CON TE HO TROVATO LA LUCE (E.ANATOLIO)

il
30 dicembre 2018
Ben ritrovi amici lettori! Oggi vi parlerò di uno young adult arricchito da un tocco mistery, “Con te ho trovato la luce” di Erika Anatolio, una trilogia uscita nel corso del 2018 e che a inizio dicembre è stata pubblicata anche in un unico volume.

CON TE HO TROVATO LA LUCE
ERIKA ANATOLIO
Data pubblicazione: 3/12/2018 Editore: Self publishing Serie: Con te ho trovato la luce (volume unico) 
Trama: Volume unico che contiene sia la prima parte che la seconda. Senza un’identità e senza ricordi a causa di un incidente misterioso, Melanie Merez non sa più chi sia. Trasferita a Edimburgo, si sente spaesata e persa. Nella nuova scuola nessuno vuole esserle amico e un ragazzo dagli occhi grigi come un cielo in tempesta non esiterà a farglielo notare. Bellissimo e tenebroso, Melanie non può proprio fare a meno di innamorarsene. Ma non è solo il suo passato a essere avvolto dal mistero, perché anche i suoi compagni di scuola nascondono qualche segreto: una ragazza svanita nel nulla e un tesoro nascosto nel cuore del parco nazionale di Trossachs. Melanie farà di tutto per svelare questi misteri e non mancheranno altri ad aggiungersi, come di qualcuno che ogni notte, in sella a una moto, le lascia dei boccioli di rosa bianca. Ma chi è? E perché nessuno vuole parlarle del passato? Chi era la ragazza scomparsa? Ha a che fare con il tesoro che non doveva conoscere?
Questa è la storia di Melanie, una diciassettenne che, dopo due anni trascorsi a cercare di ritrovare la normalità per aver perso la memoria in seguito ad un incidente, deve trasferirsi a Edimburgo con la famiglia e Hikari, il cane akita che le ha permesso di ritrovare un po’ di serenità dopo il trauma.
A Edimburgo deve frequentare una scuola importante, dove non tutti apprezzano la sua presenza e lei stessa si sente estranea. Solo pochi ragazzi e ragazze cercano di venirle incontro in modi tuttavia discordanti: Evan, diviene subito il suo migliore amico ma con qualche ombra; Shane, per il quale Melanie svuluppa subito una cotta, la confonde perché sembra avvicinarla ma poi, improvvisamente cambia idea; gli amici dei ragazzi sopra citati la accolgono nella loro cerchia seppur non con tutti con lo stesso entusiasmo.

La storia si apre con un prologo ben definito in cui si evince benissimo l’ombra di un mistero che la protagonista, prima dell’incidente fatale per la sua memoria, stava cercando di rendere meno ostico con un’azione che l’aveva portata vicina alla verità ma anche messa in serio pericolo.
È un flashback magistralmente studiato per renderlo lacunoso dei nomi ma, allo stesso tempo, chiaro e preciso riguardo alle azioni che Melanie aveva compiuto e perché.
L’autrice ha quindi cercato di rendere il libro accattivante facendo dimenticare il tutto alla protagonista e complicandole il compito di ritrovare i ricordi, ma, di fatto, ha aggiunto talmente tanti eventi e dettagli, allungando solo la trama, senza aggiungere davvero sapore. Melanie durante tutto il libro è vittima di numerosi eventi criminosi e, seppur spesso con i lividi, ne viene fuori sempre sana e salva; tuttavia è anche esagerato tutto quello che le accade. I fatti di cui si fa partecipe sono anche verosimili, ma in maniera più surreale che realmente veritiera.
Il mistero, che aleggia su Melanie e i suoi amici, pian piano è anche svelato ma un lettore attento, che ha assimilato bene l’analessi iniziale, riesce a carpirlo anche prima della stessa Melanie perché gli indizi sono chiari e facilmente distinguibili fin da principio.

Per chi, come me, ama avere un po’ più di margine di errore quando cerca di risolvere un enigma, in questo racconto ciò non è possibile perché banalmente la soluzione è già sotto gli occhi del lettore.
Il libro nonostante sia lunghissimo, ricco di così tanti dettagli (spesso di troppo), non è altrettanto carico di quel pathos che avrebbe potuto renderlo più avvincente e seducente.
I personaggi sono così tanti che spesso, mentre leggevo degli innumerevoli eventi belli e brutti che la povera Melanie era costretta a subire, facevo fatica anche a ricordarmi, di alcuni, chi fossero.

L’autrice non scrive male ma il suo stile non mi è piaciuto molto perché spesso mi ha ricordato una scrittura pressoché scolastica, una sorta di elenco di azioni e sensazioni che la protagonista compiva e sentiva, che ha reso solamente il racconto preponderante di dettagli, lento e a tratti noioso. È un racconto che rileggerei nell’immediato futuro, perché non mi ha suscitato le emozioni che speravo e in genere quando un libro mi resta dentro il cuore non vedo l’ora di ricominciarlo. Mi è dispiaciuto aver afferrato poco dei rapporti di Melanie con il ragazzo, la relazione famigliare e di amicizia a favore invece dell’ambientazione generale che circonda le relazioni della protagonista. Tutto ciò non mi è dispiaciuto, però nemmeno mi ha entusiasmato realmente.

La vera pecca del libro è stata, secondo me, la focalizzazione sull’unico punto di vista di Melanie perché, di fatti, l’intreccio, già di per sé intricato (in teoria), è stato banalizzato essendo espresso e illustrato da un unico punto di vista; Un secondo narratore avrebbe potuto invece rappresentare un quadro migliore della vicenda perché sarebbe andato a inserire anche i dettagli più intriganti di chi si è accompagnato a Melanie nello svolgersi della sua storia. L’autrice ritengo che si sia limitata solo a farci intuire i punti di vista e le vere emozioni di alcuni personaggi, di cui avrei voluto un approfondimento maggiore giacché l’avrebbero meritato, a favore invece particolari trascurabili.
Con questi accorgimenti, la storia avrebbe assunto un valore diverso.

In conclusione, “Con te ho trovato la Luce” ha un potenziale non ancora del tutto espresso che l’autrice ha sfruttato poco, l’ha semplificato troppo in alcuni frangenti e nobilitato poco in altri.  Certamente su questa trama c’è una buona base, ma non è ancora sufficiente per un libro davvero degno del genere di cui vuole farsi esponente.
[Copia ARC digitale ricevuta dall'editore]

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