L'amore è come la glassa al cioccolato (Barbara Schaer)

il
29 dicembre 2017
Dopo qualche giorno di silenzio, eccomi di nuovo qui per parlarvi del secondo volume della serie “L’amore è come…” di Barbara Schaer. Non mi piacciono molto i seguiti ma, in questo caso, è stato davvero bello tornare a Genova, con i personaggi già incontrati nel primo libro e trascorrere qualche tempo in compagnia di Giorgia (sorella della protagonista del primo libro), i suoi dubbi d’amore e la sua gravidanza annunciata nell’epilogo de “L’amore è come un pacco regalo” (qui la recensione).

L'amore è come la glassa al cioccolato
Barbara Schaer

Data pubblicazione: 30/01/2016
Editore: Self Publishing
Serie: Serie L'amore è come... (#2)
Finale: Autoconclusivo
Genere: Contemporary romance


Trama: Cosa può esserci di peggio che separarsi dall'uomo che si ama e con cui si pensava di trascorrere tutta la vita? Per esempio scoprire di essere incinta senza sapere chi sia il padre.
Fra bugie e incomprensioni, romanticismo ed equivoci, Giorgia cercherà di scegliere il migliore fra due uomini, due padri e due possibili vite, dimenticandosi che alcune volte l'unica cosa che conta davvero è solo l'amore.
Non ho saputo dirgli di no. Non ci sono mai riuscita, in fondo. Nemmeno quando ha piantato l'unica occupazione sicura che avesse mai trovato per inseguire i suoi sogni di gloria e chiedermi di sostenere da sola tutte le spese della nostra famiglia.
Giorgia, la sorella della precedente protagonista (Giada), ha trascorso la vita facendo disperare i genitori, sempre, bastian contrario e comportandosi esattamente all'opposto rispetto quello che i genitori si aspettavano da lei. Il marito, ormai ex, è uno spiantato aspirante musicista, senz'arte né parte. Negli ultimi tempi Giorgia, ha frequentato anche Andrea, figlio di amici di famiglia, ribelle e di professione pugile.
Andrea, a parte i pantaloncini di nylon bianche e rossi, è completamente nudo, e in questo momento è sdraiato sopra un tizio di colore che non sembra particolarmente felice di trovarsi faccia a terra con la gamba trattenuta in modo decisamente doloroso dal suo avversario.
Quando scopre di essere incinta i dubbi sulla paternità del bambino non mancano di certo. I due padri potenziali sono Andrea e l'ex marito, Max.
Test di gravidanza alle quattro di mattina in un autogrill anonimo dell'A7 mentre rientro a casa dopo aver lavorato tutta la notte a Milano sulle tracce di un marito fedifrago.
Tra momenti imbarazzanti, comici e talvolta sicuramente poco ortodossi, Giorgia cerca di tenere in piedi due relazioni non sapendo chi scegliere. Sarà il destino, davvero beffardo a volte, che la farà propendere verso chi le sta più vicino. Ma è realmente ciò che vuole? Giorgia si ritrova così, suo malgrado, in una situazione da cui vorrebbe solo fuggire... Ma nonostante tutto vuole, disperatamente, un padre per suo figlio. E' chiedere troppo? Forse si!
Un figlio è una cosa grossa. Va cercato, scelto, aspettato. Così... così è sbagliato.
La donna ha amato Max, o quello che lui rappresentava, e tutta la sua famiglia; ora che, però, sta per diventare madre e le sue priorità stanno mutando progressivamente, si rende conto di averlo sposato per fare un torto ai genitori e di non averlo veramente amato. Con Max non c'è mai stato un “noi”, tutto ruotava intorno a lui, ai suoi bisogni e alla sua musica. È un profondo immaturo innamorato solo se stesso e i suoi hobby. Sarà pronto per fare il padre?
Il padre numero due è il classico belloccio da cartellone pubblicitario, sempre circondato da ragazze, ribelle di natura ma in grado di coprire Giorgia e il nascituro di attenzioni importanti. Sarebbe stato così se non fosse incinta?  Qual è il padre ideale? Il pugile o l'aspirante musicista? E, soprattutto, cosa vuole veramente Giorgia? Che cosa dice il suo cuore?

Il comportamento della donna, talvolta immaturo e irrazionale mi ha fatto arrabbiare, ha dovuto dimostrare, soprattutto a se stessa, che deve crescere e assumersi delle responsabilità, verso chi le sta vicino. Non voglio rivelare nulla ma è ma è davvero esilarante come gli eventi si susseguono. Mi ha fatto sorridere, arrabbiare, piangere, e confesso, di aver atteso con trepidazione il momento del parto. Vi dico solo che uno dei due padri metterà la testa a posto!
Quindi eccomi qui. Padre e compagno. Un uomo finalmente completo.


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