[RECENSIONE DOPPIA] OGGI PIù DI IERI (R.L. MATHEWSON)

il
12 ottobre 2018
Il mese di settembre è stato ricco di tante belle uscite e tra queste non è mancata R.L. Mathewson, conosciuta per la sua fortunata serie Neighbors, edita da Newton Compton.
Sia Lori che Fede sono appassionate della famiglia Bradford e della fame compulsiva che caratterizza i vari elementi di questa grande e protettiva famiglia; oggi hanno quindi deciso di parlare entrambe dell'ottavo volume intitolato "Oggi più di ieri".
Volete sapere cosa ne pensano? Continuate a leggere allora :)

OGGI PIU' DI IERI
R.L. MATHEWSON
Data pubblicazione: 13.09.2018 Editore: Newton Compton Editori
Titolo Originale: Fire & Brimstone Serie: serie Neighbors (#8)
Finale: Autoconclusivo Genere: Contemporary romance
Trama: Christopher Bradford è il proprietario del ristorante Fire & Brimstone e si dice che sia duro e insensibile. Forse è per questo che il suo soprannome è Lucifer. È serio, controllato e devoto al suo lavoro e tutti i suoi dipendenti sono spaventati all’idea di farlo arrabbiare. Tutti, tranne Rebecca. Sono cinque anni che Lucifer è determinato a sbarazzarsi di quella cameriera che combina solo guai, ma ogni volta che ha provato a licenziarla… Lei l’ha semplicemente ignorato. Forse non lo prende abbastanza sul serio, o magari è solo troppo svampita. Stavolta, però, è deciso ad andare fino in fondo. Ma che posto sarebbe il Fire & Brimstone senza Rebecca?
R.L. Mathewson nelle scorse settimane è tornata a deliziare le lettrici italiane con un altro divertente capitolo sulla famiglia Bradford.
Dopo aver conosciuto e amato altri elementi di questa grande famiglia, in questo nuovo volume autoconclusivo (l’ottavo), conosciamo Christopher  Bradford, emglio noto come Lucifer. Un soprannome più che azzeccato per il più temibile del clan Bradford. Lucifer non tollera le bugie, i colpi di testa, i sotterfugi e le cavolate. Profondamente diverso e altrettanto uguale ai suoi congiunti. Diverso caratterialmente, uguale nella fame e nel modo di proteggere gli affetti.
 Da alcuni anni gestisce il “Fire & Brimstone”, il suo ristorante, quello che ha aperto partendo da zero e al quale ha vietato l’accesso ai famigliari. La sua vita è quasi perfetta tranne per la presenza di Rebecca, una delle sue dipendenti, una grande e fastidiosa spina nel fianco. Lavora per lui nonostante siano cinque anni che tenti di licenziarla e subito dopo vorrebbe sfrattarla dall’appartamento che la ragazza condivide con la migliore amica; appartamento che lui ha affittato e che vorrebbe riavere libero. Lucifer quella donna proprio non la sopporta né come cameriera, né come affittuaria e tantomeno come vicina di casa. Leggendo questo romanzo da subito troverete strana questa cameriera tutto pepe, in grado di creare caos e guai. Una che si comporta da titolare di un’impresa non sua, cambiando  i turni, facendo ordini non graditi etc…
Era da cinque, lunghi e dannatissimi anni che cercava di licenziare la donna che ricambiava il suo sguardo con quegli occhi azzurri falsamente innocenti e, ogni singola volta, lei riusciva in qualche modo a farla franca
Finalmente dopo alcuni volumi sottotono, con questo nuovo libro ho ritrovato un po’ il brio e lo stile che inizialmente mi fece amare questa serie.
Se in un primo momento Lucifer appare totalmente lontano a livello caratteriale dalla sua famiglia, nello scorrere delle pagine, tutto ciò viene smentito perché Christopher è un Bradford al 100% con la fame incontrollabile e perenne, il benessere economico e la determinazione a catturare l’amore della donna che vuole nella sua vita.
Lucifer è spietato, un vero bastardo, con famigliari, amici e dipendenti. Tutti lo temono, tutti si tengono alla larga da lui, tranne la sua piaga: Rebecca. Lui dice una cosa, Rebecca fa il contrario; combina casini come se avesse una calamita attira guai, prende giorni di malattia più di quanto normalmente accettabile, cambia i propri turni a suo piacimento e se ne frega delle direttive del capo, compreso il licenziamento.
Sospirando profondamente, forse perché lei stava rimandando la discussione e non perché gli stava chiedendo un bacio (e sarebbe stato meglio per lui che fosse così), Lucifer si chinò e strofinò le labbra contro le sue teneramente.
Quando Lucifer, dopo l’ennesima discussione, sarà testimone del malessere di Rebecca, però sarà per lui impossibile far finta di niente. Già perché quella spina nel fianco che lo tortura da anni soffre di qualcosa a cui nessun medico è mai riuscito a dare un nome. Anni di visite, esami diagnostici, ma nessuno, tranne la sua migliore amica (e ora Lucifer), le crede. A nulla sono valse le varie consulenze mediche a cui si è sottoposta, nessuno ha mai saputo diagnosticarle nulla.
Il rapporto tra i due protagonisti sarà soggetto a un mutamento netto proprio grazie a causa del malessere della ragazza. Si assiste a un cambiamento profondo di Lucifer verso Rebecca: non più un freddo e cinico uomo senza cuore, ma un giovane uomo dolce e premuroso, determinato a chiarire cosa causi il costante dolore della donna. E nonostante la diagnosi che finalmente arriva, le continua a star vicino e a proteggerla.
Per qualche ragione, lei era diventata tutto il suo mondo e lui la odiava per questo.
È in questo frangente che Christopher lascerà uscire la sua componente più umana, quel gene che contraddistingue gli uomini Bradford, facendola “esplodere”, capendo così che il risentimento e il fastidio sentito, in realtà è ben altro.
Un amore vero, forte, potente, determinato al per sempre.
Tutto ciò che voleva fare era stare steso là con quell’adorabile demonio, monopolizzare il cuscino solo per farla arrabbiare e fingere che l’unico compito che aveva era tenere la mano sul suo stomaco per farla stare bene
Rececca e Lucifer sanno conquistare i lettori, non in modo istintivo, ma a piccoli passi. Lucifer in prima battuta appare così diverso dai Bradford che il legame con la famiglia sembra quasi forzato, mentre lei, Reebecca, sembra un vero elemento del clan, senza in realtà esserlo (ancora). Due personalità differenti ma estremamente complementari.
La narrazione a due voci è, come sempre in questa serie, affidata allo stile in terza persona che l’autrice gestisce sempre molto bene, dando i giusti stacchi temporali e di cambio scena. Grazie al divertimento che scaturisce da queste pagine, la conclusione arriva in modo quasi inaspettato poiché si gira l’ultima pagina desiderando ancora numerosi altri capitoli su questa particolare coppia.
Mi è dispiaciuto aver trovato diversi refusi qua e la, ma spero che vengano revisionati quanto prima e che finalmente Newton Compton, decida di pubblicare l’intera serie anche in cartaceo.
[Copia ARC ricevuta dalla casa editrice]


