IL PRINCIPE CATTIVO (N.FLITE)

il
29 marzo 2019
Buongiorno ragazze, stamattina vi parlo di una delle mie recenti letture, ovvero “Il principe cattivo” di Nora Flite, un libro edito da Newton Compton e in cui avevo riposto grandi aspettative. Risultato però disatteso, dal momento che è stata, ahimè, una lettura imbarazzante.
Non si salvato niente per quanto mi riguarda: non un personaggio, non un dialogo, non una scena.
Continuate a leggere per saperne di più riguardo questa drastica opinione.

IL PRINCIPE CATTIVO
NORA FLITE
Data pubblicazione: 19/02/2019 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Royally Bad Serie: serie Bad Boys Royals (#1) Finale: Autoconclusivo Genere: Contemporary romance
Trama: Kain Badd è fantastico… almeno sulla carta. È ricco, affascinante ed è persino un principe. Peccato che, dopo aver trascorso appena pochi minuti insieme a lui, Sammy sia già riuscita a capire chi sia veramente. E l’ha odiato. Arrogante, possessivo e maledettamente sicuro di sé. Se non avesse accettato di organizzare il matrimonio di sua sorella, sarebbe stato il classico tipo da evitare con cura. Invece, dopo aver trascorso la notte con lui ed essersi svegliata nel suo letto, non desidera altro che dimenticare. Peccato che Kain non sia affatto d’accordo. E poi, nel bel mezzo del matrimonio, una retata della polizia trascina tutti in carcere. Kain non ha solo una brutta reputazione, la sua famiglia è in un giro molto pericoloso. E adesso Sammy si trova invischiata in un gioco di potere più grande di lei. Controvoglia, dovrà mettere la sua vita nelle mani di Kain. E potrebbe essere la cosa più stupida che abbia mai fatto.
In quel di Rhode Island, nel Nevada, la famiglia Badd possiede tutti i locali di strip-tease della città, dove però viene vietato che i clienti s’intrattengano sessualmente con le ragazze. Questo è il motivo della grande discordia con i Deep Shots, i quali vorrebbero possedere alcuni locali di strip-tease dove i rapporti sessuali siano consentiti. Così, credendo che Sammy sia la migliore amica di Francesca (la figlia dei Badd), uno dei Deep Shots fa irruzione a casa di Sammy. In realtà Sammy è un’innocua cittadina rientrata da New York per prendersi cura di sua madre ammalata.
Come mi capita ogni volta che prendo in mano un libro, nell'iniziare la lettura de “Il principe cattivo” di Nora Flite mi sentivo entusiasta e curiosa, ma come ho detto è stata una lettura disastrosa; per darvi subito un assaggio, eccovi come Kain ci presenta i rivali della famiglia:
Dal momento che eravamo noi a possedere o controllare i locali, la gente non poteva bagnarsi il cazzo. Ogni grossa banda della zona avrebbe voluto gestire un pezzetto del gioco della prostituzione e noi glielo impedivamo.
Provate a indovinare chi ci odiava di più per questo?
Esatto. I nostri amici, i Deep Shots.
Ma andiamo un po' indietro e cominciamo dall'inizio, ovvero quando il libro si apre, presentandoci Sammy - proprietaria di un negozio di abiti da sposa - e Kain - figlio della principale famiglia mafiosa della zona. Le prime pagine si rivelano immediatamente assurde e surreali. Francesca, la sorella di Kain, fa irruzione insieme a lui nel negozio di Sammy dove Francesca sceglie un abito da sposa non pronto, esigendo che sia pronto per il suo matrimonio previsto due giorni dopo. Poi, l'indomani, sempre per puro capriccio, Francesca vuole posticipare un pranzo prematrimoniale e farlo diventare una cena: così, senza motivi. Quando il responsabile catering le spiega che non è possibile anticipare all’ultimo minuto un servizio di quella portata, lei lo licenzia in malo modo, per poi tirare Sammy per un braccio mettendole in mano l’organizzazione dell’evento solo perché si presuppone abbia assistito a tanti matrimoni. Sammy accetta, pur non avendo nessuna esperienza nel settore, e la cena prematrimoniale è subito un successone! Da quando in qua assistere a tanti matrimoni, presuppone le competenze per organizzarlo?
Andando avanti, il giorno dopo, nel susseguirsi delle scene surreali, Francesca rinuncia alla sua testimone e vuole che Sammy l’accompagni all'altare insieme a Kain. Così, in due giorni Sammy è diventata una supereroina: ha fatto trovare pronto un vestito matrimoniale, ha preparato con successo una cena prematrimoniale ed è anche diventata testimone della sposa.
A parte che del futuro sposo non ci viene detto nulla né prima della cerimonia, né durante, né tanto meno dopo, eccoci qui mentre Kain e Sammy si trovano in piedi, vicino agli sposi sull'altare. Davanti a tutti presenti, Kain accarezza il sedere di Sammy. A un certo punto, Sammy e Kain finiscono a letto insieme, dando voce alle scene “calde” più ridicole della storia della letteratura rosa:
I suoi gemiti erano più bassi del centro della Terra.
oppure
«Sei già bagnata», mormorò. Quel suono crudo mi diede i brividi.
