LA CORTE DEI LEONI (J.Johnson)

il
17 agosto 2018
Buongiorno, oggi vi parlo di un romanzo molto avvincente, piuttosto lungo rispetto alla media di molti romance; un libro dalla trama davvero complessa e originale nel suo genere. “La corte dei leoni” è il romance storico di Jane Johnson, uscito lo scorso inverno per Newton Compton.

LA CORTE DEI LEONI
JANE JOHNSON
Data pubblicazione: 16.11.2017 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Court of Lions Serie: standalone Genere: Romance storico
Trama: Il destino può riservarti il più incredibile dei doni Kate Fordham, in fuga dal suo passato, ha trovato riparo sotto falso nome nella bellissima Granada, l’antica e soleggiata città spagnola sulla quale la dominazione araba ha lasciato evidenti tracce. Nel tentativo di ricostruire la sua vita, Kate lavora come cameriera in un bar all’interno dell’Alhambra, l’antica reggia del sultano. Un giorno, passeggiando in quei giardini meravigliosi, fa una scoperta insolita: nascosto in una crepa del muro di cinta c’è un rotolo di carta. È un manoscritto risalente a prima del 1492, l’anno della caduta di Granada, quando la città araba si arrese alla regina Isabella e al re Ferdinando d’Aragona. Sul rotolo proveniente da quell’epoca lontana sono iscritti strani simboli che riportano un messaggio di pericolo e disperazione. Ma è dall’amore che nasce il misterioso frammento, e la potenza di quel sentimento finirà per cambiare per sempre la vita di Kate.
Si era guardata intorno, sperando che nessuno l’avesse vista. Il complesso dell’Alhambra, costruito nel Medioevo dai re islamici di Granada e circondato sai suoi giardini maestosi, per le rappresentava la perfezione: il paradiso in terra. Se l’avessero buttata fuori, sarebbe stata come cacciata dall’Eden.
Siamo a Granada, terra bellissima, ambita meta turistica, visitata da moltissime persone soprattutto per i resti degli antichi splendori del sultanato di Granada. Antiche mura, profumi e sapori attirano una variegata moltitudine di uomini e donne alla ricerca di qualcosa di perduto e mai più ritrovato.
Kate è una giovane donna inglese, lavora con un falso nome in una locanda del posto, dedita al sevizio dei moltissimi turisti. È una donna in fuga, ha lasciato una sorella gemella Jess, in Cornovaglia, anche lei timorosa di essere scoperta. Da che cosa fuggono le due sorelle? E soprattutto perché Kate vive nel costante timore di chiunque osi avvicinarla, anche solo per un saluto?
Nei meravigliosi giardini del palazzo incontrerà una esperta degli antichi splendori, una donna, di origine marocchina, che, con la sua simpatica famiglia la accoglierà, facendola sentire finalmente a casa.
Il romanzo, inoltre, ci racconta una storia vissuta, nei medesimi luoghi, ben seicento anni prima. Benedict, un giovane schiavo, figlio degli uomini blu, viene comprato dal visir per divenire compagno di giochi del giovane Momo, futuro sultano di Granada.
Il ragazzo, istruito e pieno di risorse, racconta gli intrighi di corte, le lotte intestine, la paura della regina Isabella e del re Ferdinando che minacciano seriamente il piccolo sultanato.
Dopo anni in cui le torri avevano governato le nostre vite, ora era la volta dei messaggi. La vedetta era un ragazzo di soli quindi anni, sudato per la corsa dalla torre di guardia occidentale sotto il sole bruciante.
Il regno è un piccolo Eden, ricchissimo di fiori profumati, frutta meravigliosa odore d’incenso e acqua di rose. L’amicizia profonda che lega lo schiavo al futuro sultano, porta a raccontarci, con gli occhi distorti dall’affetto la vita di corte: le ancelle, la servitù, i bellissimi giardini e le mura maestose, ma anche le cospirazioni, l’odio, il desiderio di vendetta che, unitamente a persone totalmente in malafede, hanno reso vita facile agli spagnoli, fino alla resa del sultano.
Quando sei innamorato, il tempo è fatto da un susseguirsi di momenti: momenti di impazienza, momenti di speranza, momenti di dolcezza… e di dolore. Come grani di un rosario, ognuno rappresenta una piccola verità sulla tua esistenza, da cui raramente stacchi gli occhi o i pensieri prima di ricominciare da capo.
I due racconti, se si eccettua l’ambientazione, non hanno nulla in comune, almeno apparentemente. Non è facile raccontare qualcosa avvenuto in tempi così lontani e riuscire a trovare un nesso logico con qualcosa avvenuto pochi anni fa, ma, l’autrice è riuscita, verso l’epilogo a trovare un reperto, un po’ azzardato se mi è permesso, che accomuna, in qualche modo le due storie.
L’autrice parla della violenza delle guerre di religione, declinando le colpe verso i re cattolici, decisamente sanguinari, esaltando la magnificenza della cultura araba. Se mi è concesso mi permetto di dissentire perché credo che le vittime di una guerra, spesso donne e bambini, non hanno colore, religione o provenienza, sono vittime, appunto. Si parla, inoltre, di un altro tema delicato, a me (e noi tutte di Pieces of Paper Hearts) molto caro, ossia la violenza sulle donne.
Kate subisce dei soprusi, piuttosto importanti ed è solo il coraggio e la determinazione di chi le sta accanto che le permetterà di parlare e denunciare.

Un romanzo bellissimo, di quelli che ti rimangono “dentro”, che porti nel cuore per la delicatezza dei temi trattati, per la sensibilità usata, per la totale mancanza di volgarità, o peggio ancora di derisione. Complimenti, solo questo.
L’equilibrio tra orgoglio maschile e pericolosa aggressività, è sempre stato delicato, ma bisogna come oggi, anche in passato il libro insegna che era necessario insegnare questa differenza ai propri figli sin da piccoli, e spiegare che il modo in cui si trattano le ragazze e poi le donne, sarebbe stato ed è il metro di quanto vale un uomo.


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