SERIE ANGELI CADUTI (A. WHITE)

il
15 luglio 2019
Cari lettori, finora non ho mai recensito una serie. Ho voluto riservare il mio esordio a tre romanzi che da diverso tempo custodisco gelosamente nel mio Kindle. In ordine: “Buonanotte a chi non c’è”, “È subito l’alba” e “Come il sole e la luna”. Mettete i segni più, poi spostatevi alla destra dell’uguale e otterrete “Angeli caduti” di Angela White: una serie davvero interessante che vi presenterò nelle prossime righe.


SERIE ANGELI CADUTI
ANGELA WHITE
Data pubblicazione: 2017-2019 Editore: Amazon Publishing Serie: serie Angeli Caduti (vol. 1-3) Genere: narrativa contemporanea
Volumi:
- “Buonanotte a chi non c’è”
- “È subito l’alba”
- “Come il sole e la luna”


Hanno nascosto le ali e si sono calati nei panni di un dottore, un violinista e uno scrittore.
William, Nicholas e Wolf: eccoli gli angeli della White. Ma, a dispetto di ciò che sembra suggerire il titolo, credo che il gruppo debba ricomprendere qualcuno in più. E mi riferisco a Samantha, Alice e Amelia: le tre protagoniste femminili dei romanzi. Perché forse i veri angeli sono loro.
William, Nicholas e Wolf hanno bisogno di ritrovare sé stessi. Tra loro c’è chi – come il violinista – ne è consapevole e chi – come Wolf e William – finge che vada tutto bene. Ma sembra che tutti e tre debbano trovare il modo per riavere indietro le loro ali e riprendere il volo. Da soli, però, non possono riuscire nell’impresa. Ecco perché qualcuno da lassù – che sicuramente è dalla loro parte – mette sulla strada dei tre ragazzi delle donne in grado di cambiare loro la vita.
Tra loro c’è Alice, che nella vita – per professione – colleziona oggetti di valore. O meglio, oggetti che un tempo avevano un valore che poi la polvere e gli anni hanno nascosto. Lei soffia via la polvere e li rende di nuovo preziosi. Lo fa con gli oggetti e cerca di farlo anche con Nicholas, violinista di incredibile talento di cui è innamorata fin da quando era una ragazzina.
Pelle contro pelle non c’è più nessuna distanza. Non ho barriere né difese. Gli ho dato tutto: anche il potere di farmi terribilmente male con una sola parola. “E…come è stato?”. Le sue dita mi sollevano il mento, per portare la mia bocca alla sua. Vedo l’argento dei suoi occhi incupirsi come un cielo in tempesta, mentre sussurra rocamente: “Come suonare uno Stradivari”.
Poi c’è Samantha, che è una programmatrice informatica. Si sente a suo agio tra codici, logaritmi e numeri. Tra le persone un po’ meno. Ha un cuore immenso, ma lo nasconde all’interno di una piccola gabbia toracica e sotto a strati di vestiti extra large. I sentimenti li prende a calci con i suoi anfibi. Almeno fino a quando non si ritrova ad avere a che fare con William. Ci prova anche con i suoi software, ma in alcun modo riesce a decifrare il tanto enigmatico dottore. Trovare la password giusta diventa una questione personale. E sentimentale.
Il respiro mi si ferma in gola. Gocce d’acqua gli imperlano i capelli e la pelle. La sua espressione è cupa. Il suo sguardo sembra acciaio arroventato. Ha la mascella tesa e i muscoli contratti. Incapace di muovermi, posso solo fissarlo senza sapere cosa rispondergli e senza neanche riuscire a pensare. Quello che so con certezza è che sono l’ultima persona al mondo che avrebbe voluto vedere qui in questo momento. È furioso. E anche completamente nudo.
E infine è il turno di Amelia. La dolcissima Amelia. Quando la realtà si fa troppo complessa, lei trova rifugio nel cibo. Ma non lo mangia. Lo cucina. Non c’è ingrediente che la sua arte sopraffina non sappia abbinare al meglio e trasformare in una pietanza da chef stellato. Non si concede distrazioni, eccezion fatta per Wolf. Con lo scrittore i ruoli si sono invertiti, ed è stato lui a prenderla per la gola. Entrambi, però, sono dipendenti l’uno dall’altra. E non riescono mai a sentirsi sazi.
Amelia si volta con la testa per guardarlo. Labbra socchiuse e occhi trasparenti. Wolf resta incantato dal suo sguardo e si chiede quanto nel profondo lei riesca a vederlo, oltre il segreto dei suoi occhi e l’inchiostro nero del passato inciso sulla propria pelle.
Concedetemi una considerazione un po’ banale al termine di questa recensione, ma ci tengo a dirvi quale dei tre romanzi ho preferito. Ho amato l’intera serie, ma è stato “Come il sole e la luna” a farmi sognare. Amelia e Wolf hanno fatto breccia nel mio cuore e grazie a loro ho deciso di rinnovare la fiducia riposta in Angela White. Esatto, non ho seguito l’ordine di pubblicazione dei tre romanzi. E potete – se volete – evitare di farlo anche voi. Le tre storie sono collegate, ma sono marginalmente. Io, ad esempio, ho iniziato a leggere la serie a partire proprio dall’ultimo romanzo. È stato un caso. Anzi, col senno di poi, direi una vera fortuna.
La White ha la straordinaria capacità di non apparire mai ripetitiva. I lettori li delizia con una scrittura caratterizzata da un ritmo praticamente perfetto. Ecco perché la trama scorre tanto liscia che vi ritroverete a sperare che le poche pagine che vi separano dalla fine non siano veramente le ultime. Complimenti a chi ha l’audacia di credere nel suo potenziale, nonostante tutto.



 
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