UN ALTRO GIORNO ANCORA (BIANCA MARCONERO)

il
21 maggio 2018

Un'altra settimana è iniziata e quest'oggi vi parliamo di un romanzo uscito un mesetto fa per Newton Compton Editori. Un libro nato dalla penna di Bianca Marconero che, con delicata forza, ha raccontato di un amore e un'amicizia in cui la passione per i cavalli è stata galeotta. Ecco quindi che stamattina Lori e Michela parlano di Un altro giorno ancora.

UN ALTRO GIORNO ANCORA
Bianca Marconero
Data pubblicazione: 19/04/2018
Editore: Newton Compton Editori
Finale: Autoconclusivo
Genere: Contemporary romance
Trama: Elisa Hoffman ha imparato presto a cavarsela da sola. Ultima di cinque fratelli, vive per la famiglia e per l'equitazione. L'esclusivo maneggio in cui lavora, alle porte di Milano, è il posto che ama di più al mondo, e mette da parte tutti i risparmi per riuscire a comprarsi Sparkle, un cavallo che ha addestrato per mesi. Tutti i suoi sogni, però, si infrangono alla notizia che Andrea, un ragazzo terribilmente bello e ricco, ha offerto più soldi e ha acquistato il cavallo che le era stato promesso. Elisa non si dà pace e riversa su di lui tutto il suo risentimento. Ma Andrea è davvero così freddo come sembra, o sotto il ghiaccio si nasconde qualcosa di diverso? Un imprevisto, un accordo e un'inattesa amicizia con il nemico permettono a Elisa di scoprire che il ragazzo, in realtà, possiede delle qualità inaspettate... Una storia sull'amore in tutte le sue declinazioni, e sui sentimenti che, come fiori selvatici, crescono in silenzio, senza che nessuno li annaffi.
Dopo il successo de “L’ultima notte al mondo” ed “Ero contentissimo”, Bianca Marconero è tornata a regalarci emozioni con una storia totalmente nuova. Come nel precedente romanzo rappresenta in modo sapiente il divario sociale tra i due personaggi, seppur questa volta a parti invertite e in un’ambientazione diversa dal solito.
“Un altro giorno ancora” ci porta nel mondo dell’equitazione agonistica, dove Elisa Hoffman è una ventenne ribelle in netto contrasto con l’ambiente in cui lavora quasi gratuitamente e con gli “amici” altolocati. Orfana di entrambi i genitori, ha chiuso il cuore alle relazioni, vivendo la vita in modo superficiale. Il suo cuore è solo votato a due cause: i suoi quattro fratelli maggiori e i cavalli.
Con questi straordinari animali ha un rapporto pressochè simbiotico. Li capisce, come loro sembrano capire lei; li addestra con risultati spettacolari nonostante la giovane età (per questo è anche una delle fantine più ricercate nel circuito delle scuderie nazionali ed internazionali) e li prepara per le competizioni a cui sia lei che quelli del maneggio “Le colline dorate”, partecipano. Anna, Massimo, Agata, Andrea, Alberto, sono solo alcuni dei giovani ricchi che Elly “frequenta”. Lei è quella diversa, questo è poco ma sicuro; loro sono molto perbene, mentre lei è il loro esatto opposto: senza peli sulla lingua, sarcastica in modo esplosivo, capelli coloratissimi, tatuaggi, piercing e una certa debolezza per l’alcool.
Quando sai di essere così importante per qualcuno, se sai di essere la condizione per farlo star bene, allora non puoi far altro che lasciarti pervadere da questa sensazione che è onnipotenza ma anche responsabilità. I legami sono fatti di entrambe le cose.
Andrea Serpieri, ventuno anni, laureando in economia alla Bocconi, è il figlio di una delle famiglie più abbienti del club equestre. Bello in modo illegale con i suoi ricci biondi e il fisico scolpito in modo naturale, è dotato di un’intelligenza sconvolgente ma, come tutti i Serpieri, è una sorta di alieno con i suoi modi di fare. Conosce i dettagli, maniaco del controllo, e a detta della sua fidanzata storica (Agata) è un uomo spento.
La sua educazione lo porta a non sapersi esprimere in modo limpido, i suoi sentimenti sono sempre velati da una maschera di imperturbabile distacco e anche i gesti sono contraddittori. Come Elisa, anche lui teme di soffrire.
La storia tra la protagonista, unica voce narrante, e Andrea è in primo luogo una storia di amicizia, una cosa strana per il modo di porsi di entrambi, ma nella narrazione si assiste alla crescita del loro rapporto e di loro come singole persone. Tramite Elisa e la sua presa di coscienza crescente si apre un mondo bellissimo sul Serpieri che sarà, in queste pagine, la perla rara, l’eroe. Andrea è, nonostante le apparenze, un concentrato di pura dolcezza e forza, ingenuo per molti aspetti, coraggioso e paziente come pochi, è proprio una figura meravigliosa in queste pagine.

