LA SPERANZA DI SOPHIA (C. BOMANN)

il
4 marzo 2021

Buongiorno a amiche di Pieces of Paper Hearts, ho letto recentemente l’ultimo libro pubblicato in Italia di Corina Bomann, a mio parere la migliore autrice tedesca nel panorama internazionale. Il romanzo è il primo di una saga che vede protagonista Sophia, giovane studentessa di chimica a Berlino che dopo un breve soggiorno a Parigi si troverà a lavorare a New York.

LA SPERANZA DI SOPHIA
CORINA BOMANN
Data pubblicazione: 14.10.2020 Editore: Giunti Titolo Originale: Die Farben der Schönheit – Sophias Triumph: Roman Serie: I colori della bellezza (#1) Finale: Cliffhanger Genere: narrativa contemporanea
Trama: Berlino, 1926. Sophia ha solo vent’anni ma la sua vita è già un cumulo di macerie: il suo primo amore è finito in uno scandalo, suo padre non vuole più vederla e lei non può più permettersi di studiare chimica all’università. Solo l’amica Henny, ballerina di cabaret, le rimane vicina e così Sophia decide di seguirla a Parigi, nella speranza di ricominciare da zero. Un giorno si imbatte nella scintillante vetrina del nuovo salone di bellezza di Helena Rubinstein, ambiziosa imprenditrice nel campo del make-up, il cui nome è sulla bocca di tutte le signore parigine. Sophia ha un’illuminazione: tenterà di creare una crema prodigiosa che stupisca Madame Rubinstein e la convinca ad assumerla nel suo laboratorio. Colpita dal talento di Sophia, Helena decide di offrirle un lavoro, purché sia disposta a seguirla nella sua sede di New York. In cambio le chiederà un prezzo molto alto da pagare: non sposarsi per almeno dieci anni, perché il matrimonio limita l’autonomia di una donna. Helena coinvolge Sophia nel suo grande progetto: realizzare una nuova linea di cosmetici per donne mature, che dovrà segnare la vittoria della bellezza sul tempo. E soprattutto il trionfo di Helena Rubinstein nell’agguerrita concorrenza con la rivale Elizabeth Arden. Ma New York è anche piena di tentazioni e Sophia, che credeva di aver chiuso con gli uomini, si troverà a lavorare con Darren O’Connor, designer dallo sguardo magnetico, che sembra mettere in crisi il solenne patto di fedeltà stretto con Helena…
 
Il romanzo è ambientato alla fine degli anni Venti del secolo scorso, e vede come protagonista questa giovane un po’ ingenua; una grande lavoratrice e soprattutto amante della chimica e dei prodotti di laboratorio che trova nella nascente industria cosmetica il suo mondo. È una tedesca tutta d’un pezzo, ligia al dovere e poco avvezza alla mondanità.
La curiosità e la sete di avventura mi rendevano quasi irrequieta. Per la prima volta nella mia vita sarei stata da sola.

È un romanzo adatto a chi ama le ambientazioni storiche e le saghe familiari. Purtroppo termina con un cliffhanger che mi ha lasciato con l’amaro in bocca, non voglio anticipare nulla, per non fare spoiler, ma per Sophia, nonostante siano passati tre anni dalla fuga precipitosa da Berlino e nonostante abbia maturato esperienze di lavoro e di vita, sembra nulla sia cambiato.
Era stato in quel momento che avevo capito cosa volevo fare nella vita. E se avessi ricominciato? Se mi fossi messa a creare creme e le avessi vendute? Dai racconti di Henny sapevo che le ballerine erano ossessionate dal loro aspetto.

È un romanzo che si intreccia alla scalata al successo di Elizabeth Arden e Helena Rubistein, alle loro controversie e al loro bisogno di avere successo a ogni costo.
Le figure maschili sono quasi inesistenti, è un romanzo interamente declinato al femminile e oltre a Sophia, ci sono Henny(la sua amica d’infanzia), Genevieve (la vicina di casa a Parigi) e poi Kate e Ray (a New York).
Credo che la seconda protagonista femminile sia la Rubistein, donna d’affari e di successo, amante del lusso e poco incline al compromesso, che ha fatto della rivalità con la Arden il suo scopo nella vita. Devo dire che non viene assolutamente presentata positivamente, il suo legame con il marito è poco più di un contratto nulla la ferma, schiavizza le proprie dipendenti e ha una sorta di bisogno spasmodico di accumulare oggetti di valore.
Le operaie della fabbrica già lavoravano sodo, costringerle a turni ancora più massacranti solo perché lei aveva una paura ingiustificata mi sembrava vergognoso.

Atteggiamento che si scontra non poco con la parsimoniosa Sophia che è dedita al lavoro e al risparmio, dedicando pochissimo tempo allo shopping o agli svaghi.
Come ho detto il romanzo termina con molte strade aperte e altrettante domande dei lettori restano in attesa di una risposta. Snodi che spero verranno sciolti nel secondo volume.
 
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