In Italia è approdata solo nella primavera 2016 per la Newton Compton
che con il titolo “LOVE” pubblica in lingua italiana, la serie nata per opera dell’autrice irlandese L.A. Casey.
Il titolo originale è “Slater Brothers” e la pubblicazione inglese è inizia nel
2014. E’ un lavoro diviso in 11 volumi: 6 libri (Dominic, Alec, Kane, Ryder,
Damien, Brothers) e 5 novelle (Bronagh, Keela, Aideen, Branna, Alannah).
“Slater Brothers” ci racconta dei 5 bellissimi, turbolenti, ricchi,
tatuatissimi, simpatici ma soprattutto leali, fratelli Slater, da poco arrivati
in Irlanda e di come le loro vite si
intrecciano a quelle di 5 spumeggianti e pepate ragazze del luogo (le sorelle
Bronagh e Branna Murphy, Keela, Aideen, Alannah).
La miscela è senza dubbio esplosiva e nonostante i reali protagonisti siano i fratelli, questa storia è narrata sempre dal punto di vista di una delle irlandesi, sia nel caso dei libri che delle novelle, ad eccezione dell’ultimo libro (“Brothers”) che, come ha anticipato la Casey, sarà narrato dal pov di ogni fratello in una serie di flashback del loro passato prima dell’arrivo a Dublino e si concluderà con un epilogo ambientato tempo dopo rispetto al termine dell’ultima novella.
La miscela è senza dubbio esplosiva e nonostante i reali protagonisti siano i fratelli, questa storia è narrata sempre dal punto di vista di una delle irlandesi, sia nel caso dei libri che delle novelle, ad eccezione dell’ultimo libro (“Brothers”) che, come ha anticipato la Casey, sarà narrato dal pov di ogni fratello in una serie di flashback del loro passato prima dell’arrivo a Dublino e si concluderà con un epilogo ambientato tempo dopo rispetto al termine dell’ultima novella.
E’ molto bello come pur essendo una serie i cui titoli sono
autoconclusivi, tutti sono legati l’un l’altro e alcuni episodi saranno poi
osservabili anche da un differente pov (ad esempio una scena che si svolgerà
sul finire della novella di Aideen, sarà ripresa dagli occhi di Branna nel libro
“Ryder”); ciò permetterà di assaporare quindi le emozioni vestendo i panni di
un personaggio o dell’altro. I libri, come “i fratelli”, sono strettamente
legati ma indipendenti. L’ ambientazione temporale è vasta e si spalma
sull’arco di un quinquennio o poco più (almeno fino a “Ryder” e “Branna”),
abbracciando in tal modo più co-ambientazioni (liceo, luoghi di lavoro...) e
per mantenere il ricordo di questo rapporto duraturo ci si riferisce anche
velatamente alle età dei personaggi o alla durata di certe relazioni. La lettura è intrigante fin da subito e scorre velocemente, portando il
lettore/la lettrice a bramare il seguito, a fremere per approfondire la conoscenza
di altri personaggi. Le vicende narrate vedono sempre protagonisti uno dei
fratelli, o meglio uno di loro con il proprio corrispettivo femminile, ma ciò
che piace in questa struttura seriale è sicuramente il fatto che tutti sono
personaggi primari e secondari in base al libro che si sta leggendo, quindi
nessun protagonista abbandona il proprio ruolo, ne cambia solo la posizione e
in qualche modo le sue vicende personali o di coppia sono comunque presenti.
Personalmente adoro questi 5 fratelli ed ammiro il legame che l’autrice ci
racconta, perché tutti sono indipendenti ma comunque dipendenti e solidali l’un
l’altro e con le ragazze per la cui
felicità e protezione si battono con le unghie e con i denti, a costo di
perdere la loro personale felicità. Mi sono così legata a questi ragazzi che
sono arrivata a sperare di incontrare un uomo che abbia in sé un quinto di ogni
Slater!!!