Elisa, nonostante sia un bel personaggio, è a mio parere eccessivamente istintiva, tanto da far venire spesso il nervoso per i suoi modi di porsi quasi infantili, passando lei stessa per un’algida st****, come invece ama definire Agata. Il suo linguaggio, colorito e sarcastico ai massimi livelli, trasuda anche tanta paura ma è in grado allo stesso tempo di regalare scene divertenti, quasi comiche. La sua vita, vissuta in compartimenti stagni, è il suo più grande limite, la sua più grande debolezza.
C'è un limite a quello che le persone possono sopportare ma io non faccio che spostare l'asticella dei miei, non faccio che venire a patti, non faccio che aspettarti e sperare che io e te si possa avere un altro giorno.
Tutti gli altri personaggi, proprio come i protagonisti, sono caratterizzati in modo accurato spingendo il lettore ad amarne diversi aspetti per molteplici ragioni. Perfino l’insopportabile Agata e il “signor nonno Serpieri” sono in grado di suscitare voglia di conoscerli meglio. Anna, diciassettenne con un’infatuazione non indifferente per Andrea, è la figura che ho meno apprezzato e la sua ostinazione ha smosso un sentimento di pena per la sua falsa speranza.
Ho apprezzato molto la cura e la precisione con cui l’autrice ha raccontato del mondo che gravita intorno all’equitazione agonistica, definendone qua e la sia pro, che contro.

Il romanzo, che tra le altre cose vede un piccolo crossover con “L’ultima notte al mondo”, è suddiviso in quattro parti e l’ultima, intitolata “Recupero”, ammetto che mi ha fatto soffrire parecchio! Elisa come dicevo, è molto istintiva e per questo tende molto a farsi trasportare dalle apparenze, perdendo totalmente il lume in situazioni che probabilmente, meriterebbero dieci secondi di riflessione e un confronto aperto.
Grazie poi al capitolo extra, definito semplicemente +1 (e il perché lo capirete leggendo Un altro giorno ancora), Bianca dà finalmente voce al protagonista, confermando nuovamente il suo sublime intelletto e la sua diversità che si compensa, s’incastra alla perfezione con quella della voce femminile di questa storia. Un capitolo di una dolcezza immensa, seppur non paragonabile al finale catartico del romanzo vero e proprio.
Siamo un noi di una chiarezza assoluta. Di una bellezza straziante. Siamo due nomi per una cosa soltanto.
Bianca Marconero dimostra in questa narrazione una rinnovata sensibilità e una nuova cura ai dettagli. Una storia in cui i personaggi affrontano paure e desideri, provando a realizzare sogni e imparano a perdonare e perdonarsi.  Un altro giorno ancora è uno di quei romanzi che bisogna assolutamente leggere perché in grado di riempire il cuore di amore e speranza, quella che non dovrebbe mai abbandonare nessuno e ci insegna che, non solo l'amore, ma anche il lavoro a volte fa giri infiniti, prima di tornare da noi.
Quello che ne esce è un bacio senza precedenti. E' un bacio che li mette in fila tutti e li manda a casa.
Prima di lasciare la parola a Michela, voglio ringraziare nuovamente e pubblicamente l’autrice per avermi fatto dono del cartaceo di Un altro giorno ancora e v’invito a venire il 3 giugno a Firenze, se vi è possibile, dove lei e altri autori/autrici, saranno presenti nell’ambito della manifestazione letteraria “La città dei lettori”. Un evento che si preannuncia da favola, come da favola è la location scelta dagli organizzatori.



