Buongiorno lettori! Oggi vi parlerò del mio nuovo approccio alla scrittura della bravissima Jewel E. Ann: il primo volume della “Trascendent series” “Per sempre tua”, edito in Italia da Newton Compton Editori e che fin d’ora vi consiglio di acquistare. Seguitemi per scoprire cosa ne penso.

PER SEMPRE TUA
JEWEL E. ANN
Data pubblicazione: 25.06.2019 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: TranscendSerie: Transcend Duet Series(#1) Finale: Cliffhanger Genere: Contemporary Romance
Trama: Swayze Samuels ha avuto un'intelligenza particolare sin da quando era piccola. A soli undici anni riusciva a sentire una connessione con eventi accaduti anni prima della sua nascita. Psicologi ed esperti di sviluppo infantile si sono occupati del suo caso, senza mai venirne a capo. Adesso Swayze ha ventun anni, è fresca di college e ha appena ottenuto per l'estate un lavoretto come babysitter di una bambina appena nata. Non appena fa la conoscenza del suo nuovo datore di lavoro, un professore di anatomia diventato da poco vedovo, qualcosa le sembra terribilmente familiare. Come è possibile che conosca tante cose di lui, nonostante la loro differenza di età?
Swayze (sì, come il famoso Patrick) è una giovane donna di ventuno anni che ha, da quando ne aveva undici, una strana particolarità: conosce dati, esperienze e nomi riguardo persone che non ha mai incontrato, anche meglio degli stessi interessati. Non è pazza, eppure questo “difetto” non le è mai né stato curato, né realmente diagnosticato. Swayze però non ha mai demorso e ha continuato la sua vita quasi come nulla fosse.
Adesso ha una laurea e un ottimo fidanzato, Griffin; si amano molto, anche se si conoscono da poco. Swayze però, accettando un lavoro come tata per la figlia neonata del trentaseienne professor Nathaniel Hunt, da poco rimasto vedovo, ha un riacutizzarsi del suo dono/difetto: si ritrova – senza volerlo – nella sua mente, nei suoi ricordi di bambino e poi ragazzo. Com’è possibile tutto ciò? Nate ha una teoria in merito, ma Swayze non la crede possibile. Chi avrà ragione?
La Ann ha confermato la sua bravura e ho apprezzato davvero tanto questo suo romanzo un po’ misterioso, ma comunque sentimentale e dolce anche nella sua inquietudine, in certi casi. Ha trattato, nella maniera più semplice ma non superficiale, il concetto di reincarnazione, per cui l’esistenza di una persona sembrerebbe rivivere, dopo la morte, nel corpo di un’altra persona.
È difficile crederci, come allo stesso affermarne il contrario, e i personaggi di questo libro sono portavoce di entrambe le sfaccettature: Nate, psicologicamente parlando, è più che convinto, mentre Swayze – nonostante indizi e prove – nega tutto.
Possono entrambi sostenere le loro idee e, solo alla fine, il mega cliffhanger potrebbe aver dato credito più all’uno che all’altra, pur lasciando ugualmente il dubbio da sciogliere nel seguito.
Per me c’è il giusto equilibrio che rende così, al meglio, il messaggio trattato, senza tralasciare nulla.
I personaggi sono tutti credibili, verosimili, più che umani. Nate e Swayze hanno vissuto vite completamente diverse finora, crescendo in famiglie agli antipodi e in anni diversi, data la notevole differenza d’età, eppure sembra che nell’incontrarsi, l’uno possa sopperire alle mancanze dell’altro, con i ricordi della sfortunata Morgan a far da collante.
Nathaniel ha bisogno di ritrovare un po’ della serenità perduta (gli è rimasta solo la figlioletta come unica vera fonte di amore e gioia, essendogli morte la moglie e, in precedenza, il suo primo amore). Swayze si ritrova nel mezzo, tra due fuochi, pur senza volerlo: Griffin da una parte, Nate dall’altra.
Nel romanzo dunque sembra evidente il triangolo amoroso, però esso non è costruito a caso anzi, ha una sua valenza ai fini del messaggio che si vuole trasmettere, soprattutto per caratterizzare al meglio la figura di Swayze stessa. La vicinanza a Nate durante il suo lavoro amplifica quei sentimenti passati, ma c’è sempre il dubbio: coesisteranno davvero in Swayze due anime, la sua e quella di Morgan? Nathaniel comincia a provare sentimenti per Swayze solo perché in lei ritrova il suo primo amore? Quest’ambivalenza rende il libro misterioso e terrificante, inquietante a mio parere ma allo stesso tempo proprio per questo, bellissimo.
