IL MIO RISCHIO SEI TU (E. KENNEDY)

il
27 maggio 2020
Ciao amiche lettrici, con questo libro siamo nuovamente catapultate nella vita dei fantastici giocatori di hockey delle squadre universitarie, sexy e competitivi, che non lasciano nulla al caso, e che lottano per ottenere ciò che vogliono.

IL MIO RISCHIO SEI TU
ELLE KENNEDY
Data pubblicazione: 23.04.2020 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: The Risk Serie: Briar U Series (#2) Finale: Autoconclusivo Genere: new adult/sport romance
Trama: Non sono mai stata una brava ragazza. Non mi lascio frenare da qualche stupida regola e non ho paura di ciò che la gente pensa di me. Questo non vuol dire che non abbia un mio personalissimo codice di condotta. Come ad esempio non tradire la fiducia di mio padre. Sarebbe un grosso scandalo se la figlia del coach della squadra universitaria cominciasse a frequentare un giocatore del college rivale... Jake Connelly è la personificazione del mio suicidio sociale: una star dell'hockey arrogante quanto insopportabile, affascinante in modo ridicolo. Il suo talento ha messo più volte la squadra di mio padre in difficoltà. E allora perché perdo tempo con lui? Perché Jake è la chiave per un tirocinio da sogno, anche se fa di tutto per rendermi le cose difficili. Ho bisogno che finga di essere il mio fidanzato. Ma per ogni finto appuntamento, pretende che gliene conceda uno vero. Questo significa che sono in guai molto seri.
Jake Connelly è il capitano della squadra di Harvard. È bello, impertinente, sicuro di sé, ma soprattutto è un campione con un grande obiettivo: vincere.
Appare come un bad boy, ma in realtà è un bravo ragazzo il cui unico scopo è arrivare vincente alla fine del campionato nel suo ultimo anno di college. Come capitano sente la responsabilità di tenere la squadra al massimo della forma, chiede infatti ai suoi giocatori di eliminare tutte le distrazioni. Ma cosa succede se è lui a cadere in tentazione?
Brenna Jensen è la figlia del coach della squadra universitaria di hockey della Briar, ama così tanto lo sport da sognare di diventare una giornalista sportiva. Anche lei esterna il suo lato da bad girl: sexy, appariscente, sfrontata, il suo marchio è l’immancabile rossetto rosso, ma dentro di sé nasconde un segreto che nessuno conosce.
Le squadre di Harvard e Briar sono notoriamente rivali sul campo e, di conseguenza anche tra i due ragazzi non dovrebbe scorrere buon sangue, almeno in teoria. Quando però Brenna incontra Jake insieme ai compagni di squadra in un locale di Boston, si lancia in una scena provocatoria per metterlo in difficoltà e il ragazzo resta al contempo affascinato e stupefatto dalla frizzantezza di Brenna.
Un fischio copre la musica rock sparata a tutto volume nel bar. Arriva dai biliardi. Due uomini a un tavolo hanno interrotto la partita per fissare a bocca aperta la porta del bar.
Seguo i loro sguardi e… Madonna!
Brenna Jensen attraversa la stanza con passo deciso. E a vederla viene voglia di mangiarsela tutta.
Indossa stivali con il tacco, una minigonna e un chiodo di pelle. I capelli color cioccolato le ricadono sulle spalle e ha le labbra carnose rosso fuoco.
È seguita da un’altra mora. Carina pure lei, ma Brenna monopolizza la mia attenzione. I suoi occhi scuri hanno un fuoco dentro e ogni scintilla è diretta a me.
«Connelly». Si avvicina al nostro tavolo, scoprendo i denti in un sorrisino strafottente. «Ragazzi. Che bello vedervi. Vi spiace se mi unisco a voi?».
Fingo che il suo arrivo mi lasci del tutto indifferente. Sotto sotto le budella mi si attorcigliano come un serpente a sonagli.
Durante il colloquio per ottenere uno stage presso un’emittente televisiva piuttosto famosa – il suo grande desiderio da sempre, nonostante sia risaputo quanto questo ambiente sia prettamente maschilista – Brenna viene a scoprire che il direttore è un grande tifoso di Jake Connelly. Per ottenere maggiori possibilità di aggiudicarsi il posto e prendersi una rivalsa sul comportamento di Jake, Brenna si lascia prendere dal nervosismo e afferma che lui è il suo ragazzo.
Ora è costretta a chiedere un favore a Jake e scendere a patti con il nemico.
Jake è ben felice di aiutare Brenna, in cambio di un appuntamento.
«Perché mi hai fatto venire qui, Jensen? Tra poco ho lezione».
«Perché, come ti ho detto, l’unica volta che il tipo mi ha calcolata è quando gli ho detto che ti conoscevo».
Sorrido deliziato. «Hai fatto il mio nome, eh?»
«Sta’ zitto. Mi sono sentita morire».
Mi scappa una risata. Che tipa. Sono talmente abituato alle ragazze che mi si buttano addosso che quando una non lo fa è quasi una ventata d’aria fresca.
«Non ho solo fatto il tuo nome», confessa.
