TU CHE MI CAPISCI (Y. STERRORE)

il
26 settembre 2019
Cari lettori, ho scoperto Yuri Sterrore grazie a un algoritmo e mi piace credere che il voto che troverete scritto qui sotto sia il risultato dello stesso calcolo che spinse YouTube a consigliarmi proprio uno dei suoi video. Sì, perché Yuri – in arte Gordon – oltre a essere uno scrittore eccezionale e inaspettato, è uno Youtuber. Io lo conobbi in un pomeriggio come tanti, di un inverno come tanti, trascorso a preparare un esame universitario…esatto, come tanti. E nelle prossime righe capirete perché questa recensione non può prescindere da ciò che accadde lo scorso febbraio.
TU SI CHE MI CAPISCI
YURI STERRORE
Data pubblicazione: 09.04.2019 Editore: Rizzoli Serie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: narrativa contemporanea
Trama: Cosa vogliono davvero le donne? È la domanda che frulla nella testa degli uomini ogni volta che le osservano camminare per strada, comprare una borsa, truccarsi allo specchio. La verità è che nessuno di loro sa la risposta. Eppure, basterebbe fare un salto a Lambrate, dal parrucchiere all'angolo, per farsi dare qualche consiglio da Ale. Sì, perché se sei un maschio ma la tua infanzia profuma di balsamo e shampoo invece che di erbetta fresca e spogliatoi, se tua madre fa la parrucchiera e tuo padre è sempre stato assente, se per sbarcare il lunario sei costretto a imparare la differenza tra colpi di sole e shatush allora ti abitui a vedere il mondo da un'altra prospettiva, e le donne impari a capirle come nessun altro. Certo, anche Ale ha i suoi problemi. Un conto è dare consigli tra una piega e un taglio, tutt'altra faccenda è conquistare Marta: con la tipa che ti piace, le parole giuste non arrivano mai, soprattutto quando hai la testa piena di pensieri. Nel suo secondo lavoro da copywriter, Ale deve affrontare un boss tiranno che minaccia ogni giorno di licenziarlo, e adesso nella scrivania di fronte alla sua è comparsa Leila, la prima di cui si è innamorato, la prima che gli ha spezzato il cuore. Come uscire da questa situazione senza farsi troppo male? Ale è un ragazzo pieno di risorse, eppure lo sa: nella vita vera, quando una cosa va male può sempre andare peggio...
Quel giorno un solo particolare aveva spezzato la solita routine: avevo un rodimento dentro inqualificabile. Per ragioni che non vi sto neanche a dire, dei piccoli uomini mi avevano riversato addosso un secchio pieno di letame, con lo scopo di concimare per bene le mie insicurezze. E ci erano riusciti. Perché, invece di studiare, ero su YouTube a vedere il tutorial di non so quale make-up, con lo stato d’animo di chi è stata persuasa a credere che i trucchi, alla fine, siano l’unico interesse che le donne possano permettersi di avere e coltivare. Avevo appena scoperto come applicare il rossetto rosso senza correre il rischio di ritrovarmi col sorriso di Joker ed ecco che, sullo schermo del mio smartphone, apparve un ragazzo con una parrucca bionda e spettinata. Era stato YouTube, grazie a un algoritmo, a credere che quel video avrebbe fatto al caso mio.
Quando non puoi annusarti le ascelle davanti a tutti, inizi a mettere in discussione qualsiasi cosa.
Risi come ne avevo bisogno. L’alter ego femminile di Gordon era lì, a spiegare “Come capire gli uomini” in uno spazio dedicato alla “Posta delle sottone”. Continuai a vedere altri suoi video, uno dopo l’altro. Non studiai nulla, ma il suo continuo sforzo di mettersi nei panni delle donne mi fece tornare il sorriso. Ecco perché, quando ad aprile uscì il suo romanzo, decisi che lo avrei letto. Dargli fiducia era un modo per ringraziarlo per avermi aiutata a spalare via un po’ di letame da quella giornata e dalla mia autostima. Credevo che tra queste pagine avrei trovato tanti altri consigli utili indirizzati a noi lettrici donne. E invece c’è molto di più. C’è un ragazzo che si muove in un mondo animato dalle donne più importanti della sua vita.
Sarò chiaro, lucido e conciso: dovete amarvi al cento per cento e senza eccezioni, perché se vi amate solo al venti per cento troverete qualcuno che vi amerà al trenta per cento e a voi sembrerà un casino.
Se penso ad Alessandro, lo immagino con la faccia di Yuri. Lo so, è un errore che commettiamo spesso noi lettori, quello di confondere il protagonista di un romanzo con il suo autore. Ma questa volta mi sento di giustificare il mio sbaglio, perché, avendo imparato a conoscere Gordon, so che questo libro è il modo che ha scelto per mettersi in gioco una volta per tutte. Lo so, sono mesi che indossa parrucche e si sottopone a qualsiasi “tortura” che noi donne viviamo ogni giorno (cerette, dolori del parto, tacchi alti). E lo apprezzo, davvero. Con questo romanzo, però, – e perdonatemi l’antitesi implicita – credo che abbia voluto cimentarsi nella vita reale. Lo abbiamo capito: i suoi consigli alle donne sono anche dei moniti ai comportamenti indegni degli uomini. Ma come dovrebbe agire un ragazzo che dell’universo femminile abbia davvero la considerazione che Gordon ci spinge ad avere di noi stesse? Yuri impartisce buoni propositi e Alessandro, tra le pagine di “Tu che mi capisci”, li mette in pratica. I suoi tentativi fanno ridere, riflettere e innamorare. Un protagonista maschile così sarà difficile ritrovarlo altrove (nei libri e nella realtà).
Ho una buona notizia, però: credo nelle eccezioni e nelle coincidenze, quelle che mettono in crisi anche le menti matematiche più inflessibili.
Ricordate? Gordon ce lo avrà ripetuto un milione di volte: gli uomini si approcciano alle donne in modo semplice, fin troppo. Il nostro errore è quello di tergiversare per cercare di farci una ragione della loro inopportuna faciloneria. Da una parte, però, classificarli come “tutti uguali” non ci rende meno superficiali. E Yuri, raccontando la storia di Alessandro, ci evita di commettere questo errore. Perché lo leggiamo: avere a che fare con donne come mamma Laura, Giulia, la signora Wang, Gisella e Xiang non è affatto facile. Se poi nella cerchia finiscono anche Marta e Leila, l’impresa da difficile sembra diventare impossibile. E a quel punto anche Alessandro ha bisogno di seguire i consigli che Gordon rivolge alle donne. Le parole chiave alla fine di ogni capitolo, in realtà, sono un promemoria per le lettrici e per sé stesso. Perché, più del genere, per Yuri, Alessandro e Gordon conta il rispetto della persona. Sempre. Lo avevo intuito tra i frame di quel tipo con la parrucca bionda e l’ho ritrovato tra le pagine del suo romanzo. “Tu che mi capisci” è la storia di un ragazzo che, nonostante tutto, impara a cavarsela con l’empatia. L’amore viene dopo ed è un risvolto positivo che può riguardare una e una sola persona. Le altre, però, potremmo sforzarci almeno di capirle. Se ce la fa un algoritmo…
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