BLOG TOUR "La mia vita con te" (Sonia Gimor)

il
3 luglio 2017
Buongiorno e buon lunedì Readers! Apriamo la settimana ospitando l’ultima tappa del blog tour de LA MIA VITA CON TE (Clicca qui la nostra recensione doppia).
La tappa di quest’oggi è particolarmente importante sia per noi che per l'autrice, perché va ad aprire uno spiraglio di riflessioni articolate e delicatissime su uno dei temi principali che Sonia Gimor ha scelto di affrontare nella duologia dedicata a Luca e Giulia: la violenza sulle donne, in tutte le forme.
È quindi il momento di entrare nel vivo di questa giornata, lasciando la parola a Sonia, che nei prossimi minuti, attraverso alcuni passi di entrambi i libri ("La mia gara con te" e "La mia vita con te") esprime il suo parere riguardo la violenza sulle donne. Ma vorrei ricordare a tutti, anche se può sembrare davvero banale, che la violenza non conosce età, genere e sesso; perchè anche se si evidenzia quasi esclusivamente il fenomeno che vede come vittima la figura femminile, talvolta anche l'uomo è una preda.
Non tutti gli uomini sono carnefici e non tutte le donne sono vittime. Penso che questo debba essere sempre ricordato.

Benvenuti ufficialmente alla 8^ e ultima tappa intitolata appunto "SPUNTI DI RIFLESSIONE SULLA VIOLENZA SULLE DONNE"