Un altro giorno ancora è un romanzo che si sviluppa tra un maneggio alle porte di Milano, Verona e le colline Toscane, dove l’ambiente è spesso descritto come quello di un sogno ad occhi aperti. In queste location si incontrano le vite di un gruppo di giovani ragazzi e ragazze della Milano bene, Anna, Massimo, Agata, Elisa e Andrea, a cui si aggiungono poi Bianca e le sue amiche francesi. Elisa, protagonista del romanzo, è un personaggio molto diverso dal resto del gruppo; lontana dal perbenismo che caratterizza le vite e le personalità dei suoi coetanei.
Tutto intorno, sui pendii delle colline, ci sono le vigne ma ciò che attira il mio sguardo è un complesso edificato al di fuori del grande giardino. Sono scuderie, paddock e una recinzione attrezzata per l’allenamento del salto a ostacoli. La casa dove Regal Ray si godrà il meritato riposo.
Andrea è bellissimo e intelligente, prossimo alla laurea alla Bocconi è il tipico ragazzo a cui è impossibile non voler bene. Il figlio dell’ingegnere Serpieri è il più ambito dalle ragazze, tutte lo vorrebbero, tutte tranne Elisa. Forse.
E poi c’è lei appunto, Elisa Hoffman, orfana di entrambi i genitori, quattro fratelli maschi maggiori e un unico grande amore: i cavalli. Amore talmente folle che lavora pressochè gratuitamente al maneggio pur di non perdere Sparkle, il “suo” cavallo. Quello che sta cercando di acquistare e che le viene portato via dalla famiglia Serpieri.
Andrea Serperi: un metro e così tanto che ci vuole una scala, occhi fastidiosamente blu, ricci biondi di quelli che tolleri giusto sulle teste dei mocciosi, dovrebbe compiere ventun’ anni ma si è già iscritto al secondo anno di specialistica alla Bocconi…
Con una notevole dose di sarcasmo descrive l’amico e il suo gruppo perfetto, lei che è piena di tatuaggi, con i capelli tinti di viola, un abbigliamento decisamente poco consono al bon ton, una propensione eccessiva al consumo di alcool e una visione piuttosto semplicistica delle relazioni amorose. Lei, dopo aver visto morire i genitori e naufragare miseramente la relazione del fratello Vittorio con Bianca Serpieri, ha deciso che i suoi amori sono e rimarranno i fratelli e i cavalli. Decreta che non si innamorerà mai, non aprirà mai il suo cuore a nessuno, a costo di sembrare, ed essere, una stronza insensibile.
Nella vita vera sono altre le cose importanti. E quella che più conta per me è che sia chiaro, lapalissiano, che non voglio rogne sentimentali. Non voglio cioccolatini a San Valentino e non voglio la telefonata della buonanotte. Non voglio un ragazzo tutto mio. Non voglio marito e figli. Allargare la propria cerchia di affetti vuol dire esporsi alle cose che possono andare male.
Con Andrea la faccenda si complica quando Sparkle, come dicevo, viene acquistato dai Serpieri, creando una tensione crescente con Elisa, combattuta tra il sentimento, totalmente inaspettato, che sta nascendo con Andrea e il profondo senso di disagio che ha radici lontane. Complici le gare e le manifestazioni a cui partecipano come scuderia ed alcuni episodi poco piacevoli che coinvolgono loro e gli altri ragazzi del gruppo, le ferite inferte reciprocamente renderanno quasi impossibile proseguire ogni tipo di relazione.
Il romanzo è bellissimo, con un finale da romanzo rosa certamente, ma non prevedibile nei termini in cui lo si potrebbe aspettare. I colpi di scena sono sicuramente d’effetto e faranno luce su situazioni risolte. Dando nuove spiegazioni e ricostruendo in modo emozionante il puzzle degli eventi.
Elisa è sarcastica e allo stesso tempo timorosa. Cela le sue paure dietro un atteggiamento sfrontato e ai numerosi piercing e tatuaggi. L’ho amata perché ha saputo comprendere e accettare i suoi sbagli, chiedendo perdono per essi. Lui è meraviglioso e altra parola non credo esista per definirlo. Descritto con gli occhi dell’amore, quello ancora non compreso.
E ne viene da sé che si tratta del bacio supremo, un bacio che li mette in fila tutti e li cancella. Un bacio che non ci sono paragoni.
L’autrice ha saputo dare il giusto risalto ad ogni personaggio, facendone emergere, anche, il loro amore diverso da persona a persona, per quelle splendide creature che sono i cavalli.
Bravissima Bianca, ottimo lavoro… spero di leggere ancora i tuoi romanzi perché la tua penna merita davvero tutto il bene possibile.

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