FINO A PERDERMI NEL TUO ABBRACCIO (D.ARONICA)

il
9 ottobre 2018
Buon pomeriggio lettori e lettrici del blog, in questo martedì di ottobre, voglio parlarvi di una delle letture che mi hanno tenuta compagnia durante l’estate appena salutata. Si tratta di “Fino a perdermi nel tuo abbraccio”, in altre parole il primo libro della serie Crisalide di Denise Aronica.
Un romanzo nato nel 2015 come self, per poi rivedere la luce quest'anno in una nuova veste.
Il romanzo, uscito il 10 luglio per Delrai Edizioni, mi aveva catturata moltissimo, spingendomi ad acquistarlo in anteprima a marzo, quando sono stata a Milano per Tempo di Libri. Ne ho poi rimandato a lungo la lettura per svariate ragioni, ma quando a giugno l’ho letto se in un primo momento mi sono sentita abbastanza coinvolta, proseguendo però il trasporto è venuto un po’ meno e in questo articolo cercherò di spiegarvi perché.

FINO A PERDERMI NEL TUO ABBRACCIO
DENISE ARONICA
Data pubblicazione: 10.07.2018 Editore: Delrai Edizioni Serie: serie Crisalide (#1) Finale: Autoconclusivo Genere: new adult
Trama: Olivia ha una seria dipendenza dalla lettura. Da quando la sua vita è cambiata, il suo rifugio preferito sono le pagine di un libro. Lei e suo fratello abitano a casa dei nonni e la vita scorre all’apparenza normale quando si vivono vite non proprie: non ci si aspetta nulla dai personaggi dei romanzi, perciò non si soffre. È quando viene loro proposta una vacanza a casa della migliore amica della loro madre che tutto cambia. Veronica è una donna forte, con un figlio nerd affascinante e costantemente alle prese con i videogiochi. Daniel e Olivia sembrano parlare due lingue diverse, eppure sono simili: entrambi si proteggono dal mondo, entrambi non vogliono confrontarsi con la realtà ma preferiscono viverla attraverso uno schermo, che sia quello dell’e-reader o di una console. È quando prendono consapevolezza di questo che la loro esistenza subisce una svolta, e così anche i loro sentimenti.
Il romanzo di Denise racconta della storia di Olivia e Daniel. Lei è una studentessa modello, ma la perdita dei genitori in un tragico incidente l’ha catapultata in un tunnel di quasi perenne isolamento.
I libri sono il suo nuovo mondo: legge tanto da estraniarsi dalla realtà per intere giornate, allontanando così anche il fratellino che soffre terribilmente e i nonni che si sentono impotenti. La situazioni si fa sempre più grave al punto di spingere quest’ultimi a chiedere l’intervento di Veronica, la migliore amica della defunta mamma. Perché lei? È una psicologa.
Adesso non sento niente, ma è come se il silenzio urlasse a squarciagola per attirare tutti i miei pensieri su di sè.
Seppur non convintissima che sia una soluzione ottimale, durante l’estate quindi Olivia partecipa a un progetto, a una terapia di gruppo organizzata proprio da Veronica in una sorta di ritiro in montagna.
Daniel è il figlio della psicologa, giovane, nerd e interessante, è ossessionato dai videogames. Anche lui, con Olivia e altri ragazzi (più o meno tutti coetanei della protagonista e Daniel), partecipa al campeggio di recupero. Ogni partecipante ha le proprie problematiche e tutti sono lì contro voglia.
Non ho intenzione di dirvi molto sulla trama perché è giusto che ogni lettore affronti il viaggio in modo autonomo, ma voglio parlarvi piuttosto delle mie impressioni.
Non riesco a prevedere come finirà la mia, di storia. Ne ho rimandato così tanto il proseguo che mi sono persa tra le pagine.
“Fino a perdermi nel tuo abbraccio”, è la storia di un viaggio interiore, non proprio della nascita di un amore. Sì, il sentimento c’è, ma non è il punto focale della narrazione, incentrata invece sul percorso introspettivo di Olivia. Una ragazza piena di vita che all’improvviso si è ritrovata persa senza la guida dei genitori, ma che, nonostante il disorientamento, ha in sé ancora tanta linfa vitale.
La storia con Daniel è dolcissima e nasce al passo con il percorso di guarigione, la rinascita della protagonista, ma come ho spiegato non è un elemento fondamentale nella trama.
La storia affronta un tema ostico e spesso troppo celato, ma in queste pagine Denise Aronica l'ha trattato con una certa abilità.
I caratteri dei personaggi sono ben tracciati e la struttura del romanzo è chiara ma personalmente non l’ho trovata molto coinvolgente. Ammetto che forse il mio stato d’animo può aver influito, anzi sicuramente è così, ma non posso dire di aver trovato la lettura fluida.
Forse non si rende conto di quanto io sia arrivata a desiderarlo.
Lo vorrei al punto che il pensiero di aver perso questa, seppur sciocca, occasione, mi fa star male.
Inoltre manca un certo approfondimento su alcune figure secondarie, come i ragazzi e le ragazze del gruppo di sostegno. La lettura si è interrotta poi più e più volte a causa della presenza dei vari e diffusi refusi presenti tra le pagine. Niente di particolarmente grave, ma quando si legge anche con occhio attento, certe cose non sfuggono e meriterebbero di essere corrette.
Sinceramente mi auguro che nel frattempo siano stati corretti ma per quanto mi riguarda devo fare le valutazioni con quello che ho tra le mani.
Non è un romanzo semplice aldilà delle prime impressioni e va sicuramente letto in una condizione emotiva adeguata, ma consiglio di leggerlo, una volta o l’altra perché tratta argomenti importanti per tutte le età (dai 14 anni in su). È una storia fortemente introspettiva e non facile, bisogna esserne consapevoli.
<<Le cicatrici servono a ricordarci quanto siamo forti, fanno parte di noi>> spiego. <<Servono per non farci dimenticare mai che tutto passa.>>
Sicuramente leggerò altre pubblicazioni di quest’autrice perchè soffermarsi alla prima impressione non mi basta quindi, seppur il voto promuova quasi a pelo questa pubblicazione, ho intenzione di farmi un’idea più chiara quando usciranno altri scritti di Denise Aronica.


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