IL PICCOLO NEGOZIO DEGLI AMORI PERDUTI E RITROVATI (T. ASHLEY)

il
21 agosto 2019

Buongiorno, eccomi qui nuovamente per parlare del nuovo libro pubblicato da Newton e scritto dalla penna di Trisha Ashley, che già in passato ho avuto modo di apprezzare e che si è rivelata, ancora una volta, un’ottima scelta in fatto di letture.


IL PICCOLO NEGOZIO DEGLI AMORI PERDUTI E RITROVATI
TRISHA ASHLEY
Data pubblicazione: 25.07.2019 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: The Little Teashop of Lost and FoundSerie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Alice Rose è una trovatella e ha trascorso tutta la vita desiderando sapere chi fossero i suoi genitori. Quando era in fasce, infatti, è stata ritrovata nella cittadina di Haworth, nelle brughiere dello Yorkshire. Dopo un'adozione finita miseramente, ha sempre dovuto badare a se stessa, sperando di poter trovare un giorno un posto che la facesse sentire a casa. L'unica cosa a cui Alice si sente davvero legata è la cucina. Quando annusa gli aromi di cannella e di limone o affonda le mani nella farina sente di essere finalmente nel posto giusto. E così decide di aprire una piccola sala da tè, certa che quello possa essere l'inizio di una nuova vita finalmente felice. Non tarda, infatti, a farsi degli amici, tra cui l'affascinante vicino di casa che si offre di aiutarla a risolvere il mistero dei suoi genitori. Adesso che è vicina a scoprire la verità, Alice sa che se vuole conquistare il lieto fine che merita dovrà essere pronta ad affrontare con coraggio ogni nuova sfida.
Alice è una giovane donna, che dopo un’adozione finita molto male, si trasferisce in continuazione da una parte all’altra del Regno Unito, finché, dopo l’ennesimo abbandono – che sembra una costante nella sua vita – approda nella brughiera (tanto cara alle sorelle Brontë), nel luogo dove un pastore l’aveva trovata poche ore dopo la sua nascita.
Alice ormai è cresciuta diventando una bellissima donna che scrive libri fantasy e adora cucinare.
A Oldstone, sua città d’origine, decide di ristrutturare un vecchio locale e farne una sala da thè. In questa terra, molto amata dai turisti, Alice incontra un antiquario e la sua famiglia che l’accoglieranno con gioia e l’aiuteranno nelle ricerche sulla madre biologica.
Il romanzo di Trisha Ashley non è quindi solo una storia d’amore, sentimento che inevitabilmente sboccia tra Alice e il suo bel vicino di casa; è, soprattutto, il racconto di un’anima in pena che cerca una spiegazione, una ragione valida, a quanto le è capitato.
Spero che la gente cominci presto a prenotare tavoli in anticipo per occasioni speciali, ma se ci sono posti liberi, chiunque passi di qui potrà entrare e prender un tè.
Il romanzo, oltre alla voce di Alice, ha altre due punti di vista: il primo sono i protagonisti del suo romanzo, come ho detto un fantasy, dove streghe, principesse e principi, sembrano dar voce al vissuto interiore della nostra protagonista, in un luogo in qualche modo catartico, dove Alice si rifugia e dove si manifesta la sua vera personalità.
La fata malvagia era distesa sul suo letto di morte, affetta da un ineluttabile eccesso di rancore. Ripensò alla sua vita di inganni e malefatte con grande soddisfazione, ma poi, con un profondo sospiro, agitò la bacchetta senza forze.
La terza voce invece è quella di Liz, la madre biologica. Una donna fredda e distaccata che non esita ad abbandonare una creatura innocente nella brughiera e liquida l’accaduto come un banale incidente. È una donna probabilmente profondamente disturbata a livello psichico, totalmente incapace di provare dei sentimenti, analitica, razionale, concentrata sulla sua carriera e sul bisogno di essere impeccabile.
Come c’era da aspettarsi, mia madre si fece venire una crisi isterica e mi chiese se avessi idea che la bambina era ancora viva quando l’avevo abbandonata… anche se in quel momento, in preda allo shock e al rifiuto com’ero, non l’avevo affatto considerata una bambina.
La trama è meravigliosa, nonostante si comprenda quasi subito chi ha dato alla luce Alice. Ciononostante molte sfaccettature vengono svelate solo nelle ultime pagine, lasciando il lettore desideroso di comprendere e capire.
La trama è disseminata di indizi, di particolari che denotano la cura che l’autrice ha dedicato alla storia.
Moltissimi sono i personaggi, tra cui Nile – l’antiquario vicino di casa di Alice –, un uomo affascinate, tenebroso e piuttosto restio a dimostrare i suoi sentimenti; i suoi fratelli gemelli Bel e Teddy che sono l’esatto opposto – pieni di vita, generosi e fiduciosi nel futuro – così come lo è Sheila, loro madre. Donna dalle mille risorse e sempre sorridente.
Lui mi fissò con quei suoi grandi occhi di un grigio chiaro sorprendente. Poi un sorriso improvviso e inaspettato gli addolcì gli angoli del viso.
È un bel romanzo adatto a chi ama l’atmosfera della campagna inglese. L’assenza, pressoché totale delle scene di sesso, la ricchezza di personaggi coinvolti, assieme ai protagonisti.
L’epilogo è poco scontato e lascia un po' l’amaro in bocca, ma è comunque la bella storia di una famiglia che ha saputo ritrovarsi e reinventarsi.
Alla fine lasciai la stradina stretta e dissestata imboccando il sentiero che portava a Oldstone, una roccia spoglia e sottile su una collina  sui cui lati consumati dalle intemperie erano incisi simboli antichi.
 [Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]
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