Il suono crudo sarebbe lui che le dice “sei già bagnata”
Gemetti alla sensazione delle sue cosce marmoree che mi graffiavano la pelle
Come? Cosa?
Poi, sorpresa! l’autrice sembra essere del tutto ignara di averli descritti in queste scene, perché se ne esce, attraverso il punto di vista di Kain, con questa frase:
Un bacio. Al diavolo. Stavo davvero sospirando per un paio di labbra, quando ce ne sono migliaia? Sì, ci eravamo baciati sotto un perfetto cielo stellato, in un giardino pieno di rose, ma soffermarsi su questi dettagli era roba da aspiranti principesse.
Questo passaggio sul bacio non segue nessuna logica, dopo la notte che hanno passato. Quale bacio? Che noi di Sammy e Kain ormai conosciamo pure "la forma e i suoni" degli organi). E questa cosa si ripete due volte. Senza offesa, ma l’editore (o il correttore di bozze, o editor o qualsiasi altra figura inserita nel circuito di lavorazione del romanzo), leggendo queste pagine non ha trovato qualcosa di strano? Dopo il secondo “incontro intimo”, descritto come il primo nei dettagli, tocca a Sammy esprimersi nel modo che segue:
Avevo cercato di prendere le distanze da lui, ma ora ero intrappolata in casa sua.
E gli ho permesso di baciarmi un’altra volta. Almeno non ero stata io a cominciare. Non l’avevo nemmeno fermato. Era davvero meglio così?
Ma come, baciarmi un’altra volta? Sinceramente... perché i due protagonisti parlano di questi baci? Sembra quasi che le scene di sesso siano state inserite a posteriori senza che la scrittrice ne sapesse nulla! Altrimenti non si spiega.
Questo libro è scritto male, io non l’ho capito. La trama è assurda, i personaggi piatti e, spesso, le descrizioni dei personaggi, dei loro atteggiamenti o delle loro pose, non hanno senso. Ad esempio, una volta Kain verrà descritto con le braccia conserte, mentre tiene in una mano due bicchieri di champagne pieni. In quale modo è possibile avere braccia conserte con in mano due coppe di champagne? Un altro dei tanti passaggi illogici è il seguente (parla Kain, che viene descritto come un ragazzo molto più alto di Sammy):
Aveva abbassato la testa e mi era passata accanto così in fretta che l’aria mi aveva scompigliato i capelli.
Come fa una ragazza (sta parlando di Sammy) molto più bassa, che in più ha anche abbassato la testa, a far scompigliare i capelli a un tipo molto più alto di lei e in piedi? Ma neanche se avesse tenuto la testa dritta!
Per quanto riguarda il rapporto tra i due protagonisti, si tratta di un rapporto misero, fatto di dialoghi e incontri miserrimi, davvero allucinanti e imbarazzanti. Leggevo e mi sentivo imbarazzo per l'autrice. Non sapendo come farli avvicinare e interagire, l’espediente che trova è quello di far cadere Sammy ripetutamente.
In una di queste scene, Kain e Sammy sono in moto, tranquillamente, non uno scossone, non una botta: insomma, tutto tranquillo. Quando scendono dalla moto, l’autrice li descrive, attraverso la voce di Kain, mentre i due camminano sull'asfalto.
Camminava a piedi nudi sull’asfalto bollente, ma furono le sue ossa, ancora tremanti per la violenza della mia moto, che cedettero. Appoggiò male una gamba e cadde faccia a terra, con il vestito sollevato.
Non ne avevo il diritto, ma mi sentivo in dovere di aiutarla.
Come fanno a cedere delle ossa? E che cos'è, di grazia, la violenza di una moto?
Tutto questo per far cadere la protagonista col vestito in aria e farla prendere in braccio da lui!
Ma il libro contiene un numero incalcolabile di situazioni irreali, improbabili, illogiche.
La prima impressione è che la storia narrata sia stata scritta da una bambina di undici anni; i ragionamenti sono molto infantili, a volte - come dicevo - al limite del surreale, quasi come se stessimo leggendo una versione grottesca di Kafka. Come quando Sammy ad esempio, dopo aver dormito dai Badd, vede Francesca con il lucidalabbra:
Le sue labbra lucide – aveva già messo il lucidalabbra? Che ora era? – formarono un sorriso.
Non capisco il ragionamento fatto dalla scrittrice: qual è il legame tra l'ora e un semplice lucidalabbra che si può mettere in una frazione di secondo?
Inoltre, il testo è ricco di battute di dubbia efficacia. Esempio:
Sorridendo, Hawthorne disse: «Scommetto che le piace cavalcare, sì».
