IL GRANDE INVERNO (K.HANNAN)

il
26 marzo 2019
Salve amici lettori! Oggi vi parlerò di un romanzo che, rispetto ad altri che ho letto e di cui ho poi esposto qui le mie opinioni, è un po’ più emotivo e meno romantico. Un libro che ha conquistato critica e pubblico - italiano e internazionale - tanto da aggiudicarsi anche l’ambito premio che Goodreads, la piattaforma per amanti della lettura, attraverso il voto dei lettori stessi, aggiudica per i migliori libri dell’anno. Sto parlando de “Il Grande Inverno” di Kristin Hannah, edito da Mondadori.

IL GRANDE INVERNO
KRISTIN HANNAH
Data pubblicazione: 04/09/2018 Editore: Mondadori Titolo Originale: The Great Alone Serie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: narrativa contemporanea
Trama: Quando Ernt Allbright torna dalla guerra del Vietnam è un uomo profondamente instabile. Dopo aver perso l'ennesimo posto di lavoro, prende una decisione impulsiva: trasferirsi con tutta la famiglia nella selvaggia Alaska, l'ultima frontiera americana, e cominciare una nuova vita. Sua figlia Leni, tredici anni, è nel pieno del tumulto adolescenziale: soffre per i continui litigi dei genitori e spera che questo cambiamento porti a tutti un futuro migliore. Mentre Cora, sua moglie, è pronta a fare qualsiasi cosa per l'uomo che ama, anche se questo vuol dire seguirlo in un'avventura sconosciuta. All'inizio l'Alaska sembra la risposta ai loro bisogni: in un remoto paesino, gli Allbright si uniscono a una comunità di uomini e donne estremamente temprati, fieri di essere autosufficienti in un territorio così ostile. Però quando l'inverno avanza e il buio invade ogni cosa, il fragile stato mentale di Ernt peggiora e il delicato equilibrio della famiglia comincia a vacillare. Ora, i tanto temuti pericoli esterni - il ghiaccio, la mancanza di provviste, gli orsi - sembrano nulla in confronto alle minacce che provengono dall'interno del loro nucleo famigliare. Chiusi in un rifugio angusto, ricoperto di neve e immerso in una notte che può durare fino a diciotto ore, Leni e sua madre devono affrontare una cruda verità: sono sole. In quel luogo feroce, ai confini del mondo, non c'è nessuno che possa salvarle. "Il grande inverno" ci conduce in una terra dove bellezza e pericolo sono una cosa sola, per raccontarci la storia di una madre e una figlia, due eroine in lotta con una natura selvaggia e le paure più grandi dell'animo umano.
In questo romanzo corposo e potente, Kristin Hannah ci porta indietro nel tempo per narrare le vicende della famiglia Allbright che parte all’avventura per l’Alaska. Siamo nel 1974, Ernt, il capofamiglia è un reduce della guerra del Vietnam e proprio per questo è ormai un uomo diverso, cambiato e profondamente scosso nell’animo. Non è più l’uomo e padre amorevole di un tempo, è tornato distrutto, vittima dell’inferno si cui si è fatto suo malgrado complice. Per provare a sopperire a questo trauma, Ernt, con la moglie Coraline, detta Cora, e la figlia Lenora, per tutti Leni, cerca di ritrovare la serenità perduta in un luogo nuovo: l’Alaska.
Qui, però gli Allbright la terra è selvaggia e immensa, buia e allo stesso tempo troppo luminosa, quasi metafora della condizione della famiglia stessa. Nella selvaggia Alaska, scopriranno davvero la propria profondità e faranno i conti con l’incubo, non solo esteriore del paesaggio, ma anche quello interno della natura malata di Ernt.
Cora e Leni dovranno farsi forza da sole per superare gli ostacoli emotivi del loro congiunto, che l’Alaska intensifica e porta alla luce in tutta la loro crudele potenza. Leni e Cora diverranno eroine e complici di se stesse in un luogo, dove tutto è amplificato, anche il coraggio di affrontare la vita con tutte le difficoltà che riserva.
In Alaska non ha alcuna importanza ciò che eravate prima; qui conta soltanto ciò che diventate. Siete in una terra selvaggia, ragazze. Questa non è una favola né una fiaba. Ed è tosta. Presto arriverà l’inverno e, credetemi, un inverno così non l’avete mai provato.
