DOVE FINISCE IL CIELO (K.EVANS)

il
17 dicembre 2018
Buon inizio settimana, quella di oggi voleva essere – sulla carta almeno – una recensione da 4 o più cuori, ma così non sarà per “Dove finisce il cielo”, secondo libro della serie Real di Katy Evans, uscito il 13 dicembre dopo tre lunghi anni dal primo volume (a questo link la recensione di “Sei tu il mio per sempre”).
Nel primo libro avevamo lasciato i passionali e interdipendenti Brooke Dumas e Remington Tate, felici e determinati a vivere al 100% il loro sentimento. Lei era tornata ad essere la ragazza e fisioterapista del campione, lui nuovamente in forma, pronto per ricominciare a riallenarsi per riconquistare il titolo del pugilato underground.

DOVE FINISCE IL CIELO
KATY EVANS

Data pubblicazione: 13.12.2018 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: Mine Serie: serie Real (#2) Finale: Autoconclusivo Genere: Sport romance
Trama: Innamorata di Remington Tate, il campione di pugilato dei violenti incontri clandestini, Brooke sa che è necessario combattere per il loro amore. Stargli accanto come fisioterapista, infatti, l'ha resa più forte e più decisa che mai a non voltare le spalle al suo cuore. Remy è determinato a vincere il torneo e reclamare una volta per tutte il titolo a cui aveva dovuto rinunciare per amore di Brooke. Ma dopo un episodio in cui il disturbo bipolare di Remy esplode, il lieto fine non sembra più così scontato. Specialmente perché, quando Brooke scopre di essere incinta, lo stress dei combattimenti clandestini rischia di mettere la sua vita e quella di suo figlio in grave pericolo. Stare lontani significherà mettere il loro amore alla prova ancora una volta.
Li ritroviamo in questo secondo libro a un mese dagli ultimi eventi di quel romanzo, 62 giorni esatti dal ko subito da Riptide, con Remy sempre più forte e muscoloso, determinato a riottenere il titolo del circuito e Brooke sempre incollata al bellissimo pugile. Sempre attenta, sempre premurosa, sempre più ninfomane.
Il loro amore sembra andare a gonfie vele nonostante Scorpion, arcinemico del protagonista, sia sempre pronto a toccare il punto debole di Remy e nonostante il disturbo bipolare del nostro amato pugile. È nei primi mesi del campionato che la bella fisioterapista che ha conquistato Riptide scopre di aspettare un bambino dal suo bellissimo leone da ring.
Lo stress per il tour d’incontri clandestini, un nuovo e terrificante “scherzo” di Scorpion ai danni di Brooke e l’ansia perenne per le improvvise fasi maniacali e/o depressive di Remy, costringono Brooke a un rientro forzato a Seattle, quando la ragazza – a pochi giorni dalla scoperta della gravidanza – accusa gravi minacce d’aborto.
Starsi lontano per la coppia non sarà cosa da poco visto il bisogno perenne di sesso e conferme di cui hanno bisogno, ma per il bene del bambino che Brooke porta in grembo, è qualcosa che si rende necessario.
Dice di essere mio, ma so che c’è una parte di Remington Tate che nessuno avrà mai.
Io sono sua, ma lui è indomabile e incontrollabile.
L’unica persona che può sconfiggere Remington Tate è lui stesso.
È là sul ring, sfuggente e impenetrabile come non mai, una scatola nera di mistero senza fine. E voglio perdermi in lui, anche se non ne uscirò mai la stessa.
Quando ho saputo che Newton Compton aveva recuperato i diritti di questa serie interrotta tre anni orsono, ero al settimo cielo e quando la stessa casa editrice ha poi annunciato la data di pubblicazione, avrei fatto balzi enormi se non fosse stato per il mio malconcio ginocchio. Per queste ragioni, quando ho letto il libro sono rimasta delusa da una serie infinita di fattori.
Ma partiamo dagli unici due elementi positivi: la playlist e il protagonista. La musica che viene citata è fantastica e chiaramente evocativa; Remington Tate invece è l’unico altro fattore per cui questo libro arriva, anche se a pelo, alla sufficienza. Infatti se non fosse stata per la sua presenza, il romanzo non avrebbe meritato più di due cuoricini. Grazie a lui il romanzo si rivela interessante, perché è l’unico personaggio meritevole e che si vuol conoscere meglio perché suscita vero e sincero interesse.
Fin dal primo titolo della serie, la sua personalità particolare, fragile ma dominante, lo rende una figura di cui si brama scoprire in tutta la sua unicità.
Casa mia adesso è quest’uomo. E devo accettare il fatto che amarlo potrebbe spezzarmi. Amare Remington potrebbe distruggermi una volta dietro l’altra. Quando combatterà e prenderà più pugni di quanto io possa sopportare, mi spezzerò. Quando sarà dolce con me e mi darà tutto l’amore che non penso di meritare, mi spezzerà. Quando avrà un episodio maniacale, quando i suoi occhi diventeranno neri e non ricorderà le cose che dice o fa… mi spezzerò.
A parte questo, i fattori positivi non sono altri e il romanzo è ricco di debolezze.