«Se stai cercando di insultarmi paragonando il mio cazzo a un cavallo, non sta funzionando»
Uno scambio così dovrebbe suscitare cosa? Ilarità? Boh!
Oppure, quando Sammy - salendo in sella a un cavallo - dice:
«Ehi, bella, rilassati. Non voglio mangiarti. Anche se ho sentito che qualcuno considera la carne di cavallo una leccornia. Ah ah ah».
Oltre a essere pieno di scene senza senso e di battute ridicole, il libro non risveglia nessuna curiosità. Del rapporto tra Sammy e sua madre non si parla, di Francesca e suo marito non si parla, della rivalità tra i Badd e i Deep Shots non viene detto molto, del negozio di Sammy non si parla, e la storia tra lei e Kain è interessante come guardare le lenzuola stese al sole. Una storia così piatta, quella dei due protagonisti, che la scrittrice vuole far passare per una grande love story. Dopo due giorni in cui si sono incontrati mezza volta e poi sono andati a letto una volta, Kain si esprime come se Sammy fosse la sua anima gemella.
«Sammy, se qualcuno ti facesse del male, non me lo perdonerei mai».
È un disperato Kain che urla queste parole a Sammy, dopo che uno dei Deep Shots le è entrato in casa. Ora, è vero che i grandi amori piacciono a tutti, soprattutto alle lettrici di romance, ma ... non dovrebbero prima nascere e avere un minimo di logica? Kain è stravolto:
Qualcuno aveva cercato di farle del male.
[…] Le mie papille gustative percepivano solo l’amaro, il sapore nauseante della paura e del disgusto.
[…] Qualcuno ha cercato di farle del male.
Questa frase si impresse come un tatuaggio nella massa umida del mio cervello. Rimase lì per tutto il tragitto e sapevo che non si sarebbe mossa fino all’indomani, anzi, c’erano buone probabilità che restasse lì anche quando io fossi stato da molto tempo morto e sepolto.
Se fossimo nella vita reale, verrebbe solo da dire a Kain: "ma va', cammina!!!" Insomma, il protagonista ha conosciuto una ragazza due giorni prima, e parla di... sapore nauseante della paura e del disgusto, di una frase impressa come un tatuaggio nel cervello...
Il punto è che la scrittrice (forse non è l'unica in questo) vuole descrivere grandi cose (sentimenti, amore, disperazione, dolore...) senza il dono della descrizione. Così come fanno molti scrittori che non hanno il dono della descrizione e della fantasia, Nora Flite finisce per appoggiarsi - miseramente - su paroloni esagerati, rigorosamente drammatici, sperando di trasmettere concetti e sentimenti di cui la storia è, in realtà, totalmente priva. La storia, d'altronde, è altrettanto priva della sensazione di pericolo che dovrebbe, in teoria, regnare, perché - sempre in teoria - si tratta di una famiglia pericolosa, minacciata da un’altra altrettanto minacciosa gang.
Ci sarebbero ancora molte parti del libro da citare, e le note che ho preso durante la lettura non finiscono qui, ma penso che si sia capito che non consiglio il libro in questione. Davvero, la lettura è interminabile e lascia un retrogusto di tempo buttato via. Anche la scrittura non è all'altezza, e Sammy e Kain, che si alternano nella narrazione, scrivono e parlano allo stesso modo, pur essendo lei una ragazza, e lui un macho che dovrebbe essere molto cattivo, molto duro.
Vorrei lasciarvi con paio di scene, emblematiche dei ragionamenti contorti dell'autrice. In una di queste scene, i due protagonisti sono nudi, Sammy seduta su un mobile in bagno e Kain, altrettanto nudo appunto, in piedi davanti a lei. È Kain a raccontarla:
Sammy strinse il bordo del mobile e allargò le gambe. Era la posizione di una persona che si sta rilassando, che vuole mettersi a suo agio, ma la faceva apparire più invitante che mai.
Da quando in qua per rilassarsi si allargano le cosce seduta su un mobile?
Nell'altra scena, abbiamo un esempio delle descrizioni generalmente pessime del libro. Dopo essere entrati nel covo dei Deep Shots, Kain ci descrive così un tipo:
Il tizio a sinistra non l’avevo mai visto prima. Indossava una canottiera verde e una giacca aperta per mettere in mostra il corpo muscoloso. Ero sicuro che fosse una mossa intenzionale.
Lo sconosciuto era attrezzato con una muscolatura che poteva competere con la mia.
Lasciando stare per un attimo la modestia, ma è mai possibile che una giacca aperta sopra una canottiera, in un bar, debba necessitare di questa spiegazione? Una giacca sopra una canottiera, che cosa insolita! Per forza dietro deve esserci qualcosa, un profondo ragionamento, una mossa intenzionale, altrimenti non si spiegano una giacca aperta e una canottiera.
In questo libro, la scrittrice fa allo stesso tempo troppo e troppo poco. Troppe scene tirate per i capelli, e allo stesso tempo troppa poca storia interessante!
 

[Copia arc ricevuta dall'editore]
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