La sintonia con i personaggi è così naturale da non poter non essere solidali con loro; è impossibile non comprenderli, anche se si potrebbe non condividere alcune loro scelte.
Il finale a effetto, col colpo di scena esplosivo, invoglia ad avere il sequel sotto gli occhi al più presto, e non vedo l’ora di leggerlo, perché mi è rimasta la verità a un palmo dal naso.
Romanzo super consigliato perché non lascia indifferenti; è ben studiato e ha quel pizzico di arcano da svelare che completa il quadro di un romanzo rosa ricco di sentimenti, ma non è insipido o scontato. Un’ottima lettura che mi ha più che convinto e spero convincerà anche voi.
Adesso ha una laurea e un ottimo fidanzato, Griffin; si amano molto, anche se si conoscono da poco. Swayze però, accettando un lavoro come tata per la figlia neonata del trentaseienne professor Nathaniel Hunt, da poco rimasto vedovo, ha un riacutizzarsi del suo dono/difetto: si ritrova – senza volerlo – nella sua mente, nei suoi ricordi di bambino e poi ragazzo. Com’è possibile tutto ciò? Nate ha una teoria in merito, ma Swayze non la crede possibile. Chi avrà ragione?
La Ann ha confermato la sua bravura e ho apprezzato davvero tanto questo suo romanzo un po’ misterioso, ma comunque sentimentale e dolce anche nella sua inquietudine, in certi casi. Ha trattato, nella maniera più semplice ma non superficiale, il concetto di reincarnazione, per cui l’esistenza di una persona sembrerebbe rivivere, dopo la morte, nel corpo di un’altra persona.
È difficile crederci, come allo stesso affermarne il contrario, e i personaggi di questo libro sono portavoce di entrambe le sfaccettature: Nate, psicologicamente parlando, è più che convinto, mentre Swayze – nonostante indizi e prove – nega tutto.
Possono entrambi sostenere le loro idee e, solo alla fine, il mega cliffhanger potrebbe aver dato credito più all’uno che all’altra, pur lasciando ugualmente il dubbio da sciogliere nel seguito.
Per me c’è il giusto equilibrio che rende così, al meglio, il messaggio trattato, senza tralasciare nulla.
È caldo. Confortante. Familiare. Ma soprattutto… terrificante.Non è un libro banale e l’autrice ha espresso egregiamente le sue capacità. L’introspezione è centralissima e ben fatta, soprattutto anche nell’uso del doppio punto di vista Swayze/Nathaniel per ben calibrare il tutto: Swayze è la protagonista e deve emergere, ma servono anche i flashback di Nate, dei suoi ricordi con Morgan per confermarne o no la teoria della reincarnazione.
I personaggi sono tutti credibili, verosimili, più che umani. Nate e Swayze hanno vissuto vite completamente diverse finora, crescendo in famiglie agli antipodi e in anni diversi, data la notevole differenza d’età, eppure sembra che nell’incontrarsi, l’uno possa sopperire alle mancanze dell’altro, con i ricordi della sfortunata Morgan a far da collante.
Nathaniel ha bisogno di ritrovare un po’ della serenità perduta (gli è rimasta solo la figlioletta come unica vera fonte di amore e gioia, essendogli morte la moglie e, in precedenza, il suo primo amore). Swayze si ritrova nel mezzo, tra due fuochi, pur senza volerlo: Griffin da una parte, Nate dall’altra.
Nel romanzo dunque sembra evidente il triangolo amoroso, però esso non è costruito a caso anzi, ha una sua valenza ai fini del messaggio che si vuole trasmettere, soprattutto per caratterizzare al meglio la figura di Swayze stessa. La vicinanza a Nate durante il suo lavoro amplifica quei sentimenti passati, ma c’è sempre il dubbio: coesisteranno davvero in Swayze due anime, la sua e quella di Morgan? Nathaniel comincia a provare sentimenti per Swayze solo perché in lei ritrova il suo primo amore? Quest’ambivalenza rende il libro misterioso e terrificante, inquietante a mio parere ma allo stesso tempo proprio per questo, bellissimo.
La sintonia con i personaggi è così naturale da non poter non essere solidali con loro; è impossibile non comprenderli, anche se si potrebbe non condividere alcune loro scelte.
Il finale a effetto, col colpo di scena esplosivo, invoglia ad avere il sequel sotto gli occhi al più presto, e non vedo l’ora di leggerlo, perché mi è rimasta la verità a un palmo dal naso.
Romanzo super consigliato perché non lascia indifferenti; è ben studiato e ha quel pizzico di arcano da svelare che completa il quadro di un romanzo rosa ricco di sentimenti, ma non è insipido o scontato. Un’ottima lettura che mi ha più che convinto e spero convincerà anche voi.
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