Il sentiero degli alberi di limone (Nadia Marks)

il
1 maggio 2018
Buon I° maggio, oggi sono qui per raccontarvi di un libro che andrebbe letto sotto un bel pergolato di gelsomini con una bibita ghiacciata in mano e magari il mare a fare da sfondo. Un romanzo, quello di Nadia Marks che parla d’amore, ma non solo quello sublime degli amanti, bensì anche quello che lega genitori e figli, i migranti alla terra natia…
Vi anticipo fin da subito che Il sentiero degli alberi di limone aveva suscitato nella sottoscritta non poca curiosità, quindi grandi attese e non sono state disattese.


Il sentiero degli alberi di limone
Nadia Marks
Data pubblicazione: 26/04/2018 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Among the lemon trees Serie: Standalone Genere: Contemporary romance
Trama: Anna non aveva mai neppure pensato alla possibilità che il matrimonio con Max potesse naufragare, fino al giorno in cui ha scoperto che lui l'ha tradita. Troppo sconvolta per un confronto, decide di seguire il padre, recentemente rimasto vedovo, in un viaggio nella piccola isola dell'Egeo dove è nato. Una volta arrivata sull'isola, la cordialità dei familiari e la bellezza del mare la travolgono, facendole riassaporare il fascino delle proprie origini che per tutta la vita aveva trascurato. Ma una scoperta casuale all'interno di un vecchio baule rivelerà ad Anna segreti di famiglia tenuti nascosti per oltre sessant'anni, un fiume di eventi dimenticati avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Di fronte alle verità sepolte di famiglia, le vite di padre e figlia si capovolgeranno, e Anna comincerà a capire che, se vuole scendere a patti con il presente, deve innanzitutto comprendere il passato...
Anna vive a Londra, è una disegnatrice, ma è anche madre di due figli adolescenti e moglie di un accademico. Quando scopre il tradimento del marito sceglie di allontanarsi da casa e dopo un primo momento di indecisione, decide di accompagnare l’anziano padre alla volta della sua terra d’origine, un’ isola dell’Egeo.
Partendo si lascia alle spalle la piovosa Londra, per quanto la riguarda, pregna di preoccupazioni e dubbi. Sull’isola ritrova parenti, amici e soprattutto la zia Ourania, una donna forte ma segnata dal tempo.
I paesaggi sono mozzafiato: il blu cobalto del mare che lascia spazio a pergolati di fiori e viti, creando ombreggiature naturali e profumi meravigliosi. È lì, tra la cordialità della gente, il buon cibo e amicizie sia “vecchie” sia nuove, che Anna riflette sul suo matrimonio, sul senso di inadeguatezza nei confronti del marito e sulle rinunce che ha dovuto affrontare nel tempo. Sperimenta la cordialità tipica dei greci isolani, in un’atmosfera lontana dalle mete del turismo di massa.
Anna fu invasa da una sensazione di familiarità e benessere. Quel luogo aveva sempre avuto la capacità di farla sentire accudita, benvoluta e amata.
L’ospite è sacro, le abitazioni conservano ancora antiche usanze e in ogni famiglia si coltivano ancora ortaggi e frutta. In quest’ambiente d’altri tempi la donna cerca di fare un bilancio della sua vita e quel profondo astio nei confronti del marito viene ben presto mitigato dalla scoperta sensazionale di quanto è avvenuto nella sua famiglia molti anni prima.
Il padre di Anna e zia Ourania a mio parere rappresentano i veri protagonisti di questo romanzo dai risvolti davvero imprevedibili, che porteranno Anna a riflettere sulla sua vita. La zia, bellissima donna in gioventù, insegnante presso la scuola dell’isola, non è mai stata sposata e non ha mai lasciato l’isola. È una donna che ha accettato quanto la vita le ha offerto nel bene e nel male, amando tutti incondizionatamente, senza serbare rancore verso il perbenismo, la superstizione e la devozione popolare che l’hanno molto condizionata in gioventù. È stata molto segnata dagli eventi devastanti della seconda guerra mondiale e poi da quelli della guerra civile greca. È una figura caparbia, generosa, capace di scelte coraggiose. Ama la sua terra e la gente, ma anche la solitudine, per questo in contrasto con la mentalità aperta e pettegola dell’isola.
Verrò sull’isola e chiederò a tuo padre il permesso di sposarti. Parlerai di me alla tua famiglia, Ourania?
Alexis, l’anziano genitore, è stato costretto a fuggire dall’isola poco più che bambino, facendovi ritorno molti anni dopo, sposato e padre, per seppellire la madre.
È un uomo che è stato profondamente segnato dalla guerra, che, nel dramma gli ha permesso di conoscere la madre dei suoi figli: Rosaria, giovane donna napoletana con cui ha vissuto in Inghilterra.
Per tantissimo tempo non ho ricevuto loro notizie e stavo perdendo la ragione per l’angoscia.
Senza molte parole sta insegnando ad Anna l’amore, quello autentico, quello che non conosce tempo, spazio ed è immutabile.
Restò a guardarla per alcuni istanti, fino a che, come sembra accadere sempre, la ragazza non si accorse di essere osservata e si voltò
In queste pagine Ourania e Alexis troveranno finalmente quanto è mancato per tutta la vita, lei un amore sempre contrastato, lui la sua isola. Anna, altresì comprenderà la banalità di alcuni suoi dubbi in confronto alle sofferenze dei genitori e della zia, ritroverà le sue radici greche, unite oggi, alla vita londinese.
“Nella vita non esistono il bianco e il nero. La vita non è lineare.”
È un romanzo molto bello ed emozionante, ricco di riflessioni, con un'ambientazione suggestiva ed scritto da un’autrice cipriota che conosce quindi molto bene la cultura locale: i modi di vivere del passato e del presente, il loro carattere vivace e il loro sentirsi tutti parenti in qualche modo.
Insomma questo romanzo richiede un piccolo impegno emotivo, ma rappresenta un viaggio bellissimo attraverso i sentimenti.
Ad Anna mancava l’aria e dai suoi occhi grondavano lacrime di dolore e di dispiacere per chi era venuto prima di lei. Un’anfora colma di inimmaginabili segreti di famiglia si era rovesciata, con una forza tale che lei temette di affogare.



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