ASPETTAMI (A.L.JACKSON)

il
18 aprile 2019
Ciao Papers! Siamo arrivati a parlare del quarto volume della serie Bleeding Stars, di A.L. Jackson. Dopo Shea e Baz, dopo Lyrik e Tamar, è ora arrivato il momento di Austin, il fratellino poco più che ventenne di Sebastian “Baz” Stone.
Pronte a conoscerlo? Seguitemi che vi spiego la mia opinione post lettura.

ASPETTAMI
A.L.JACKSON
Data pubblicazione: 01/10/2018Editore: Self publishing Titolo Originale: Wait Serie: Bleeding Stars Series (#4) Finale: Autoconclusivo Traduzione: Paola Ciccarelli Genere: music romance
Trama: Lei è la sua forza e lui la sua debolezza. E stavolta non la lascerà andare.
Edie Evans è stupenda. Sexy. Gentile. E anche la definizione di “off-limits”.
Ma questo non mi ha impedito di intrufolarmi di notte nella sua stanza per consolarla. Tuttavia, i tipi come me distruggono tutto, perciò non avrei dovuto sorprendermi quando ho distrutto anche noi.
La sera in cui l'ho fatta fuggire via, ho pensato che non l'avrei mai più rivista.
Finché non l'ho vista tra la folla come una sorta di visione.


Austin Stone è pericoloso. Affascinante. Seducente. Mi ha spezzato il cuore e mi rifiuto di dargli la possibilità di rifarlo. Sono passati anni dall'ultima volta che l'ho visto, e adesso non posso fare a meno di fissare il magnifico uomo tatuato che suona sul palco. Dovrei scappare via. So che dovrei. Ma come una sciocca, corro dritta tra le sue braccia.