In questo romanzo le emozioni e i luoghi sono i padroni assoluti. La Hannah con abile maestria ha tracciato i paesaggi con una dovizia di particolari tale da rendere, ciò che mi era sconosciuto, un luogo quasi familiare. Le emozioni sono state messe in luce allo stesso modo, con semplicità ma non superficialità; tutti i personaggi hanno subito un’evoluzione che li ha consacrati a ogni riga sempre di più, anche nelle loro peculiarità caratteriali. Leni e Cora si sono distinte per la loro tenacia e audacia senza essere mai incoerenti con se stesse, hanno dimostrato fino alla fine la loro bellezza interiore ed esteriore, rendendosi sempre più delle moderne eroine epiche anche in un contesto non prettamente omerico, e non sono mai state sovrastate dai luoghi; piuttosto hanno loro sovrastato la natura che le circondava.
Le due donne sono ben inquadrate e mai difficilmente possono essere confuse: Cora è innamoratissima del suo Ernt, anche quando le usa violenza, arrivando a giustificarlo il più delle volte. Leni invece non giustifica il padre, gli vuole sì bene ma, allo stesso tempo, sa che non è più l’uomo di una volta e che da lui bisogna difendersi.
La verità era questa: l’inverno era soltanto all’inizio. Il freddo e il buio sarebbero durati per molto tempo, e loro erano sole, intrappolate in quella casa con papà. Senza la possibilità di chiamare il 911 o qualcuno a cui chiedere aiuto. Per tutto il tempo papà aveva insegnato a Leni quanto il mondo esterno fosse pericoloso. In realtà, il pericolo più grande di tutti si annidava proprio fra le pareti di casa sua.
La storia è una tragedia moderna che si snoda nel tempo - tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso - e prende alla gola e al cuore. Man mano che il tempo passa e la famiglia evolve con esso, non si può far a meno di crescere con loro. Le emozioni mutano con sempre più chiarezza e non si può far a meno di amare o aver paura, perché paura e amore permeano il romanzo in ogni loro forma senza averne scampo.
L’amore è dato in ogni sua forma: tra marito e moglie, tra madre e figlia, tra ragazzi, tra adulti. La paura domina in tutto questo senza però scalfire o distruggere davvero la profondità del sentimento, anzi l’amplifica per renderlo ancor più importante e reale.
Amore e paura. Le forze più distruttive sulla faccia della Terra.
Se Cora non può far a meno di amare il marito nonostante tutto, Leni ama Matthew nonostante tutto.
Matthew che sarà per lei fortuna e disgrazia, casa e rovina, in un crescendo che li segnerà entrambi.
La paura l’aveva scombussolata completamente, l’amore l’aveva resa stupida.
Matthew e Leni prima vicini, poi lontani, avranno sempre l’amore dalla loro parte che li guiderà e crescerà, rendendoli sempre più forti della paura stessa. Il loro è un amore incorruttibile e puro che solo l’ampiezza dell’Alaska può contenere. L’Alaska, che per le due donne non era casa, ma lo è poi diventata, quell’immensa terra le ha colpite così nel profondo da farle sentire, da estranee, quasi delle native. Seppur sede di dolore e sofferenza, la natura di quei luoghi non ha lasciato loro scampo e le ha inglobate a sé.
Nell’immensa distesa di questa terra selvaggia e imprevedibile, puoi diventare la miglior versione di te stesso e fiorire, oppure fuggire a gambe levate dall’oscurità, dal freddo, dalla fatica. Non esistono vie di messo né luoghi sicuri; non qui, nella Distesa Solitaria. Per quei pochi che sono forti, determinati, sognatori come noi, l’Alaska è casa, sempre e per sempre, è il canto che senti il mondo è placido e silenzioso. O appartieni a questo posto, a tua volta selvaggio e ribelle, oppure no. Io vi appartengo.
Il grande Inverno” è un romanzo che non va sottovalutato, ma assaporato fino alla fine. È consigliato a chi cerca emozione, stupore, natura e amore.
È un’avventura complessa e variegata ma tutta da vivere, che spesso manda anche al tappeto ma poi, una volta risollevati, si è più forti. Non lasciatevelo scappare perché vi perdereste una grande storia.
Scrivi il primo commento!
Posta un commento