Con la storia di Luca E Giulia mi avvicino a un tema davvero delicato, ma che tento di percorrere con grande umiltà e delicatezza. Si tratta della violenza sulle donne, sia essa fisica, sessuale o psicologica.
I romanzi hanno il potere di farci sognare, di farci emozionare, ma credo fermamente che possano servire anche da spunti di riflessione o come strumento per denunciare una certa situazione.
Giulia subisce violenza fisica e psicologica per molto tempo da parte di un uomo diversi anni più grande di lei. Un uomo che le fa credere di essere lei stessa la causa di certi episodi, la convince che sia il suo atteggiamento quello sbagliato, quello che merita una di essere punito.
“Michele si alza e inizia a passeggiare avanti e indietro per la stanza: «I primi tempi in cui stavano insieme è filato tutto liscio. Come tutti gli amori, all’inizio erano felici, spensierati e lei pensava che sarebbe stato così per tutta la vita. Tuttavia Giulia era giovane e… inesperta. Capito cosa intendo, no? Passavano i mesi, ma lei non riusciva a lasciarsi andare, per lo meno non come avrebbe voluto Lorenzo. Un brutto giorno, dopo un allenamento di hockey sfortunato, quel cretino cercò di essere consolato e lei si rifiutò. Così, per tutta risposta, lui la scaraventò addosso alla parete e le premette il viso contro il muro, bloccandole le mani dietro la schiena. Le urlò un po’ di parole tutt’altro che lusinghiere prima di uscire dalla stanza ma, fortunatamente, per quella volta Giulia se la cavò con una spalla lussata. Passò un mese prima che potesse tornare ad allenarsi» Michele stringe le palpebre come per scacciare certe immagini dalla mente.
Sento la bile risalire lungo l’esofago per il disgusto che avverto e appoggio il calice sul tavolino di fronte a me, realizzando come la faccenda non sia finita qui: «Cosa vuoi dire con “quella volta”?» avverto apprensione nella mia voce e rabbia verso quel pezzo di merda che ha osato mettere le mani addosso a Giulia.
Il mio amico si risiede, sospirando sonoramente: «Voglio dire che è stata la prima di una lunga serie. Sono stati insieme quasi altri due anni da allora, e gli attimi felici sono stati pochi, mentre i momenti di rabbia e violenza di Lorenzo… tanti, troppi. Non ti dirò altro Luca, lo farà lei, se e quando vorrà. Ti ho raccontato questo episodio per farti comprendere alcune cose di Giulia: non le piace prendere ordini dalla gente perché non vuole più sentirsi sottomessa in nessun modo. Ha paura che qualcuno si arrabbi con lei perché teme che possa metterle le mani addosso. Per questo io lascio che gestisca la prova pista come vuole, per questo non la riprendo in modo sgarbato quando mi fa arrabbiare… ed è per questo che prima si è coperta il viso. Con lei bisogna avere pazienza ed è necessario comprenderla. Ha fatto un percorso da uno psicologo e ora i risultati sono evidenti, anche se non sembra: riesce a stare vicino agli uomini e si lascia toccare, la si può abbracciare, le si possono baciare le guance. Ti assicuro che fino a qualche mese fa non era affatto così. Ho sbagliato a non avvisarti di questa situazione, però sono cose talmente private che speravo non dovessi dirtele io. L’episodio di oggi ha palesato ciò che avrebbe dovuto essere per me ovvio, cioè che non è possibile tenerti all’oscuro del suo passato. Se vorrai rinunciare all’incarico, lo capirò» questa volta è lui a versarsi del vino, e riempie nuovamente anche il mio bicchiere.
Lo guardo negli occhi: non posso credere a quello che ho appena appreso. Ho le mani chiuse a pugno, le nocche sono diventate bianche e sento i palmi sudati. Non trovo possibile che un uomo possa comportarsi così con una donna. Una donna.  Avevo visto in Giulia sempre e solo una ragazzina, ma è chiaro quanto lontano fossi dalla verità. È stata in grado di affrontare situazioni che non avrei mai lontanamente immaginato.
Rinuncerò al mio incarico? No, certo che no.
Le starò accanto, sopporterò i suoi sbalzi d’umore e cercherò la sua fiducia, costi quel che costi. Lorenzo Crani deve solo sperare di non capitare mai più sulla mia strada, questo è poco ma sicuro.
Cerco lo sguardo del mio amico: «No, Michele. Ora più che mai so di aver fatto la scelta giusta. Cazzo, perché non si è ribellata a un uomo del genere? Immagino fosse troppo innamorata per capire ciò che stava accadendo…» butto là, cercando di approfondire il discorso.
«Più che innamorata, direi succube. In più credeva fosse colpa sua: si era convinta che se gli avesse dato ciò che voleva, non sarebbe accaduto nulla di male. Si colpevolizzava insomma. Inoltre, quando Lorenzo si calmava, tornava da lei con mille scuse, implorando perdono, e lei ci cadeva ogni volta»”
Nel corso della duologia, Giulia affronta la sua “risalita”, la sua “rinascita”. Il suo percorso però non sarà né facile né scontato. Forse non ci soffermiamo mai a pensare a ciò che una violenza lascia nella vita e nella psiche di una donna, così io ho provato a seguire la protagonista in questo difficile cammino.
“Così stai facendo il suo gioco e sai anche tu che non è così che deve finire. Questa gente deve essere punita, Giulia. La violenza, in qualsiasi forma e manifestazione, non deve essere accettata. E tu, così facendo, stai favorendo la riuscita del suo piano. Capisco il tuo timore ed è comprensibile, ma a un certo punto dovrebbe arrivare il momento in cui dici basta”
Il messaggio che volevo trasmettere è di speranza, e di denuncia, ovviamente.
Chi ti ama non ti aggredisce,
chi ti ama non ti percuote,
chi ti ama non abusa di te in nessun modo
Alla figura di Giulia ci tengo particolarmente, e forse e proprio per il suo passato e per il percorso che ha affrontato che occupa un posto speciale nel mio cuore.
Grazie a tutte per aver seguito questo blog tour e, nella speranza che possiate avvicinarvi a questa storia, vi saluto con le parole di Luca Zori.
“Stanotte è il nostro lieto fine e l’inizio di tutto nello stesso tempo.
Questa notte rappresenta ciò che siamo stati, che siamo e che saremo… questa notte raffigura il vero amore, questa notte la dedico a noi, a tutti i Luca e Giulia e a tutte quelle donne che soffrono, che combattono la violenza e che riescono a voltare pagina. Questa notte la dedico a me, e all’amore che non credevo avrei mai provato.”

Grazie a Sonia, che con poche e semplici parole ha espresso un parere che che noi di Speaking About Romance, ma sicuramente non solo noi, condividiamo pienamente. 
Siete invitat* a esprimere anche la vostra di riflessione a seguito di questo post.

Nel frattempo per chi volesse tentare la fortuna è in corso ancora per qualche ora il GIVEAWAY indetto da Sonia Gimor. In palio la DUOLOGIA CARTACEA AUTOGRAFATA de LA MIA GARA CON TE + LA MIA VITA CON TE!
Le regole sono semplici:
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Il give terminerà stasera!
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