Mi corruccio. «Okay. E cosa gli hai detto?».
Bofonchia qualcosa sottovoce.
Mi chino. «Che hai detto?»
«Gli ho detto che stiamo insieme», sbotta. Ha la mascella talmente tirata che mi sorprende che non si spacchi in due.
I due ragazzi scopriranno che caratterialmente sono molto affini e che i preconcetti che avevano l’uno verso l’altra erano sbagliati e iniziano a frequentarsi.
Il loro rapporto non può però essere di dominio pubblico a causa delle dispute sportive; la loro relazione deve assolutamente restare segreta.
Ho trovato la lettura molto scorrevole e divertente, alcuni episodi degli incontri tra Brenna e Jake sono esilaranti. Battute e situazioni divertenti, l’autrice ha una scrittura brillante che non lascia spazi alla noia, quando si inizia la lettura non si riesce a smettere, è molto coinvolgente.
La tensione sessuale sprizza da tutti i pori: l’autrice aggiunge ai giovani studenti del college in piena attività ormonale la competizione sportiva dando vita a un mix esplosivo.
Si avvicina con tutta calma e persino con un paio di pantaloni scozzesi e una T-shirt mi fa talmente sesso da provocarmi subito una reazione fisica. Almeno finché non noto il logo della squadra di hockey della Briar sul petto.
«È una bestemmia!», esclamo indicandolo.
«No, quella è una bestemmia!», ribatte lei, indicando la mia di maglia.
Abbasso lo sguardo e mi ricordo che ho addosso una maglietta grigia con il logo rosso di Harvard sul petto. […]
«Non siamo carinissimi?», dice su di giri. «Tipo Romeo e Giulietta!».
Le scene hot sono tante e ricche di dettagli, ma non sono le protagoniste in questa storia.
Ho rivalutato il personaggio di Jake già presente nel precedente libro nel quale era considerato il nemico, l’antipatico della squadra avversaria che metteva in difficoltà i giocatori della Briar. In questo volume, invece, si scopre un ragazzo ligio al dovere, alla sua passione, attento e premuroso pur essendo al contempo sexy e sfrontato.
«Possiamo farla funzionare. Se vogliamo davvero stare insieme, la faremo funzionare. La domanda è: tu lo vuoi?». Ha un altro istante di titubanza. «Vuoi stare con me?».
La desolazione racchiusa nella domanda mi toglie il fiato. Sono parole sincere… Vuoi stare con me? Non sarà la confessione di un’ora che gli ho fatto qualche sera fa, ma non significa che Jake sia meno fragile. Il suo sguardo rivela tutte le sue insicurezze, la speranza, il rimpianto e la paura di un possibile rifiuto. E, stranamente, scorgo anche la sua classica sicurezza in sé stesso. Quest’uomo è addirittura sicuro delle proprie insicurezze, e cavolo se non lo amo ancora di più per questo!
«Sì che voglio stare con te». Do un colpetto di tosse, perché dalla voce sembra che abbia passato una settimana a fumarmi una sigaretta dietro l’altra. «Ovvio che lo voglio», mi esce d’impeto. «Ti amo, Jake».
Brenna è una ragazza apparentemente sicura di sé ma che nasconde fragilità, non si lascia intimorire, è consapevole di ciò che vuole e lotta per ottenerlo. Una giovane donna moderna.
I due ragazzi insieme si completano, sono una bellissima coppia.
Faccio un impacciato passo indietro. «Perché mi hai chiesto di venire qui?»
«Perché…». Tentenna e si passa una mano tra i capelli.
A poco a poco incomincio a spazientirmi. «Mi hai lasciata tu, Jake. Ricordi? Hai detto che non volevi più vedermi e che ti distraevo, e ora mi trascini nello spogliatoio prima di una partita decisiva? Non è una distrazione? Che vuoi da me?»
«Te», gli scappa.
«Me cosa?»
«È quello che voglio. Voglio te», si limita a dire.
Mi è piaciuto molto questo libro, l’autrice mescola la giusta dose di competizione, romanticismo, fratellanza, cameratismo e sensualità.
Il doppio punto di vista permette al lettore di capire le sfaccettature di entrambi i protagonisti.
Hanno un valore aggiunto i personaggi di contorno, a partire dai compagni di squadra di Jake, le amiche e gli amici della squadra di Brenna, una simpatica parentesi sulla coppia Hollis e Didi, e soprattutto mi è piaciuta la figura del coach Jensen che inizialmente sembra rigido e antipatico, ma durante la lettura è protagonista della vita della figlia.
Ho trovato qualche piccolo errore di scrittura che stonava leggermente senza però pregiudicare il giudizio sull’intero romanzo.
Mi sono ritrovata a ridere ma contemporaneamente a pensare a temi più seri, come il maschilismo e alle difficoltà incontrate dalle donne che vorrebbero emergere in ambienti lavorativi a “prerogativa maschile” per i quali non sono considerate capaci. Se amate gli new adult/sport romance, non potrete che apprezzarla. Spero che questa lettura possa essere per voi una ventata piacevole, proprio come lo è stata per me.
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