Sfortunatamente credo che molti giochi di parole si siano persi un po’ nella traduzione dall’inglese, quindi anche il senso di molti acronimi, e questa sarà una cosa di cui soffrirà soprattutto il prossimo libro.
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