[RECENSIONE DOPPIA] NON VOLEVO FOSSE AMORE (J. WYLDE)

il
20 settembre 2019

Ciao Pieces, con questo primo libro della serie Reaper’s entreremo nel mondo del Reapers Motorcycle, vivono seguendo le loro regole e non tutte sono paragonabili a quelle del nostro mondo, ci saranno scene particolarmente audaci e non lo sconsiglio alle più sensibili, se invece volete vivere emozioni forti è per voi.


NON VOLEVO FOSSE AMORE
JOANNA WYLDE
Data pubblicazione: 25.07.2019 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Reaper's Property Serie: Reaper's series (#1) Finale: Autoconclusivo Genere: erotic genere
Trama: Marie non ha bisogno di altre complicazioni. Ha già abbastanza guai. Ma c’è un motociclista supertatuato che non la pensa allo stesso modo. Horse la desidera e non sembra disposto ad accettare un rifiuto, ma Marie è appena uscita a fatica da una storia con un uomo violento e non è pronta per una nuova relazione. Specialmente con uno come Horse. È quasi sicura, infatti, che il motivo per cui si è presentato alla porta di casa di suo fratello non sia del tutto legale. Per questo Marie desidera che si levi di torno alla svelta. Se non fosse così maledettamente affascinante… Horse fa parte del Reapers Motorcycle Club e si comporta come se il mondo gli appartenesse. Vive senza regole e, quando vuole qualcosa, sa come ottenerla. Adesso che il fratello di Marie è nei guai potrebbe sfruttare la situazione per conquistarla. Lui ha deciso che lei sarà la sua donna: Riuscirà a convincerla a cedergli?
Dopo aver lasciato il marito violento Marie torna a casa dal fratello Jess; lui l’accoglie e sostiene, questo almeno a parere di Marie, io invece ho trovato questo personaggio egoista e narcisista. Jess è un genio del computer e questo lo porta a collaborare con il club motociclistico Reapers, Jess però cerca di imbrogliarli così si ritroverà in un mare di guai.
In una giornata estiva Marie si ritrova alla porta di casa un gruppo di motociclisti che chiedono del fratello. Tra loro ne nota subito uno in particolare: sexy e tatuato con lunghi capelli legati in una coda di cavallo, Horse. Il loro incontro però non è molto lusinghiero per Marie, lui la chiamerà con epiteti non proprio carini: credendola l’amante di Jeff la chiama sweet butt ma Marie lo rimetterà al suo posto.
«Ehi, sweet butt!», disse. Fine dell’incantesimo. Sweet butt? Ma quale accidenti di uomo chiamava così una ragazza che non aveva mai incontrato prima? «È in casa il tuo uomo? Dobbiamo parlare» […]
«Io non sono la tua sweet butt», replicai alzando gli occhi al cielo. Odiavo essere chiamata con soprannomi del genere, Gary lo faceva sempre. Per quale motivo continuavano a definirmi così?
Al diavolo, lui e Gary.
Uomini.
«Vaffanculo», dissi, furiosa
Horse è un ex marine e ora è il contabile dei Reapers. Un uomo bello, ma arrogante, che rimane affascinato da Marie e dopo un periodo in cui si frequenteranno le propone di diventare la sua “old lady” cioè la sua donna, la sua proprietà. Non facendo parte del suo “mondo”, Marie non capisce il significato che ha per un motociclista avere una old lady; si sente offesa e indignata, pensa che sia sminuente per lei come donna e, nonostante la forte attrazione, si rifiuta categoricamente di occupare quel ruolo. Horse si offende per questo rifiuto, proprio lui che non è abituato a ricevere no come risposta, mai.
Tutto precipita un giorno in cui Marie torna a casa e trova Jeff inginocchiato, insanguinato e sotto la minaccia armata dei Reapers. L’unica via d’uscita per salvare il fratello è che Marie accetti la proposta di diventare proprietà dei Reapers, cioè di Horse,  fin quando Jeff non salderà il proprio debito.
Lui ha derubato il club. È una questione di mancanza di rispetto: se consentiamo a questo stronzo di farla franca, cominceranno a non rispettarci anche gli altri. Noi non passiamo sopra a cose del genere. Mai. Pagherà con il sangue.[…]
«Io ti voglio scopare. Dormire, le coccole… tutte queste cazzate sono per fidanzate e old lady. E tu sei stata estremamente chiara: a te non interessa niente di tutto questo. Quindi tagliamo corto: io sto minacciando tuo fratello perché ha derubato il club, il che non ha niente a che fare con te. Se derubi il club, paghi con il sangue. E tu sei il suo sangue. Noi prendiamo te, lui paga. Scoparti è solo un bonus»
