"ABSENCE. IL GIOCO DEI 4" (Chiara Panzuti)

il
4 agosto 2017
Buondì Speakers! Quest’oggi vi parlo di “Absence. Il gioco dei quattro”, il libro di Chiara Panzuti uscito il 31 maggio scorso per LainYA. Questo young adult-fantasy è il primo della trilogia omonima, che racconta il dramma di Faith, Jared, Christabel e Scott, quattro ragazzi accomunati da un’improvvisa invisibilità. 
Quattro protagonisti, un uomo in nero che dispensa istruzioni "utili" per tornare a vedere (o per meglio dire… per farsi vedere) e delle coordinate accompagnate dalla Rosa dei Venti per risolvere l’enigma che li tiene in trappola. Una trappola invisibile di cosciente presenza/assenza. Un viaggio di gruppo dove le debolezze di ognuno diventano il punto di forza della squadra: Faith che sente di non aver radici dopo l’ennesimo trasloco, Jared insicuro ma con lo spirito di un leader, Christabel la pessimista cosmica, Scott il simpatico giocherellone.
ABSENCE. IL GIOCO DEI QUATTRO
Chiara Panzuti

Data pubblicazione: 31/05/2017
Editore: LainYA
Serie: Absence Trilogy (#1)
Finale:  Cliffhanger
Genere: Fantasy/Young Adult
Trama: Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri. Lo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l’ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all’altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre?La sua vita si trasforma in un incubo quando, all’improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c’è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento. Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso e apparentemente folle, dove l’unico indizio che conta è nascosto all’interno di un biglietto: 0°13′07″S 78°30′35″W, le coordinate per tornare a vedere.
Insieme a Jared, Scott e Christabel – come lei scomparsi dal mondo – la ragazza verrà coinvolta in un viaggio alla ricerca della propria identità, dove altri partecipanti faranno le loro mosse per sbarrarle la strada. Una corsa contro il tempo che da Londra passerà per San Francisco de Quito, in Ecuador, per poi toccare la punta più estrema del Cile, e ancora oltre, verso i confini del mondo.
Primo volume della trilogia di Absence, Il gioco dei quattro porta alla luce la battaglia interiore più difficile dei nostri giorni: definire chi siamo in una società troppo distratta per accorgersi degli individui che la compongono. Cosa resterebbe della nostra esistenza, se il mondo non fosse più in grado di vederci? Quanto saremmo disposti a lottare, per affermare la nostra identità? Un libro intenso e profondo; una sfida moderna per ridefinire noi stessi. Una storia per essere visti. E per tornare a vedere.
0°13'07"S -78°30'35"W
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Durante lo svolgimento della trama c’è mostrato il mutamento che man mano i personaggi compiono, trasformando le loro debolezze in punti di forza per la squadra. Un passaggio dall’età infantile/adolescenziale a quella adulta che avviene in modo brutale, come lo strappo di un cerotto, per reagire e affrontare la trasparenza non solo materiale ma anche sociale. Il nulla sociale.
Le persone non hanno più voglia di accudire gli altri. Non sanno più prendersi cura di nessuno, dei figli, degli amici, dei genitori. Esistono troppi sostituti.
La narrazione è affidata in prima persona a Faith ed è esposta come una riflessione composta di ricordi, salti temporali, consapevolezza ragionamenti intimi e discorsi diretti. La parte iniziale e quella finale sono suddivide in quattro voci speculari (Faith-Jared-Christabel-Scott/Scott-Christabel-Jared-Faith); la fine, che non è affatto la fine, in realtà non è altro che l’inizio.
Questo è un romanzo che coinvolge fin dalle prime pagine, in cui il soggetto paranormale dell’invisibilità è metafora della riflessione sull’invisibilità sociale nel mondo contemporaneo, dove il mondo si  misura in likes, amicizie su facebook, vista tramite la lente filtrata di uno schermo. Un tema sociale e il richiamo all’esistenza tramite il ricordo delle altre persone, è dato subito, fin dalle prime pagine, quando ad esempio Jared e Faith valutano la possibilità di auto cercarsi nel mondo virtuale.
In quel momento capii che spesso l'invisibilità metaforica fa più male di quella reale.
A volte occorre ritrovare se stessi, e per farlo servono più esperienze che specchi. Perchè se è vero che l'invisibilità arriva da fuori, allora il suo contrario può esplodere da dentro.
Si tratta di un libro davvero ben fatto, curato e studiato, non solo in termini di argomenti trattati, ma anche dal punto di vista logico concettuale: i nomi delle squadre che corrispondono alla grandezza dell’obiettivo, le coordinate che non indicano luoghi casuali, l’orientamento geografico come metafora anche di un orienteering personale e interpersonale (trovare se stessi e chi ci circonda, un nord non solo geografico ma anche uno comune).
Faith, posso condividere il tuo Nord? Su questa bussola, possiamo essere il Nord insieme? Così quando troverai te stessa... ritroverai anche me.
Per tutto il libro ho avvisato una necessità sociale nei messaggi disseminati nella trama, quindi il riflesso reale nel paranormale è stato forte. Così come ho sentito il passaggio da una storia in qualche modo vera, ho percepito anche il netto passo sulla parte puramente fantasy.
54°56'0"S - 67°37'0"W 
Torna a vedere 
È un libro molto particolare, l’autrice ha utilizzato un linguaggio incalzante e adatto a tutte le età, quindi il suo stile può arrivare perfettamente a chiunque abbia voglia e necessità di guardare, oltre che immergersi in un enigma difficile da risolvere.  Lo consiglio a chi cerca una storia fantasy, notevolmente differente dal solito, ma drammaticamente vera, chi non desidera riflettere sulla necessità di fermarsi a osservare cosa e chi li circonda, senza utilizzare un filtro.
1°17'22"N - 103°51'0"E
-672 ore
Spero vivamente che l’autrice e la casa editrice non ci facciano attendere troppo per il seguito, perché c’è ancora troppo da scoprire sul gioco creato dall’Illusionista! Absence non è solo un libro, è un monito a guardare e guardarsi.
La sconfitta del mostro avviene con la creazione di un altro mostro. Del mio mostro.


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