IL GATTO CHE SCOPRì IL NATALE (L.HAYWARD)

il
15 novembre 2018
Buongiorno Lettori,
oggi vi parlo in anteprima di una nuova uscita targata Newton Compton Editori: Il gatto che scoprì il Natale, nato dalla penna di Lili Hayward e che potete da oggi trovare in libreria ed ebook.
Dalla trama e dalla copertina mi aspettavo di trovare un romanzo principalmente natalizio con un pizzico di magia e mistero, ma sono stata accontentata solo in parte. Seguitemi per saperne di più.

IL GATTO CHE SCOPRì IL NATALE
LILI HAYWARD
Data pubblicazione: 15/11/2018 Editore: Newton Compton Editori Titolo Originale: The cat of Yule Cottage Serie: Standalone Finale: Autoconclusivo Genere: Contemporary romance
Trama: Manca pochissimo al Natale e Jessamine Pike vuole dare una scossa alla sua vita. Trasferirsi a Enysyule, un cottage in Cornovaglia costruito secoli prima, potrebbe essere l'occasione perfetta per ricominciare: il piano è quello di ristrutturare la casa di giorno e finire di scrivere il suo romanzo la notte. Con un po' di sacrifici, dovrebbe riuscire a farcela prima di Natale. Oltretutto, è in buona compagnia: un bellissimo gattone si aggira nei paraggi, comportandosi come se il posto gli appartenesse. Dal suo sguardo si capisce che è piuttosto scettico sull'ottimismo di Jess. Eppure... c'è come una magia nell'aria. Le leggende del posto parlano di uno spirito che abita la casa e di un'antica pietra che veglia sulla valle. Come può una storia antica, che risale a più di cinquecento anni fa, intrecciarsi con quella di Jess? Una storia legata a doppio filo alla casa, allo spirito di Yule e... a un gatto molto, molto speciale.
Fin dalle prime pagine la cosa che mi è subito balzata alla mente è stato il collegamento con Outlander, la famosissima saga della scrittrice Diana Gabaldon.
Sebbene la storia sia diversa, in questo libro troviamo sia la straniera che la pietra che due pretendenti.
Il gatto che scoprì il Natale racconta la storia di Jess, ragazza londinese che dopo la rottura con il fidanzato (che l’ha lasciata dopo che lei gli ha rivelato di voler essere una scrittrice) trova un annuncio online per l’affitto di un cottage in una valle della Cornovaglia.
Sembra l’occasione perfetta per staccare la spina dal passato ed avere la quiete tanto desiderata per ultimare il suo romanzo.
Non appena arriva al villaggio si scontra immediatamente con un vecchio burbero, che si scopre essere il nipote della defunta proprietaria del cottage.
Mr Roscarrow trova inaccettabile che l’anziana zia abbia lasciato il cottage di famiglia nientemeno che al suo gatto Perrin e abbia decretato che il cottage debba essere messo in affitto ad un’unica condizione: che l’affittuario si prenda cura dell’affezionato felino.
«C’è sempre stato un gatto a Enysyule», esclama Dan nello stesso momento. Arrossisce quando tutti si voltano verso di lui. «Che c’è? È vero!». «Temo che faccia parte del contratto». Liza scocca agli altri un’occhiata significativa. «Miss Roscarrow ha espresso il desiderio che chiunque affittasse la casa dovesse anche occuparsi del gatto. È stata molto chiara in proposito».
Il primo incontro tra la ragazza e il cottage la mette di fronte a un'amara sorpresa, sebbene il cottage spicchi in una magica atmosfera, necessita di parecchi lavori, sembra abbandonato a sé stesso da troppo tempo e si prospetta una pesante mole di lavoro per Jess.
Enysyule: grigio e verde. Vecchia pietra. Vecchi alberi. Ocra paglia e licheni. Un praticello d’erba alta fino alla vita, pieno di sole, e un ruscello che scorre accanto alla casa, un rivolo di acqua fresca che sfocia nel mare. È un’abitazione isolata, l’unica nella zona più profonda di una profonda valle. Annidata come qualcosa di prezioso tenuto sottobraccio.
Ma la casa non è disabitata come sembra.
Dal nulla spunta nientemeno che Perrin, il famoso micio della signora Roscarrow. Sebbene inizialmente diffidente, ben presto si affeziona alla nuova padrona e insieme instaurano una loro personale routine.
«Allora, hai conosciuto il gatto?». Mi guardano tutti. «Sì», rispondo imbarazzata; mi chiedo perché si comportino in modo tanto strano. «Anche se non sembra molto amichevole». Michaela e Liza si scambiano un’occhiata. «Per adesso non preoccuparti», borbotta la prima. «Vi abituerete alla presenza reciproca».
Un'altra sorpresa attende la nostra protagonista, nel mezzo della valle, sulla strada per il villaggio, si erge una strana e particolare pietra, con un buco nel mezzo, che emana una forte energia tutt'intorno a sé.
Devono essere piante antiche, alcune sono alte forse dieci metri e ombre scure si annidano tra le lucide foglie. Ma la pietra… pare ancora più antica, sfregiata dal tempo, ricoperta di muschio e licheni come da un mantello. È alta quanto me e larga quanto le mie braccia spalancate, con un buco rotondo al centro.
Il cottage sembra avere qualità nascoste nei muri di pietra, segreti mai confessati e un passato tormentato.
Tutto questo e molto altro ancora diventano parte di particolari sogni e visioni che prendono alla sprovvista la nuova inquilina. La realtà si mischia con il passato tanto che Jess vuole scoprire di più sulla storia della cittadina e dei suoi abitanti.
Il mio libro cresce a poco a poco, come una giovane pianta persuasa a germogliare che diventa ogni giorno un po’ più alta. Mi scopro a scrivere di un posto che è e non è Enysyule. Prendo le ragnatele cosparse di gocce di rugiada, le scie di lumaca color argento vivo, gli strati di polvere simili a pelo raso e li intreccio con fili di illusione, nastri di fantasia, come vecchie storie venute da un altro mondo.
Ben presto, Jess viene a conoscenza della storia del villaggio e del cottage, che negli anni pare essere passato nelle mani di due famose famiglie del posto, i Roscarrrow appunto e i Tremennor, di cui la ragazza conosce i rispettivi giovani e aitanti discendenti.
Roscarrow e Tremennor, ed Enysyule nel mezzo. Fisso la mappa; ho la sensazione che mi sfugga qualcosa, un segreto, tessuto dal tempo e dal sangue e dalla memoria, tramandato di generazione in generazione per centinaia di anni.
Ma cosa succederebbe se qualcuno provasse a rivendicare la proprietà del cottage?
Cosa ne sarebbe di Perrin? E di Jess?
Forse non tutti sono ciò che appaiono e forse chi all'apparenza appare scorbutico e arrogante, in realtà nasconde un cuore d'oro.
Riuscirà Jess a capire chi realmente sta dalla sua parte e a salvare il destino di Enysule?