Horse finalmente può avere Marie per sé, lei sarà la sua donna.
La porta nella sua casa e il loro rapporto è piuttosto burrascoso, però si capisce che nonostante la sua prepotenza Horse vuole qualcosa di più da lei, anche se Marie non ne è consapevole per lei non ci sarà mai una fine, Horse la vuole per sempre.
Leggendo questo libro ho avuto sentimenti contrastanti: da una parte il mio orgoglio femminile non ha accettato le regole con cui vengono trattate le donne all’interno del club motociclistico; la parola “proprietà”, quando si parla della figura femminile, che oltretutto si professa di amare, proprio non riesco ad accettarla. Poi leggere delle ragazze che si danno ai motociclisti e vengono trattate, alla stregua di calzini da cambiare proprio mi ha indignata e non poco.
Le scene di sesso sono molto osè, descritte dettagliatamente e su alcune sono rimasta allibita. Ok, tutto consenziente, non si parla di violenza ma di orge e penetrazioni varie; in particolare è la descrizione del sesso nell’ambiente degli MC, il cedere le donne e il modo in cui si fanno trattare, che mi hanno infastidita. C’è molto rispetto e molta passione invece nella coppia.
Le continue allusioni alle dimensioni dell’apparato genitale maschile di Horse vengono ripetute fin troppo (il nome Horse stesso deriva da qui), era sufficiente ripeterlo meno spesso e il fastidio sarebbe stato nettamente minore.
Poi c’è la storia d’amore (o il sesso che si trasforma in amore?): è bello vedere come lui, seppur mantenendo la propria arroganza, si lascia trasportare dai sentimenti verso Marie, e come lei riesce a mantenere l’orgoglio di fronte a quest’uomo e alle sue idee; dimostra forza, coraggio e lealtà prima verso il fratello, poi verso il suo uomo.
A volte avevo l’impressione che fosse due persone diverse: il motociclista duro che impartiva ordini a non finire e un uomo dolce e sexy che al mio corpo faceva sentire delle cose che il mio ex non avrebbe mai nemmeno potuto immaginare.
Horse, nonostante sembri un byker duro e cattivo ha fatto molto per Marie – più di quanto lei creda – e continuerà a farlo per tutta la storia. In fondo al di là dell’essere biker e seguire le regole del club, Horse è fondamentalmente una brava persona che cerca in tutti i modi di salvare una situazione ingarbugliata.
Mi chinai su Horse e gli sussurrai all’orecchio: «Perché non mi pisci addosso e la facciamo finita?»
«Datti una calmata, Marie», mi rispose con dolcezza. «Se vuoi discutere con me, fallo in privato. Me lo fai venire duro quando ti avvicini così con la bocca: in questo preciso istante ti sto immaginando stretta intorno al mio cazzo. È una cosa fra me e te. Ma stasera, in pubblico, tu fai come ti dico io o le cose si metteranno male. Nessuno insulta un Reaper in pubblico, non senza conseguenze. Che sono sempre estreme».
Non ci troviamo di fronte a una storia tutta cuori e fiori, ma a una trama con innumerevoli scelte che portano a cambiare le vite dei protagonisti, le regole, la famiglia, l’amore e la lussuria.
É un mondo dove il rispetto, il senso di appartenenza e l’orgoglio, sono alla base di tutto, ma anche dove sono consentite regole diverse dalle nostre; è tollerata la violenza e la vendetta.
Un uomo deve dimostrare di essere forte e farsi rispettare dagli amici e temere dai nemici.
Il doppio punto di vista, in prima persona per Marie e in terza persona per Horse ci fanno capire i caratteri e i pensieri di entrambi. L’inizio del libro ci riporta in diversi momenti durante l’estate, avanti e indietro nel tempo e non sono molto chiari, per me confondono, poi però la storia procede con una giusta linea temporale.
Dal momento in cui ho iniziato a leggerlo la suspense è stata una costante che mi ha tenuto compagnia, spingendomi a cercare di capire cosa sarebbe successo mi ha portata a non riuscire a smettere di pensare alla storia. Non c’è solo sesso che, se vogliamo, è l’aspetto più brutto del romanzo, ma anche un fondo di mistero che fino all’ultimo minuto non si indovina e questo ha reso a mio avviso il libro interessante.
Nel complesso mi è piaciuto e per un soffio lo promuovo. Anche se non sopporto le regole dei bikers, ho apprezzato il libro nel suo insieme.

[Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]


Care amanti del romance oggi vi parlerò di questo contemporary romance molto hot di Johanna Wilde. Il libro è raccontato in prima persona dalla protagonista, Marie, e in terza persona dal personaggio maschile, Horse.
Marie decide di dare un taglio al suo matrimonio dopo che il marito si rivela violento. Decide così di tornare alle sue origini, nella roulotte dove è cresciuta con sua mamma e suo fratello. Quest‘ultimo però non è un tipo tranquillo come ricordava; ha iniziato a frequentare degli strani motociclisti che a tratti incutono paura e a tratti sembrano amichevoli. Uno di questi in particolare, Horse, diviene molto interessato a Marie e si espone molto per lei.
Questi uomini fanno parte di un motorcycle club che prevede molte regole da seguire e gerarchie da rispettare.
I due si ritroveranno ingarbugliati in una storia davvero intrisa di passione e ligia alle strette dinamiche del club, dove questi motociclisti sono, come veri fratelli, disposti a tutto per difendere il loro onore e la loro famiglia. Per questo per Marie sarà difficile riuscire a capire i vari meccanismi per adattarsi al loro mondo.
Ammetto che questa lettura non me lo aspettavo così rude; è un libro molto fisico. Valutando le altre recensioni prima di acquistarlo non mi aspettavo nulla di particolare, invece è riuscito a colpirmi. È stata la prima volta in cui ho letto una storia legata al mondo dei club di motociclisti, aspetto che sinceramente non mi attirava in particolar modo, mentre invece mi sono dovuta ricredere perché la storia, e il filone, mi hanno riservato un certo fascino. Ci sono molte scene di sesso e sono davvero hot; il registro linguistico poi è ricco di parolacce.
Il club di Horse è violento e sicuramente sessista, però dai racconti finali della scrittrice si capisce che per raccontare questa storia si è documentata e ha parlato con persone  vicine a questo tipo di ambienti. Ha cercato di rendere tutto verosimile, dandone una forte percezione nelle descrizioni o di alcune vicissitudini, con accuratezza nei dettagli.
La passione tra i protagonisti è travolgente, ti fa venire voglia di proseguire la lettura per scoprirne gli sviluppi e credo che questo sia una delle caratteristiche più importanti per una scrittrice: far sì che il libro non stanchi e susciti sempre nuove emozioni, pagina dopo pagina. Capire che anche da un’organizzazione così chiusa e maschilista possa nascere un sentimento puro e sincero senza poterlo fermare, perché quando accade nulla può impedire il suo percorso, aiuta a uscire da tutti gli schemi rigidi del club entrando nella mente dei protagonisti annebbiati dalla loro passione e dalla voglia di stare insieme.


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