I LOVE LONDRA (L.KELK)

il
24 gennaio 2019
Buongiorno, sono qui a condividere con voi alcune impressioni sulla mia prima lettura dell'anno. Lettura che, confesso, non mi ha convinto del tutto. Si tratta di “I Love Londra”, il romance di Lindsey Kelk, edito da Newton Compton e arrivato in libreria il 10 gennaio.

I LOVE LONDRA
LINDSEY KELK
Data pubblicazione: 10/01/2019 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: I Heart London Serie: serie I Love (#4) Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Angela Clark si è perdutamente innamorata degli Stati Uniti. Le cose stavano cominciando ad andare finalmente per il verso giusto, quando una telefonata perentoria l’ha richiamata a casa: non può mancare al compleanno di sua madre, a Londra. Per Angela è difficile lasciarsi alle spalle, seppure per pochi giorni, la scintillante vita newyorkese. È sicura che ad aspettarla non troverà altro che pioggia, brutti ricordi e ancora pioggia. Come se non bastasse, corre il rischio di ritrovarsi faccia a faccia con Mark, il suo ex fidanzato. L’unica cosa da fare è accettare l’idea di fare ritorno a Londra e rimboccarsi le maniche per sistemare una volta per tutte la sua vita. Chissà che non scopra finalmente che la città piovosa da cui è scappata con il cuore infranto non è poi così male, persino paragonata alle luci scintillanti di New York…
Angela, giovane inglese, trasferitasi a New York dove lavora come redattrice per una rivista d'alta moda e dove vive con il nuovo, meraviglioso fidanzamento, Alex. Un uomo non solo meraviglioso come pochi, ma bello e talentuoso.
La storia è ambientata solo in minima parte a New York, in quanto presto l’ambientazione si sposta a Londra, dove la protagonista deve recarsi in occasione dei festeggiamenti di compleanno della mamma. Così Angela, seguita dal devoto Alex e dall'amica Jenny, rienta in Inghilterra dove abitano, appunto, i genitori e Luoisa, l'amica d'infanzia, e un ex che non ha voglia di rivedere.
Fin qui tutto bene, ma è proprio a Londra che l'intera trama si sviluppa in modo piuttosto confuso, a mio parere.
L'arco temporale in cui tutti i fatti si svolgono è poco più di una settimana, molti sono i particolari, gli aggettivi, le descrizioni che caratterizzano ogni singolo evento. Angela in prima persona sembra raccontarci una sorta di sdoppiamento della sua personalità, da donna in carriera a mezza ubriacona.
È dedita ad un consumo davvero eccessivo di alcool: ogni momento della giornata sembra essere scandito da qualche tipo di sostanza alcolica, con buona pace di chi gli sta attorno che sembra oltretutto condividere questa passione, ad esclusione di Alex.
È una donna dalle mille sfaccettature, irritante e irritabile, goffa, imprevedibile, insicura e complessata, che si scontra -apparentemente senza danni- con quella della promettente manager.
Mi è risultata alquanto antipatica.
Ti sei aggrappata a quella città con  le unghie e con i denti, senza mollare mai.
Alex il bel fidanzato musicista che la protegge e la ama di un amore infinito, tutto accetta e tutto sopporta. È cordialissimo con i futuri suoceri, tranquillizza ogni animo irrequieto con giuste parole e gesti, ed è l'unico dell'intera storia ad essere completamente insensibile al fascino dell'alcol. Insomma una sorta di martire immolato per la causa.
D'un tratto, tutto acquistò un senso. Alex era la mia casa. Ora lo avevo capito, niente era così strano.
Jenny, l'amica di New York è una svitata, bipolare, iperattiva e disturbata psicologicamente; come già detto anche lei come tutti è amante dell’alcol, ma soprattutto è la compagna di bevute di Angela. Per lei organizza anche il matrimonio, imponendo la sua idea a chiunque. Vive in una sorta di mondo parallelo, alterna momenti di lucidità estrema a crisi di autentico sconforto per un amore vissuto e ormai irrimediabilmente perso.
Jenny si era data da fare. Entrai in soggiorno e trovai il tappeto coperto di riviste, fogli di cara ed evidenziatori colorati.
Louisa, l'amica d'infanzia, quella che ha messo la “testa a posto” sposandosi e divenendo madre, rappresenta il passato, quello che per Angela è stato e non sarà più. È una sorta di ponte che in qualche modo unisce i due continenti e le due vite della protagonista. Anche lei, nonostante l'allattamento, non disdegna una sana bevuta per ricordare i vecchi tempi, per celebrarne di nuovi, per ogni evento triste o allegro che scandisce le giornate.
Luoisa. Mi ero dimenticata completamente della sua presenza. A giudicare dalla sua faccia pallida e terrorizzata, però, aveva assistito a tutta la scena. Prima esperienza con l'uragano Jenny.
Ma soprattutto, chi mi ha lasciato perplessa maggiormente sono i genitori della protagonista. Inizialmente li immaginavo come una tranquilla coppia di pensionati dediti al giardinaggio e al bingo con gli amici. In realtà? Una coppia che segretamente coltiva l’erba che poi fuma, tutto naturalmente come se nulla fosse e ovviamente anche loro -come se non bastassero tutti gli altri- amanti dell'alcol.
Sapeva quando era meglio non insistere ed ero quasi sicura che sia aspettasse di vincere. E, proprio come sua figlia, il suo umore migliorava molto quando tutto andava come voleva lei.
La trama non è male, molti sono i momenti esilaranti, divertenti, ironici, ma c'è una certa forzatura nello sballo ad ogni costo, nel fidanzato che non perde mai la pazienza, nei dopo sbornia che passano magicamente quando è ora di lavorare sul serio. Insomma più che la storia di una donna d'affari che sta per lanciare una rivista newyorkese in Inghilterra sembra la storia di una hippie dedita ad altro tipo d’impegni "sociali".
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]

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