Come iniziare questa recensione se non dicendovi quanto io mi sia divertita a leggere questo romanzo? La Neighbors series, ormai giunta all’ottavo volume, si conferma una serie leggera, ironica e frizzante.
Il protagonista di quest’ultima uscita è Christopher Bradford, soprannominato da tutti Lucifer perché non è che “ami” proprio la gente, esclusa la sua famiglia. I suoi sguardi omicidi, i suoi toni burberi e il temperamento scontroso sono ben conosciuti dai suoi dipendenti, che cercano di evitarlo il più possibile.
Christopher è il proprietario del ristorante Fire&Brimstone e da cinque anni cerca di licenziare Rebecca ma ogni volta che sta per farlo, la ragazza in questione, che è un vero “peperino”, lo ignora e riprende le sue mansioni come se non fosse accaduto niente. Per Lucifer, Rebecca è veramente un incubo: nonostante tutte le volte in cui ha cercato di mandarla via o le ha urlato contro, lei non ha mai pianto, anzi sopporta tutto con un sorriso e cerca di distrarlo inventandosi ogni volta qualcosa di diverso.
Lucifer non è un uomo propriamente loquace, parla attraverso le occhiatacce e le espressioni del volto, a volte urla, e la maggior parte del tempo vorrebbe strangolare Rebecca perché non fa mai quello che gli dice, finendo per irritarlo. In realtà è anche gentile, premuroso e divertente e lungo il corso del romanzo lo dimostrerà ampiamente alla nostra protagonista.
Si era introdotta con la forza nella sua vita, lo aveva tormentato e stuzzicato mentre lo faceva, assicurandosi che non fosse in grado di andare avanti senza di lei, finché Lucifer non aveva più voluto andare avanti senza Rebecca.
Rebecca è l’esatto contrario del protagonista. Dolce, carina, arrendevole… lei non è niente di tutto questo! Fa la cameriera al Fire&Brimstone perché è il lavoro che le piace, ama quel ristorante e non vorrebbe mai lasciarlo. È una ragazza allegra, salta un sacco di giorni di lavoro perché la sua migliore amica Melanie – che abita con lei nell’appartamento sopra il ristorante – la costringe ad andare a farsi visitare ogni volta da un dottore diverso per riuscire a risolvere il suo problema, ma finora nessuno lo ha capito, anzi sostengono che sia tutta una sua invenzione.
Dio, era stato un bacio così sorprendente, pensò provando qualcosa di molto simile al panico, perché voleva davvero ritornare lì fuori a baciarlo di nuovo e non c’era alcuna possibilità che questo succedesse.
La loro storia d’amore non è sdolcinata, non mancano i battibecchi e le battutine spiritose, entrambi sono veramente spassosi. Si aiutano a vicenda, si desiderano e Lucifer passa da voler mandare via a tutti i costi Rebecca a cercare di capire come fare a trattenerla, dopo il loro primo bacio comprende che vuole tenerla con sé, ma come potrebbe andare tutto liscio con due protagonisti così poco normali?
Ogni volta che stava vicina a lui, si sentiva… completa.
Questo romanzo è ironico, divertente, accadono alcune cose inaspettate, altre invece sono talmente prevedibili che non so come l’autrice sia riuscita a portarla così per le lunghe anche se è stata brava a farlo. È scorrevole, i personaggi sono sopra le righe, ma questa è una caratteristica della serie della Mathewson. Mi è piaciuto anche il contorno: gli amici dei protagonisti e ritroviamo la bizzarra famiglia Bradford con il loro famoso appetito che non manca mai.
La traduzione lascia un po’ a desiderare, ho riscontrato qualche errore di troppo ed è un peccato perché la storia si fa leggere senza problemi e anche se non prediligo le letture in terza persona, qui ci sta tutta!
Menzione speciale per Melanie: è una forza e l’ho adorata alla follia, non vedo l’ora di leggere la sua storia perché su di lei, l’autrice ci lascia davvero col fiato sospeso alla fine di questo libro.
Ci sentiamo presto con una nuova recensione!
[Copia ARC ricevuta dalla casa editrice]


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