Il nostro desiderio è irrefrenabile.
Il nostro bisogno inarrestabile.
Lei è la mia speranza.
Lui è la mia debolezza.
Avremmo dovuto sapere che una passione così intensa ci avrebbe ridotto in cenere.
Sono passati tre anni da quando Austin Stone, allora diciottenne, ha lasciato Los Angeles per dimostrare a sé stesso di potercela fare senza la continua presenza e protezione di Baz; una necessità che Austin ha ritenuto fondamentale anche per ritrovarsi dopo le tragicità che ne hanno colpito l’esistenza durante l’infanzia e la tarda adolescenza.
Da quando ha lasciato la casa sulle Hills di LA, ha viaggiato su e giù per la West Coast, suonando nei locali e componendo le sue canzoni.
Il suo aspetto esteriore era diventato così forte, un po’ come il mio, la giovinezza raschiata via dagli anni.
Eppure sapevo che dentro di lei albergavano ancora tutti quei pezzi rotti.
Il mio riflesso.
Durante una delle serate al Lighthouse - un locale di Santa Cruz (California) – tra il pubblico vede Edie, quella che fino a qualche anno prima era la sua migliore amica e quando aveva diciassette anni è scappata lontano, senza lasciar traccia di sé, dopo che Austin ne ha tradito la fiducia, rivelando alla persona sbagliata il segreto che la ragazza gli aveva confidato tempo prima.
Puoi fidarti di me, Edie. Fidati di me. Qualunque cosa sia, lo capisco. Lo capisco.» La sua voce divenne ancora più profonda. «Confidati con me.»
Fidarmi.
Mi fidavo di lui.
Mi fidavo di questo ragazzo spezzato.
Perciò sussurrai il mio segreto.
Lo offrii a lui.
Affinché lo custodisse.
Affinché lo proteggesse.
Fino al giorno in cui non lo schiacciò con le sue mani.
Tanto lei, quando Austin sono anime tormentate, profondamente ferite da ragioni differenti che tuttavia li hanno sempre tenuti vicini. I loro passati sono fatti di rimorsi e rimpianti: Austin vive a metà, logorato dal senso di colpa verso Julian, che per colpa sua – un tragico errore - non c’è più. Vive a metà in sua memoria, pensando di non meritare nulla che Julian non potrà mai vivere; Edie dal canto suo lotta con il senso di colpa per non essere stata abbastanza forte quando l’hanno ferita e quando Paul, un depravato che gravitava intorno ai Sunder nei primi anni di successo, le ha strappato la gioia quando Edie era una spensierata e curiosa quattordicenne.
Baby, sei stata il miglior segreto
Che non sono riuscito a mantenere
Per un periodo, da ragazzini, hanno vissuto insieme nella casa dei Sunder sulle colline della città degli angeli; Austin era una presenza fissa in casa della band di Baz, Edie era ed è la sorellina di Ash. È tra quelle mura che la loro amicizia è diventata un porto sicuro, con Austin che ogni notte consolata e proteggeva Edie dai propri demoni. Mentre lei era riuscita a confessare i propri tormenti a quel ragazzino spezzato, lui non era riuscito a confessarsi allo stesso modo, poi tutto è precipitato quando l’impulsività di Austin lo ha portato a tradire la fiducia della ragazza con l’unica persona che non doveva saper nulla. Da quel momento Edie è fuggita, sparendo nel nulla, e Austin si è caricato di un’altra colpa, ma quando dopo quattro anni, i loro occhi tornano a incrociarsi al Lighthouse, la chimica di un tempo torna a galla, legandoli nuovamente pur con non poche difficoltà.
Perdonare Austin, tornare a fidarsi di lui, non sono passi semplici per Edie, ma innamorarsi di lui sarà inevitabile, anche perché Austin  non è disposto a cedere contro le resistenze di Edie.
Lontano dagli affetti lasciati alle spalle e dalla città che ha unito le loro vite una prima volta, il sentimento prenderà il sopravvento in una sorta di bolla di serenità e nuove possibilità; una tranquillità apparente però, perché, nonostante i sentimenti sinceri, tra loro aleggiano ancora segreti, omissioni, fantasmi e le confessioni di Austin. Dunque, il momento dell’idillio non pare destinato a durare, e prima o poi il passato di entrambi, in modi diversi, tornerà a scuotere le fondamenta precarie della loro vita.
Eravamo due anime prigioniere di una tempesta senza fine.
Affrontare fantasmi, omissioni e rivelazioni potrebbe essere un’arma a doppio taglio per entrambi e il futuro insieme potrebbe essere di nuovo tutto in discussione.
La storia di Austin ed Edie mi è piaciuta ed è stata incredibilmente emozionante, ma non posso dire che è all’incredibile livello dei tre precedenti, un mezzo abisso poi separa il livello di questo libro da quello eccezionale di Come un fulmine a ciel sereno, di cui ho parlato una decina di giorni fa.
Sai cosa si prova a stare in piedi sul precipizio della vita?
In bilico sull’orlo del presente?
Istintivamente sai di essere a un passo da una caduta libera.
E poi d’un tratto stai precipitando verso il basso.
In rotta di collisione col tuo passato.
È una storia bella e particolare, ma a tratti mi è parsa lenta, quasi ripetitiva. È una lettura che ho iniziato ad apprezzare pienamente solo dopo il superamento della prima metà, mentre la prima parte – ad eccezione di alcuni passaggi – mi ha trovato ad arrancare nell’avanzamento della lettura.
Diciamo che la lentezza con cui sono arrivate tutte le spiegazioni attese, tra cui la risposta definitiva alla domanda su Julian, mi ha stremata un po’ e ritrovarle tutte insieme (o quasi) date nell’arco di poche pagine, mi ha interdetta un po’.
L’autrice ha una scrittura sempre buona, ma qui ha reso meno. Come in precedenza si caratterizza di un emozionante e dolce finale, non così scontato viste le vicissitudini dei protagonisti, e che forse avrei preferito più corposo.
Resta un buon libro perché l’autrice è brava sul serio a far entrare il lettore nella narrazione, ma se dovessi dire che questo è al livello dei precedenti… mentirei.
Io e Austin… probabilmente siamo del tutto sbagliati l’uno per l’altra perché siamo assolutamente perfetti insieme.»
Lui era la mia debolezza e la mia forza più grande.
Il mio tumulto e la mia pace più immensa.
La struttura narrativa è sempre legata al doppio punto di vista, con una forte e pressante presenza di Baz che spesso compare direttamente attraverso lettere e messaggi con cui conosciamo quelle che sono le esigenze, affettive di un famigliare e lavorative di un gruppo; del resto, dal finale di Annego in te e questa storia, è trascorso del tempo e le esigenze di tutti, sono mutate in funzione anche della piega che ha preso la vita dei componenti del gruppo.
Tra Edie e Austin c’è una storia dolorosissima, è innegabile, perché la sofferenza li lega e in essa hanno trovato un punto di luce riflesso negli occhi dell’altra persona; ma quant’è forte la sofferenza, il dolore, è potente e incontenibile la tenerezza che vien fuori pagina dopo pagina.
«È sempre stato così tra di noi. Qualcosa di luminoso e bellissimo contrapposto a qualcosa di orrendo e oscuro. Le due cose sempre in guerra tra loro.»
È una storia che a suo modo ha un forte impatto e che porta alla luce quanto la famiglia, alla fine, sia il motore che ci tiene in vita chiunque, anche i più duri.
Alla fine, sussurrai tra i suoi capelli: «Lo senti, Edie Evans?»
«Cosa?» mormorò lei con la faccia premuta contro il mio petto, come se stesse parlando direttamente al mio cuore.
«Me.»

Nb. Come anche negli altri volumi, ho notato la presenza di alcuni refusi che potrebbero essere certamente e facilmente essere corretti con una rilettura attenta. Questa è l’unica pecca che ho notato in merito alla traduzione di Paola Ciccarelli, che ha il merito enorme di aver portato in Italia questa serie con le sue grandi traduzioni.
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