Questa è una storia d’amore, amicizia, famiglia, onore, sport, legalità
e illegalità, potere, rivalsa… semplicemente VITA, solo che il tutto è messo
sotto un punto di vista più enfatizzato. Le giovani donne descritte, sono
caratterizzate da una serie di fattori che mi ricordano molto il “girl power”
anni 90, tanto messo in luce dalle Spice Girls. Sono ragazze semplici e
problematiche sotto certi punti di vista, eleganti, frizzanti, coraggiose ed
astute. Le vulcaniche irlandesi sono una sorta di alter ego al femminile dei 5
americani, un po’ come si è visto nella serie tv di Chuck Lorre “The big bang
theory”, ma qui il passo avanti fatto da Lee sta nel fatto che, in qualche modo
poi tutti e tutte sono alter ego degli altri personaggi. E’ un qualcosa che
fatico a spiegare perché è una mia sensazione e forse i paralleli caratteriali
sono solo frutto della mia immaginazione, non so, ma forse anche altre persone
leggendo questa serie potranno capire cosa intendo dire.
Ho apprezzato profondamente l’ambientazione tutta irlandese e così
autobiografica, scelta dalla Casey che ha fatto fare a questi romance un passo
avanti, dato che generalmente tutti i libri di questo genere si sviluppano in
grandi metropoli statunitensi o nelle grandi capitali europee occidentali quali
Londra e Parigi.. perciò si Dublino e dintorni sono una gran bella ventata di freschezza. L’aspetto
sessuale è sicuramente uno dei punti maggiormente trattati e viene fatto in
modo diretto, senza filtri. È apprezzabile inoltre che nonostante alcune scene
specifiche, tali climax scorrono comunque in tutta la storia anche nei momenti
di conflitto verbale e sono trattati in modo ugualmente diretto, sporco al
punto giusto (il linguaggio del libro non è certamente censurato da roselline e
fiori di campo), romantico e comico, rispetto ad altri scorci narrativi. È un
romanzo che prende e colpisce per la spontaneità che emerge dalle pagine; trovo
semplice, naturale ma comunque geniale l’ uso di una terminologia così attuale,
dove le parolacce sono usate come intercalare e rafforzativi e non come termini
d’offesa. Non lo trovo poi tanto volgare (sarà che sono una scaricatrice di
porto fino al midollo), anche perché in qualche modo viene poi tutto mitigato
dal brio e dalla simpatia che caratterizzano in parte i giovani personaggi (si
consideri che nel primo libro i più giovani hanno 17 anni ed i più grandi non
più di 26-30 anni) e dalla dolcezza delle coppie, dall’amore fraterno e la
comicità di alcune situazioni. È molto bello come i libri siano stati
affrontando anche l’aspetto dell’affettività in diverse età e questo in qualche
modo mi riporta con i ricordi ad un tema scolastico in cui si doveva parlare
dell’affettività ed io avevo affrontato il tema analizzando alcune persone di
età differenti e del loro modo di relazionarsi con l’altro sesso. Altro tema
per cui ammiro questa scrittrice è il fatto che
ha affrontato un tema tanto attuale ma vecchio come il bullismo, e da ex
vittima posso dire di essere stata fortunata perché non avevo nessuno che
somigliasse agli Slater li con me a spalleggiarmi quando tentavo di difendermi
e purtroppo ci sono tante Bronagh che non hanno nessun fratello Slater a
proteggerle. E’ importante parlarne e far conoscere la piaga anche tramite
questi romanzi, che per molti fanno parte di un genere stupido e privo di
senso, ma che in fin dei conti possono insegnare ed appassionare molto più di
una biografia, di un manuale self-help.
Prima di terminare devo fare una menzione davvero speciale al
personaggio di Dominic ed alla sua lista dei 100 motivi, presente nella novella
n.1, leggerla è stata davvero emozionante e ho una mia motivazione preferita:
la 98esima! Voglio anch’ io un Dominic Slater in carne ed ossa (naturalmente
miscelato bene con gli altri 4 ragazzoni super tatuati). Sarà perché a me manca
la famiglia numerosa e che fa scudo ai propri membri proprio com’è la famiglia
Slater, sarà perché sono una sognatrice... ma questa seria per me rappresenta
in buona parte l’ideale di famiglia ed amore che vorrei.
Leggere “Slater Brother” equivale ad immergersi fino al midollo in una
lettura appassionante ed emozionante, che risucchierà tanto tempo (ma poi non
così tanto) e non permetterà di staccarsi da queste pagine così facilmente.. ma
anche se per leggere tutto (almeno fino al 4°) vi occorreranno,
come nel mio caso, 48 ore, assicuro che saranno i giorni più belli e
gratificanti che possiate passare con voi stessi/e.
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