Prima di tutto il registro narrativo della Evans, che se già nel primo libro non era eccelso, in queste pagine sembra forzato e soggetto a una regressione. Infinite ripetizioni e banalità che rendono la storia al limite del ridicolo. Oltretutto, come per il primo libro, anche qui la narrazione è affidata alla sola voce della protagonista che dà sfoggio di tutta la sua fame di sesso e poco altro. E quel poco, secondo me, è anche molto blando e infantile.
Dio, non riesco ad ascoltare questa canzone senza sentirmi consumata dentro. Devo avvicinarmi più che posso. Il più vicino possibile. Lo bramo dalla testa ai piedi, ogni parte di me desidera ogni sua parte.
Brooke si dimostra immatura e a tratti stupida per le numerose sciocchezze che elargisce pagina dopo pagina. Sembra una ragazzina di 12 anni che non conosce il proprio corpo, che non sa nulla dell’abc della riproduzione e il suo non contegno, nemmeno nei momenti critici, sfiora l’assurdo.
Mi sta bene la passione e l’attrazione per il proprio uomo, ma a tutto c’è un limite visto che non manca mai di sottolineare la sua fame sessuale; appetito che fa un baffo persino agli adolescenti in piena tempesta ormonale.
Ci sono un sacco di inesattezze e assurdità che tanta era già la frustrazione accumulata a quel punto (circa il 20-25% del libro) che ho riso a crepapelle. Remington Tate che tenta una mossa alla Edward Cullen (Twilight) per succhiare via il veleno dal corpo di Brooke? Ragazze, non ce l’ho fatta è stato troppo assurdo e ho riletto quelle righe per aver la certezza di aver ben capito.
Brooke in questo libro scopre di essere incinta (non è spoiler perché viene affermato già nella trama), ma il fatto – tra gli altri- è che lei scopre di aspettare un bambino pochi giorni dopo l’evento degli scorpioni. Ora il punto è questo: la ragazza è stata punta ripetutamente da numerosi scorpioni corteccia, una specie di scorpione molto pericolosa per l’uomo perché inietta un veleno neurotossico che crea non pochi problemi nella sventurata vittima e senza cure adeguate si rischia la morte. Per farla breve, solo con queste informazioni basiche va da sé, per logica, che prima di tutto aveva bisogno di essere portata in ospedale, non di un medico a domicilio e il veleno comunque avrebbe causato la perdita del bambino per aborto spontaneo. Cosa che non avviene, ma solo qualche giorno dopo Brooke scopre la gravidanza (una gravidanza che viene festeggiata con tanto sesso selvaggio, con Remy che “lancia” la sua donna sul letto) e poche settimane dopo subisce minacce d’aborto. Ora capite le assurdità o sono solo io che ho trovato tante incongruenze?
Questa è solo una delle banalità. Parliamo del fatto che la ragazza non ha più il ciclo da tempo perché sotto effetto dell’iniezione contraccettiva? Ora se il metodo fosse “fuori uso” perché “scaduto”, va da sé che il ciclo sarebbe dovuto tornare, quindi lei avrebbe avuto modo di accorgersi della possibilità della gravidanza.
Remy dice sempre che un combattimento è per metà testa e per metà corpo, e forse ha ragione, ma quando lo vedo lottare, scommetto tutta me stessa che combatte con tutto il suo cuore. Sento il mio cuore martellarmi nel petto mentre lo guardo battere i guantoni con il suo avversario mentre si preparano.
Non voglio essere cattiva, ma davvero di cose da dire su questa storia ce ne sarebbero un’infinità e sono così gravi da rendere ridicola un’idea di trama che aveva un buon potenziale per dare alle lettrici un nuovo assaggio di Remington Tate e Brooke Dumas.
Se mi chiedessero se consiglierei questo libro, la mia risposta sarebbe un nì: sì per continuità, no perché di Brooke Dumas e la sua fame sessuale se ne ha già abbastanza nel primo libro.
Probabilmente il libro narrato dal punto di vista di Riptide sarebbe stato più interessante, sviluppato con un’attenzione maggiore alla ragione, all’intelligenza, alla logica, alla vero similarità. E spero che in “Remy”, il terzo libro della serie, narrato proprio dal pov del protagonista, sia meglio di questo secondo volume.
Continuerò a leggere questa serie, ma senza aspettarmi chissà cosa come invece ero impaziente quand’ho saputo di questa pubblicazione.
Un vero peccato perché ripeto, sarebbe stato bello conoscere ancora un po’ gli eventi di questa coppia non troppo bilanciata ma innegabilmente profondamente innamorata.

NB: nella copia arc che ho avuto modo di leggere in anteprima è stato imbarazzante trovare tanti refusi (a occhio oltre 50, giusto per stare scarsa), ma mi auguro che nella versione definitiva siano stati sistemati perché almeno le maiuscole ai nomi propri sono necessarie.


[Copia ARC ricevuta dall'editore per l'adesione al review party]

https://open.spotify.com/playlist/1wtqhOVsv55WCjHhEwhxwy
 


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