Se vi ho incuriosito almeno un po' vi invito a leggere questo romanzo, che anche se spacciato come natalizio, vi anticipo, non è del tutto incentrato su questa tematica, anzi troverete accenni del Natale solo dopo la metà del libro.
Ma se amate le storie piene di mistero e intrighi, allora Il gatto che scoprì il Natale, fa proprio al caso vostro!
Succede a tutti quelli che vivono a Enysyule?, mi chiedo, sedendomi davanti a lui. Tutti hanno delle visioni? Dei sogni, come me? Impossibile domandarlo senza sembrare una pazza.
Ultima questione che desidero trattare, mi domando perché la Newton abbia cambiato la copertina originale dove svettava in primo piano il gatto dal manto scuro, come descritto nella storia, sostituendolo con un sebben adorabile ma non richiesto micio rosso.
Capisco che possa per certi versi essere più dolce alla vista, ma quando ti addentri nella lettura e trovi il gatto nero, ti chiedi il perché di questa scelta, così come per il titolo e la trama che fanno pensare a un romanzo ambientato prettamente nel periodo natalizio.
Se lo scopo era attrarre lettori con una storia di Natale, non credo sia stata una trovaza azzeccata o quantomeno rispettosa, per quanto il libro risulti ben scritto e coinvolgente.
 
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