Buona domenica lettrici! Non avevo ancora letto alcun romanzo di Emily Pigozzi, quindi il mio approccio alla sua opera è stato privo di condizionamenti, con quella curiosità che ti prende già dalle prime pagine e la smania di scoprire cosa si ha tra le mani.
MGNIFICO ASSEDIO
EMILY PIGOZZI
Data pubblicazione: 15/01/2018
Editore: Self Publishing
Serie: Standalone
Genere: Contemporary romance
Trama: Con lui ho capito cosa significa il termine passione, il godimento più puro, che è ancora più speciale perché si fonde con qualcosa a cui non sono ancora riuscita a dare un nome. Forse è l’amore, ma chi l’ha mai provato davvero? Nei ragazzi che ho conosciuto finora non c’è niente del mare di forza, dolore e di vita bruciante che Fabrizio porta con sé.
E l’incredibile è che lui non se ne accorge nemmeno. Non si accorge che con lui sto cambiando il mio modo di essere, e la cosa mi esalta e mi terrorizza. Siamo chiusi in questo assedio, ancor più mentale che fisico, a testare i nostri limiti, a sfidarci, a imparare a comprendere la nostra capacità di amare…
Per Fabrizio Brandi, ex parà della Folgore e ora ispettore di polizia della Criminalpol, il lavoro è la cosa più importante e lo basa totalmente sull’ istinto. Lui è la carta pazza, quella che sconvolge tutto e va oltre le regole senza farsi domande. Almeno finché il suo nuovo incarico non lo mette alla prova. Nina Orlando, giovane e bellissima, è la figlia di un importante uomo d’affari divenuto collaboratore di giustizia, e Fabrizio viene assegnato alla scorta che dovrà accompagnarla al sicuro in una località sconosciuta. Nina è viziata, ribelle, abituata ad avere tutto ciò che desidera, ma anche terribilmente sensuale. Lontani dai loro mondi e costretti a stare insieme i due non potranno che fare scintille, in un crescendo di attrazione impossibile da controllare…
Inizialmente incontriamo Fabrizio Brandi, un uomo che ricerca incontri di una notte, forse perché è amareggiato o perché vuole evitare di essere coinvolto emotivamente. Mi è piaciuta l’intenzione di non svelare subito chi fosse e perché si trovasse in un locale di dubbia fama. Se non avessi letto la sinossi, sarebbe stato ancora più sorprendente scoprire che l’uomo sensuale e misterioso che seduce una sconosciuta, è in realtà un poliziotto. Sono rimasta deliziata dalla descrizione dei particolari. Non tutti sanno scrivere dettagli accattivanti senza cadere nel banale, qui invece mi è sembrato quasi di vedere il rossetto sbavato della donna, l’intensità degli sguardi che si scambiavano e l’atmosfera cupa del locale. A questo punto, Emily Pigozzi mi aveva già conquistata, ma ancora ero scettica perché volevo scoprire cosa mi riservasse la trama.
Antonia Orlando, detta Nina, è una ragazza che potremmo definire snob, pur senza quella patina di superficialità che spesso si riscontra nei rampolli benestanti. Nina è abituata al meglio e vive nel suo piccolo mondo ovattato, ma la perdita della madre l’ha segnata in modo permanente e un padre sempre impegnato le ha fatto ispessire la corazza, per non soffrire. Di colpo la sua vita cambia: gli affari di famiglia in realtà non sono limpidi come credeva, così Nina si ritrova senza casa, con suo padre agli arresti e una scorta di poliziotti che la trascina in un paesino sperduto, fuori dall’Italia.
Tra questi agenti troveremo proprio Fabrizio, che all’inizio tenta di stare al suo posto e vuole fare solo il suo dovere, ma la dolce bellezza di Nina, smarrita, afflitta e nonostante tutto abbastanza forte da non cedere alla disperazione, lo farà capitolare.
Nella prima parte mi aveva un po’ infastidito sentire elencare a Nina marche costose e profumi griffati, perfino durante i ricordi di sua madre. Poi però mi sono ricreduta, perché lei è cresciuta davvero così, quello è il suo modo di pensare, anche senza volerlo; così come Fabrizio pensa e ragiona da uomo, usando a volte l’istinto per agire.
È proprio quando i nostri dubbi sono vanificati dalla maestria dell’autrice, che ci troviamo di fronte a una persona sensibile, acuta e abile nello scrivere.
Unica pecca: avrei preferito un romanzo più corposo, più approfondito. Succede tutto in modo piuttosto veloce, quando invece i personaggi secondari e il rapporto con il padre, per esempio, potevano essere sviluppati meglio, in modo da bilanciare meglio la storia.
Mi è piaciuta la complicità che nasce tra i due protagonisti, che diventa poi passione. La capacità dell’autrice di mettersi nei panni dei personaggi mi ha fatto dimenticare che stavo leggendo un libro, proprio come accade al cinema, quando sei letteralmente proiettato nella storia.
Per me? Quattro cuoricini e la voglia di leggere ancora le storie di questa brava autrice.
Antonia Orlando, detta Nina, è una ragazza che potremmo definire snob, pur senza quella patina di superficialità che spesso si riscontra nei rampolli benestanti. Nina è abituata al meglio e vive nel suo piccolo mondo ovattato, ma la perdita della madre l’ha segnata in modo permanente e un padre sempre impegnato le ha fatto ispessire la corazza, per non soffrire. Di colpo la sua vita cambia: gli affari di famiglia in realtà non sono limpidi come credeva, così Nina si ritrova senza casa, con suo padre agli arresti e una scorta di poliziotti che la trascina in un paesino sperduto, fuori dall’Italia.
Tra questi agenti troveremo proprio Fabrizio, che all’inizio tenta di stare al suo posto e vuole fare solo il suo dovere, ma la dolce bellezza di Nina, smarrita, afflitta e nonostante tutto abbastanza forte da non cedere alla disperazione, lo farà capitolare.
Nella prima parte mi aveva un po’ infastidito sentire elencare a Nina marche costose e profumi griffati, perfino durante i ricordi di sua madre. Poi però mi sono ricreduta, perché lei è cresciuta davvero così, quello è il suo modo di pensare, anche senza volerlo; così come Fabrizio pensa e ragiona da uomo, usando a volte l’istinto per agire.
È proprio quando i nostri dubbi sono vanificati dalla maestria dell’autrice, che ci troviamo di fronte a una persona sensibile, acuta e abile nello scrivere.
Unica pecca: avrei preferito un romanzo più corposo, più approfondito. Succede tutto in modo piuttosto veloce, quando invece i personaggi secondari e il rapporto con il padre, per esempio, potevano essere sviluppati meglio, in modo da bilanciare meglio la storia.
Mi è piaciuta la complicità che nasce tra i due protagonisti, che diventa poi passione. La capacità dell’autrice di mettersi nei panni dei personaggi mi ha fatto dimenticare che stavo leggendo un libro, proprio come accade al cinema, quando sei letteralmente proiettato nella storia.
Per me? Quattro cuoricini e la voglia di leggere ancora le storie di questa brava autrice.
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