IL GUSTO SPEZIATO DELL'AMORE (S.CASINI)

il
25 gennaio 2019
Buongiorno, parliamo oggi del romanzo “Il gusto speziato dell’amore” di Silvia Casini. È un romanzo bellissimo che ricorda molto la trama del film, ormai piuttosto datato, “C’è posta per te” con Meg Ryan e Tom Hanks.
Seguitemi che vi spiego le mie impressioni su questa recente e dolce lettura.

IL GUSTO SPEZIATO DELL'AMORE
SILVIA CASINI
Data pubblicazione: 12/09/2018 Editore: Leggereditore Serie: standalone Finale: Autoconclusivo Genere: contemporary romance
Trama: Stella si è trasferita da Firenze a Roma per dimenticare il suo ex e aprire una libreria galleggiante sul Tevere specializzata in arte culinaria: Il sapore dei libri. Proprio dalla fusione di queste passioni è nato Florario rock, il ricettario che Stella ha firmato con lo pseudonimo Josephine Alcott, best-seller e caso editoriale dell’anno. Per superare il divorzio, Gabriele ha deciso di trasferirsi da New York a Roma, dove gestisce una società di format tv e si dedica alla sua passione segreta: la cucina. Il giorno in cui si imbatte nella lettura di Florario rock, gli eventi prendono una piega inattesa. Ne è talmente entusiasta da scrivere all’autrice dando inizio a una fitta corrispondenza. Ma il giorno in cui organizza un evento per incontrare l’acclamata scrittrice, Gabriele scoprirà che non esiste alcuna Josephine Alcott...
Inizio subito col dirvi che ho amato particolarmente l’ambientazione. Siamo a Roma e qui va il mio primo plauso all’autrice che  è stata talmente brava nelle descrizioni, da darmi l’impressione quasi di camminare a fianco dei protagonisti, di calpestare i sampietrini ascoltando le loro conversazioni. Ha saputo valorizzare gli angoli più nascosti della città, quelli lontani dalle rotte dei turisti, quelli che nessuno (o quasi) conosce.
Stella gestisce con la sorella una sorta di libreria galleggiante sul Tevere, ha scritto un libro di ricette intitolato “Florario rock”, presto diventato un best seller. Dalla nonna ha ereditato la passione per la cucina, ma soprattutto è una donna che sta ricominciando a vivere. Ha lasciato Firenze, dove viveva e dove stava per sposarsi per poi essersi trovata abbandonata all’altare dall’amore della sua vita. Nei libri di cucina la sua pace e il suo rifugio.
Lo aveva insultato pesantemente, mollandogli una sberla. Non c’era bisogno di sfogare tutta la rabbia repressa in quel modo. Il problema era che ogni volta che le sembrava di aver imboccato la direzione giusta, tutto andava in malora.
Gabriele è newyorkese e ricco uomo d’affari, trasferitosi nella Capitale per lavoro e dove coltiva la sua passione per la cucina. Passione che lo porta a sognare di aprire un ristorante, sogno momentaneamente ancora chiuso in un cassetto.
Tra lui e Stella il rapporto è di attrazione ma anche di conflitto, molte sono le ferite del passato di entrambi che impediscono loro una sana relazione, anche solo amicale, nonostante condividano la passione per la cucina, la buona musica e il cinema d’autore.
La tentazione di abbandonarsi a quegli occhi limpidi, cortesi e intelligenti, era così forte da turbarlo. Talvolta vedeva in lei un velo di tristezza trasognata. Le sue parole dolci, sardoniche e allegre gli mordevano dentro.
Quasi contemporaneamente iniziano via chat una relazione parallela, utilizzando uno pseudonimo, ovviamente all’insaputa l’uno dell’altra, creando qualche imbarazzo e non pochi problemi quando la verità sarà svelata.
È un libro ricchissimo di dettagli, sia nell’ambientazione che nelle descrizioni dei protagonisti sempre particolareggiate e mai banali o scontate.
Come ho detto entrambi amano cucinare usando ingredienti insoliti, abbinando i piatti alla buona musica, come se stare insieme in cucina creasse tra loro un dialogo silenzioso, un’alchimia di sguardi e parole dette con l’utilizzo di alcuni prodotti piuttosto che altri, creando una sinfonia di sapori tutta loro.
Ascoltava di tutto dal jazz al pop, dai brani classici a quelli moderni. E, complice il sottofondo melodico, per due ore filate sbucciarono patate, saltarono melanzane e carote, e conversarono civilmente lavorando gomito a gomito.
Ho amato tutto del libro: dalla location – come accennato all’inizio - all’originalità della trama, senza perdere di vista le ricette, la musica, i film sapientemente citati e abbinati.
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