[REVIEW PARTY] LA NOTTE SU DI NOI (A. LITTA)

il
1 marzo 2021

Cari lettori,
eccomi di nuovo (era ora) su questi schermi. No, non mi sono dimenticata di voi. Si è trattato solo di un banalissimo caso di blocco del recensore, ma adesso sono tornata. E a proposito di amnesie… la storia che sto per recensirvi prende il “la” proprio da un misterioso vuoto di memoria. Prima che me ne dimentichi (eheh), ringrazio molto l’autrice, Alessia Litta, per avermi dato la possibilità di avventurarmi in questa lettura in anteprima.
Seguitemi dopo la trama, vi parlo di “La notte su di noi”!


LA NOTTE SU DI NOI
ALESSIA LITTA
Data pubblicazione: 24.02.2021 Editore: Self Publishing Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Quando Daphne arriva nella piccola città montana di Saint-Valloire, con tutte le intenzioni di cominciare una nuova vita, certo non si aspetta di ritrovarsi come vicino di casa l'arrogante e sexy Capitano di Polizia: Adrien Duval. Le scintille sono immediate, i litigi all'ordine del giorno, mentre un'attrazione bruciante sembra consumare entrambi. Quando poi scopre che di Duval ce ne sono addirittura tre - tre fratelli capaci di far girare la testa a ogni donna - Daphne comincia a temere che quel trasferimento non sia stato per niente una buona idea. Eppure non ha scelta. Saint-Valloire potrebbe essere l'unico posto in cui sentirsi al sicuro, e l'unico in cui nascondersi dall'uomo che le dà la caccia.
Nuova vita, città di montagna, vicino di casa, capitano di Polizia: come la pallina di un flipper, la mia curiosità è schizzata da una parte e l’altra della trama di La notte su di noi, mossa dalle spinte di queste quattro alette. E niente, a un certo punto l’ho dovuta assecondare. Considerate le premesse, ho iniziato a leggere la storia di Daphne e Adrien con la speranza che mi regalasse una gioia in più. Rispetto a cosa? Ai vari amori che, tra rovi di ostilità, finiscono per sbocciare fra due vicini di casa che inizialmente non si tollerano (praticamente mi riferisco alle storie d’amore in semi che sugli scaffali dei negozi di giardinaggio trovate tra le bustine di insalata e quelle di pomodori). Che sì, ovviamente hanno il loro appeal e tra una smorfia e l’altra, se ami il romance, non puoi fare a meno di apprezzare. Però…
Si voltò, quando qualcosa tra la folla attirò la sua attenzione: una figura immobile sulla banchina, che però si girò in fretta e si allontanò altrettanto rapidamente.

Però, per rimanere in tema di giardinaggio (d’altronde è dalle 8 di questa mattina – e sì, mentre vi scrivo è ancora domenica –, che il mio vicino mi schiaccia il chakra con il suo tagliaerba), dai semi di “La notte su di noi” è nata tutt’altra specie botanica. Insomma, questa storia è sì un fiore, ma ha un aspetto diverso dal solito. E infatti la mia gioia in più l’ho ricevuta, perché il nuovo romanzo della Litta cela al suo interno un intreccio originale quanto bastava per ripagare la mia curiosità iniziale (che comunque, dalla prima all’ultima pagina ha continuato a schizzare nel flipper).
Scrutò il sole che tramontava verso valle. Il buio sarebbe sceso di lì a poco, e di certo non avrebbe aiutato la malinconia a dissolversi.

E poi anche i protagonisti regalano piccole grandi gioie. Certo, la narrazione in terza non ci permette di scavare a fondo negli anfratti della loro anima, ma chissenefrega. Vi dirò, l’ostacolo – chiamiamolo così – del narratore onnisciente contribuisce ad aumentare lo spessore del velo di mistero che avvolge la trama… quindi ben venga!
In ogni caso, che apprezziate o meno la voce narrante, vi risulterà piuttosto difficile non cadere ai piedi dei tre fratelli Duval e sicuramente a lettura terminata scriverete in privato alla Litta per assicurarvi che ci dia notizie anche di Luc e Raoul.
Gli mancava quella vita? Ogni tanto se lo chiedeva. E ogni volta si rifiutava di rispondere. Non voleva sapere, non voleva analizzarsi in profondità. Perché c’era un’insidia pericolosa in quella domanda. E nella risposta che avrebbe potuto ottenere.

Comunque, per tornare al giardinaggio (oh, prendetevela con il mio vicino, che a simpatia sta messo come la prima versione di Adrien), i fiori all’occhiello di questa storia, per la sottoscritta, sono due.
Per prime cito le descrizioni dei luoghi e dei contesti, che mi hanno spinta a rimpiangere ancor di più i tempi in cui avrei potuto prenotare un viaggetto in terra francese. Subito dopo viene il “giallo” relativo al passato della misteriosa Daphne, che si intreccia alla storia d’amore e la fa sbocciare come un giglio quando non è ancora primavera. Che poi i gigli sono più originali e resistenti delle solite rose, no?
Chiedo al mio vicino e torno. Voi, intanto, leggete “La notte su di noi”.

 [Copia ARC digitale ricevuta dall'autrice]
 
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