Big Love (Jay Crownover)

il
19 gennaio 2018
Buongiorno, eccomi qui nuovamente per parlarvi di un libro che ho letteralmente divorato in poche ore. Si tratta di Big Love, secondo volume della Welcome Series di Jay Crownover.

BIG LOVE
Jay Crownover

Data pubblicazione: 24/08/2017
Editore: Newton Compton Editori
Titolo Originale: Better When He's Bold
Serie: Welcome Series (#2)
Finale: Autoconclusivo
Genere: Contemporary romance

Trama: Che differenza c’è tra un cattivo ragazzo e un ragazzo che fa il cattivo? Quando ti muovi in un mondo oscuro e corrotto, per dominare la situazione non devi mai mostrare di aver paura. Solo così potrai controllare strade e persone senza scrupoli. Race Hartman è sufficientemente coraggioso, intelligente e sbandato per diventare il capo di un posto come The Point. Dove ci saranno sempre cattivi e cose brutte da mettere in riga, ma in cui un uomo forte può ridurre i danni al minimo. Race ha un piano… riuscirà a impedire l’annientamento totale di quel luogo senza distruggere se stesso? Brysen Carter ha sempre visto Race per quello che è davvero: un ragazzo bello, dolce, ma troppo pericoloso. La tentazione di crogiolarsi nel suo bagliore dorato è forte, ma Brysen sa che finirebbe per scottarsi. Ha già tanti problemi, non ha certo bisogno di crearsene altri a causa di Race. Ma quando Brysen deve affrontare una minaccia che potrebbe essere la cosa più pericolosa che The Point abbia mai prodotto, è costretta a prendere una decisione: perché l’unica persona che potrebbe aiutarla a salvarsi è proprio l’uomo che lei non può permettersi di avere.

Siamo nel distretto malfamato chiamato The Point, un luogo che potrebbe trovarsi in una qualsiasi metropoli del pianeta. È una zona davvero brutta, dove vige la legge del più forte, in una situazione di totale degrado e abbandono che sembrano le uniche certezze degli abitanti di questo posto. La gente è abituata a girare armata, a guardarsi perennemente le spalle e non fidarsi di nessuno, fin dalla tenera età. Prostituzione, combattimenti illegali, scommesse sembrano il pane quotidiano di una terra, apparentemente di nessuno. Una bestia affamata che si nutre del male che i suoi abitanti riescono a produrre. La stessa polizia talvolta finge di non vedere. Prima regnava sovrano Novak, un delinquente della peggior specie immerso nella sporcizia fino al collo, morto ammazzato, mentre la sua cricca è dietro alle sbarre, grazie all’intervento dei federali.
Incontriamo in questo frangente i nostri protagonisti: Brysen, bellissima bionda, studentessa di matematica, che lavora come cameriera, e Race, figlio di un ricchissimo uomo d’affari di The Hill (il quartiere ricco della città), pronto a prendere il posto di Novak e diventare il sovrano assoluto di The Point.
Era oggettivamente bellissimo, invitante. Come tutte le cose che faresti meglio a evitare. Non volevo continuare a fissarlo, ma non riuscivo a smettere. Era così vibrante, così audace. E nel mio mondo, dove tutto era grigio e immobile, era una gioia per gli occhi, e le mie pupille erano insaziabili, volevano divorarlo.
Lei, figlia di un programmatore di computer è costretta a fare delle scelte molto difficili a causa di una situazione famigliare pesante, che vede i genitori implicati in affari poco chiari con alcuni membri del losco angolo della città. Lui, invece, è stato diseredato per aver aiutato la sorella, figlia illegittima del padre e di una tossica, a salvarsi dalle ire del genitore.
Entrambi sembrano non appartengano a quella terra di perdizione, provengono da una bella famiglia, sono ricchi, intelligenti, vanno all’università e hanno tutte le carte in regola per godersi la vita e divertirsi.
Nonostante ciò si rendono conto che quello che hanno è solo mera facciata, entrambe le famiglie d’origine sono impelagate fino al collo con The Point, si trovano a combattere battaglie molto simili, unite a una passione che sembra non smorzarsi mai.
Il tizio con cui Race aveva organizzato la cosa ci stava aiutando a velocizzare il processo. Era chiaro che stava infrangendo qualche regola, e di brutto, e che sarebbe finito nei guai se qualcuno avesse scoperto come aveva fatto mia madre a trovare posto nella clinica.
Lui, nonostante la faccia da bravo ragazzo, è pronto a occupare il posto di Novak, ma qualcuno, che viene da fuori, non è d’accordo, ostacolando la sua scalata al trono in ogni modo, illecito e lecito. Seppur descritto come un re Mida, bellissimo ed elegante, ho fatto fatica ad apprezzare uno strozzino, pappone e allibratore come protagonista del romanzo, anche se il suo comportamento ha delle motivazioni profonde e vere. La parvenza da bravo ragazzo, cresciuto nei quartieri ricchi e l’anima nera di chi ha fatto i conti con il male e un nucleo interno imperscrutabile, dove nessuno riesce a entrare davvero.
Lo so. È per questo che non gli ho ancora detto niente. I federali pensano che tua madre sappia più di quanto dice. L’hanno convocata due volte per interrogarla.
L’intero racconto è davvero meraviglioso ed è un continuo crescendo di suspance.
La Crownover scrive bene sul serio, l’ho divorato, non riuscivo a staccarmi perché volevo veramente capire chi si nascondeva dietro a ogni sparatoria, bomba, inseguimento.
L’epilogo lascia aperte alcune questioni che probabilmente saranno risolte nel terzo libro della serie che spero di leggere a breve, mentre la storia di Race e Brysen ha la sua degna conclusione, come meritano i sovrani di un regno di miserabili, come’ è The Point.
Quel posto era così diverso dal District. Era una specie di Disneyland degli strip club, una cosa così ridicola che quasi mi faceva da ridere . era tutta scena, e poi era ovvio che le spogliarelliste erano lì per fare soldi veloci, non certo per una questione di sopravvivenza, come avveniva a The point.



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