Solo per te (R.T. Wade)

il
22 ottobre 2017
Buona domenica! Oggi ho deciso, dopo mesi d’indecisione, di pubblicare una recensione riguardante il libro d’esordio di R.T. Wade, autrice italiana che ha scelto di celare la sua identità dietro lo pseudonimo. Come ho accennato pocanzi, questa recensione è rimasta in standby per mesi poiché la lettura del romanzo è stata causa di un terribile blocco del lettore. 
Non solo in me, ma ho scoperto aver causato lo stesso effetto in una delle mie collaboratrici, quindi si ero combattuta tra il pubblicare una recensione negativa e il non pubblicarla.
Voglio premettere che non sono solita a stroncare un libro, chi segue Speaking About Romance penso che lo abbia capito e chi mi conosce anche al di fuori del blog, conosce la mia indole. In dieci mesi e mezzo d’attività questa è la prima recensione nettamente negativa, giacché in genere il mio istinto non sbaglia ad azzeccare belle letture e anche in quelle negative solitamente, un minimo lato buono lo percepisco. Ecco per questo erotic romance non è arrivato nulla di ciò.
Se avete voglia di proseguire questa recensione, vi spiegherò le mie ragioni.

SOLO PER TE
R.T.WADE

Data pubblicazione: 28/02/2017
Editore: Self Publishing
Serie: Standalone
Finale: Autoconclusivo 
Genere: Erotic romance
Trama: Ethan è un importante scapolo di Boston, ha un forte intuito per gli affari ed è il capo di una grande azienda che porta il marchio Should. È un uomo buono, ma è solo. 
È cresciuto senza l’amore di un padre e quello di una madre. Gli insegnamenti che ha ricevuto non lo rivelano per ciò che è veramente: un animo gentile, pronto a ricevere e a dare amore.
Mira è una donna che vive una vita tranquilla e i soldi per lei non sono mai stati molti. Un giorno, mentre lavorava a un evento Should, i suoi occhi incrociano quelli di Ethan. Tra i due scatta subito il colpo di fulmine che li porterà a far scoppiare la passione. Sono magnetici e non riescono a respingersi ma non sarà sempre tutto facile: il loro rapporto verrà ostacolato da altre persone. Ethan sceglierà il suo essere o i sentimenti che prova per Mira?
I protagonisti della storia sono Ethan (scapolo a capo della Should, una grande azienda di Boston che porta il suo cognome) e Mira (giovane donna, dalla tranquilla indole, che lavora nella vita di Ethan). Lui è descritto come un uomo fondamentalmente buono (molto, molto, molto in fondo), ma tutto di un pezzo, freddo e distaccato, perfettamente inserito nel suo mondo fatto di lusso e circondato da molteplici dipendenti che guarda dall’alto al basso, addirittura i domestici li definisce “servi”, come fossero la feccia della società. Mira, invece, è rappresentata come una persona tranquilla, alla mano, abituata ad accontentarsi del poco che può permettersi con lo stipendio che ottiene come cameriera/domestica. Tutto cambia per entrambi quando a un evento in casa di Should, lui e Mira si ritrovano faccia a faccia; uno scontro che è un colpo di fulmine e il preludio di una passione sfrenata. Uno stato sentimentale che porterà entrambi ad affrontare i problemi legati al loro differente status sociale e metterà il protagonista davanti alla difficile scelta tra il suo sentimento crescente per Mira e la propria condizione sociale.

Come accennato poco fa, questa lettura è stata angosciante da affrontare, sia per la struttura del romanzo (qualcosa come 56 micro capitoli di 20-30 righe l’uno!), sia per la forma stessa in cui è stato scritto; dagli errori grammaticali gravissimi (uno su tutti? “Escilo”. Vorrei ricordare a tutti che il verbo Uscire NON è transitivo…), alla terminologia approssimativa che ha forti richiami a forme dialettali italianizzate, fino alla mancanza di logica e veridicità nello sviluppo della storia. Dopo scarsi due minuti dall’inizio del libro (ho cronometrato perché non volevo crederci), a fine capitolo uno, i protagonisti sono a un passo dal finire a letto insieme, fatto che si verifica nel capitolo seguente… cosa che, mi pare, nemmeno in quel poco che ho letto di 50 sfumature di grigio!).

Devo dire che la settimana prima di affrontare la lettura ero gasatissima, avevo letto la trama che sì, non spiccava per originalità, ma sembrava interessante e i teaser promettevano bene così come l’intreccio. 
Mi fidavo ciecamente delle autrici nostrane, anche perché venivo da letture di altissimo livello, quindi non vedevo l’ora di leggere Solo per te, cosa che ovviamente ho fatto il giorno stesso dell’uscita. Sono rimasta parecchio spiazzata quando ho iniziato la lettura e mi sono trovata tra le mani una storia grottesca e poverissima su diversi livelli (prima ne ho citati alcuni). Inutile dire, che per quanto breve, terminare il libro è stato un supplizio, che in seguito mi ha scoraggiato dal leggere nuove storie, di qualsiasi genere e nazionalità, ma in particolare quelle made in Italy.

Mi rendo conto che sono cattiva, ma è quello che penso e nonostante tutto mi dispiace dover stroncare il libro di quest’autrice, non è una bella sensazione per il recensore. Sono inesperta e sono la prima a commettere errori, ma è grave che a farli sia una scrittrice che, si presuppone, abbia lavorato mesi sul proprio romanzo, leggendolo e rileggendolo, tentando di dargli la forma migliore possibile per il pubblico pagante. Ho percepito un’eccessiva voglia di strafare e fretta di arrivare, che hanno portato alla pubblicazione di un romanzo approssimativo, dove manca perfino il rispetto dell’essere umano, perché un uomo che non solo chiama i dipendenti “servi”, ma che si rivolge alla donna, come se fosse una prostituta, ecco questo è davvero spregevole. C’è modo e modo di scrivere, anche del sesso, soprattutto del sesso.
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